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Discussione: I templi degli Dei

  1. #131
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    Predefinito Re: I templi degli Dei


    San Zeneto o San Zeno in Oratorio a Verona, in fianco al castello scaligero di San Martino in Aquaro è una chiesa costruita sopra un tempio dedicato a Dioniso!



  2. #132
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Culti pagani fagocitati dal cristianesimo

    Santa Maria alla Fontana: miracolo a Milano
    Santa Maria alla Fontana fu costruita vicino appunto ad una fonte sotterranea alla base dell’odierno Santuario, in quanto era considerata taumaturgica e adatta a curare disturbi dell’apparato osteo-articolare, artrosi e artriti. Dove sorge oggi il complesso esiste ancora una depressione naturale del terreno contenente una fonte d’acqua sorgiva.
    Le origini della chiesa di S. Maria alla Fontana sono da ricondurre al XII secolo, quando nella zona dove oggi sorge il santuario, che era ricca di boschi e ville, sorgeva un piccolo sacello a forma di parallelepipedo, al centro erano collocate due scale che portavano direttamente ad un cavo del terreno dove era collocata una pietra verticale con undici fori che lasciavano zampillare l’acqua (polla di acqua purissima) ritenuta nel Medioevo miracolosa.
    L’edificazione della chiesa fu attribuita a diversi progettisti quali Leonardo in particolare, ma anche Bramante e Cristoforo Solari.
    Nel 1982 però fu rinvenuto un contratto del 17 Marzo 1507 in cui il progettista ed esecutore risulta essere l’architetto Giovanni Antonio Amadeo. Una lapide a lato del santuario ricorda la data della posa della prima pietra dell’Oratorio: 29 Settembre 1507, anche se un atto notarile del’epoca ne fa risalire l’inizio dei lavori al 20 marzo 1508.La chiesa fu eretta in quella che allora era aperta campagna, addossato a un pendio naturale, oltre Porta Comasina. I terreni erano amministrati dai monaci benedettini della chiesa di San Simpliciano, che per l’edificazione li ottennero in donazione da Giovanni Gaspare Visconti. Santa Maria alla Fontana divenne già nel Cinquecento uno dei principali centri della sanità milanese, assieme all’Ospedale Maggiore ed al Lazzaretto: divenne uno dei santuari più sacri e contava centinaia di pellegrini che ogni giorno si bagnavano nelle sue acque….





  3. #133
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Le antiche guide di Roma, pubblicate a metà del quarto secolo, parlano di 420 templi, 304 santuari, 80 statue di divinità in metallo prezioso, 64 di avorio, e 3.785 statue bronzee di vario tipo. Il numero di statue di marmo non viene specificato. Si è detto, comunque, che Roma aveva due popolazioni pari per numero, una vivente, e una di marmo.
    I templi romani, come le chiese dei giorni nostri, non erano usati solo come luoghi di culto ma come gallerie di dipinti, musei di statue e “contenitori” di oggetti preziosi. Nel capitolo V di “Antica Roma l’elenco delle opere d’arte esposte nel Tempio di Apollo sul Palatino include: Apollo e Artemide alla guida di una quadriga, di Lisia; cinquanta statue delle Danaidi; cinquanta dei figli d’Egitto; l’Ercole di Lisippo; Augusto con gli attributi di Apollo (una statua in bronzo alta 15 metri); il frontone del tempio, di Bupalos e Anthermos; statue di Apollo, di Skopas; Leto, di Kephisodotos, figlio di Prassitele; Artemide, di Timotheos; le nove Muse; anche un lampadario, precedentemente dedicato da Alessandro il Grande a Kyme; medaglioni di personaggi eminenti; una collezione di vasellame d’oro; un’altra di gemme e incisioni; sculture in avorio; reperti di paleografia e due biblioteche.
    Il tempio di Apollo non era l’unico museo sacro dell’antica Roma; ce n’erano molti, cominciando dal Tempio della Concordia, enfaticamente lodato da Plinio . Questo tempio, costruito da Camillo ai piedi del Campidoglio e restaurato da Tiberio e Settimio Severo, era ancora in piedi al tempo di Papa Adriano I (772-795), quando l’iscrizione sulla sua facciata fu copiata per l’ultima volta dall’Einsiedlensis. Fu raso al suolo intorno al 1450. "Quando ho fatto la mia prima visita a Roma," racconta Poggio Bracciolini, "ho visto il tempio della Concordia quasi intatto costruito con marmo bianco”. Da allora i Romani hanno demolito la struttura trasformandola in una fornace per calce. La base del tempio e alcuni frammenti delle sue decorazioni architettoniche furono scoperte nel 1817...
    La cella conteneva una nicchia centrale e dieci ai lati, nelle quali erano conservati capolavori di artisti greci, quali l’ Apollo e Hero, di Baton; Leto che nutre Apollo e Artemide, di Euphranor; Asklepios e Hygieia, di Nikeratos; Ares ed Hermes, di Piston; Zeus, Atena e Demetra, di Sthennis. Il nome dello scultore della statua della Concordia nell’abside è ignoto. Plinio parla anche di un dipinto di Theodoros che riproduceva Cassandra; di quattro elefanti scolpiti in ossidiana, un miracolo di abilità e arte, e di una collezione di pietre preziose, tra cui c’era il sardonice incastonato nel leggendario anello di Policrate di Samo . Molti di questi tesori erano stati offerti alla dea da Augusto, mosso dalla devozione che Giulio Cesare aveva mostrato verso la propria dea ancestrale, Venere Genitrice. Sappiamo da Plinio che Cesare fu il primo a tenere nella dovuta considerazione la pittura, dandone mostre nel suo Foro Giulio. Pagò circa ottanta talenti per due opere di Timomachos, rappresentanti Medea e Aiace. Alla base del tempio di Venere Genitrice fece mettere la propria statua equestre, il cui cavallo, scolpito da Lisippo, aveva un tempo sostenuto la figura di Alessandro il Grande. La statua di Venere era opera di Arkesilaos, e il suo seno era coperto da fili di perle britanniche. Plinio, dopo aver menzionato la collezione di gemme fatta da Scauro ed un’altra da Mitridate che Pompeo Magno aveva offerto a Giove Capitolino, aggiunge:
    "Questi precedenti furono sorpassati dal dittatore Cesare che offrì a Venere Genitrice sei collezioni di cammei ed incisioni". Un elenco descrittivo di questi tesori e di queste opere d’arte era conservato in ognuno di questi templi e, a volte, era inciso su marmo. Gli inventari includevano anche il mobilio e le proprietà della sacrestia. Nel 1871, nel tempio di Diana Nemorense, fu scoperto questo importante documento: l’inventario, scolpito su una colonnina marmorea alta 90 cm, oggi conservata nel castello Orsini a Nemi.



  4. #134
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Costruita sopra un monumento sepolcrale romano

    la chiesa di San Salvatore a Spoleto (Perugia), basilica paleocristiana del IV-V secolo ricostruita dopo un incendio dai duchi longobardi della città (VIII s.).
    Ormai privo degli stucchi e dei dipinti di origine, l'interno è un sobrio ed aulico spazio di bellezza pura.







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  5. #135
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    Predefinito Re: I templi degli Dei




    "In quella distesa sono rimaste in piedi soltanto tre colonne, a memoria del tempio di Zeus che un tempo vi sorgeva: tese nell'ampio paesaggio come le tre corde di una lira invisibile dalla quale, forse, i venti traggono melodie di canti funebri che i mortali non riescono a udire – eco della fuga degli dèi." (Martin Heidegger)

  6. #136
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Costruita sopra uno dei tanti mitrei di età imperiale a Roma
    Santo Stefano Rotondo,Roma..
    E’ la chiesa a pianta circolare più antica di Roma ed è molto amata dagli studiosi di simbolismi per via dei misteri che questa chiesa racchiude. Essa, per la sua struttura a “cerchi concentrici” è stata paragonata alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, soprattutto per le misure pari a 144 cubiti di diametro per 144 cubiti di altezza che la rendono unica nel suo genere, una trasposizione assoluta della Gerusalemme celeste....
    Il cerchio, questo prezioso simbolo antico, così importante da essere riprodotto nelle architetture sacre. La chiesa come la conosciamo, di pianta rettangolare rappresenta in sé il percorso verso l’altare, verso Dio. I pavimenti che abbiamo la fortuna di riscoprire, quelli autentici ricchi di simbologie suggerivano con i loro disegni il cammino del fedele verso l’abside, consigliavano all’uomo penitente, che con il capo chino era obbligato ad osservare i propri passi, la strada da percorrere. Nel cerchio è diverso, si entra in una realtà divina, irreale, dove tutto attorno a sé è uguale, dove a volte è difficile ritrovare l’uscita, dove il capo in questo caso non viene tenuto basso, ma alto, verso il cielo, verso la cupola o l’apertura sopra la propria testa. Solo se ci si posiziona al centro esatto si vede il cielo e il cielo vede te. Solo se si è al centro del cerchio e del mondo si può vedere Dio....









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  7. #137
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    A Chester si trova un antichissimo Santuario Romano dedicato alla Dea Minerva

    di Matteo Rubboli Da lontano sembra quasi una casa degli Hobbit, ma quest’antichissima roccia nei pressi dell’odierna Chester è il luogo designato dagli antichi Romani di Britannia as un santuario alla Dea Minerva, divinità delle guerre giuste, dell’arte, della saggezza e protettrice degli artigiani. E’ proprio quest’ultima sua “vocazione” che la portò ad essere raffigurata a migliaia di chilometri di distanza da Roma, proteggendo i lavoratori che dalla cava di arenaria tagliavano e trasportavano i blocchi verso Deva Victrix, l’originario forte romano da cui prese poi vita l’odierna Chester.
    l santuario di Minerva è l’unico luogo di culto romano scavato nella roccia sopravvissuto in Gran Bretagna

    Il santuario si trova precisamente nella zona di Handbridge, che è separata dall’antica Deva Victrix dal fiume Dee. I lavoratori della XX Legione Valeria Victrix (che completarono la costruzione di Deva Victrix dopo i primi lavori della II Legione Adiutrix) portavano i propri omaggi a Minerva e pregavano affinché li proteggesse dal loro rischioso lavoro
    https://www.vanillamagazine.it/a-che...zzc2vwuTyB-yc0

  8. #138
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Agrigento, la valle dei templi, il Tempio della Concordia dall'alto.







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  9. #139
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    Il Sacellum Sanci...
    Il culto di Semo Sancus Sanctus Dius Fidius fu introdotto a Roma molto presto dai Sabini che furono i primi a colonizzare il colle Quirinale. Era considerato il Genio della luce divina, il figlio di Giove Diespiter o Lucetius, il vendicatore della disonestà, il sostenitore della verità e della buona fede, la cui missione sulla terra era assicurare la santità degli accordi, del matrimonio e dell’ospitalità. Da qui i suoi vari nomi e l’identificazione con l’Ercole romano, che era invocato come guardiano della santità dei giuramenti C’erano due santuari di Semo Sancus nell’antica Roma, uno costruito dai Sabini sul Quirinale, vicino alla moderna chiesa di S. Silvestro, da cui prese il nome la Porta Sanqualis delle Mura Serviane, l’altro costruito dai Romani sull’Isola Tiberina vicino al tempio di Giove Jurarius. Giustino, l’apologista ed il martire, convinto che Semo Sancus e Simone il mago fossero la stessa persona, descrive l’altare sull’isola di S. Bartolomeo come consacrato al secondo. Deve aver guardato superficialmente al primo dei tre nomi del dio sabino, — SEMONI SANCO DEO, traducendoli SIMONI DEO SANCTO. L’altare su cui erano scritti questi nomi, proprio quelli visti e descritti da S.Giustino, fu scoperto nella stessa isola nel luglio del 1574, durante il pontificato di Gregorio XIII. L’altare è conservato nella Galleria Lapidaria dei Musei Vaticani, nel primo reparto.
    Il santuario sul Quirinale è descritto minuziosamente dai classici. Era ipetro, cioè senza tetto cosicché il cielo potesse essere visto dai fedeli del “Genio della luce celeste”. Il giuramento me-Dius Fidius non poteva essere pronunciato se non all’aria aperta. La cappella conteneva reliquie del periodo regio: la lana, il rocchetto, il fuso e le pantofole di Tanaquilla; i clypea, o medaglioni, di ottone fatti con le monete confiscate da Vitruvio Vacco.
    Le sue fondazioni furono scoperte nel marzo del 1881 sotto quello che una volta era il convento di S. Silvestro al Quirinale, ora sede principale degli Ingegneri Reali. Il monumento è a forma di parallelogramma, lungo undici metri e largo sei, con mura di travertino e decorazioni di marmo bianco; è circondato da altari votivi e piedistalli di statue.
    Secondo Festo, i bidentalia erano piccoli santuari di divinità di secondo piano, a cui venivano sacrificati bidentes ossia agnelli di due anni. Per questo motivo i sacerdoti di Semo venivano chiamati sacerdotes bidentales. Erano organizzati, come un’associazione laica, in una decuria sotto la presidenza di un magister quinquennalis. La loro residenza, adiacente alla cappella, era ampia e confortevole, con un abbondante fornitura di acqua. La tubatura in piombo con la quale questa veniva distribuita a tutto il complesso fu scoperta nello stesso periodo e nello stesso posto delle statue bronzee di atleti descritte nel capitolo XI del mio "Roma Antica". La condotta è stata trasportata ai Musei Capitolini; la statua ed il suo basamento sono state acquistate da papa Leone XIII e collocate nella Galleria dei Candelabri; le fondazioni del tempio sono andate distrutte....







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  10. #140
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    Predefinito Re: I templi degli Dei

    l'apoteosi dell'arte romana del mosaico
    Mausoleo Galla Placidia (V secolo), Ravenna.







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