Benvenuto in Termometro Politico - Forum.
Visualizza Feed RSS

Maestrale

I più bei trionfi dello sport italiano nella storia

Valuta Questa Inserzione


Pur essendo un progressista confesso che, in alcuni casi, quando ho assistito ad una premiazione a seguito di una competizione internazionale, mentre suonava l'inno nazionale mi sono venute le lacrime agli occhi.


Uno degli sport che seguo maggiormente è il calcio, anche perchè nei mezzi di comunicazione italiani degli altri sport si parla poco purtroppo, ma devo dire che spesso mi sono emozionato di più guardando sport individuali. Forse perché ho praticato più spesso questo tipo di competizione da giovane, come il ciclismo, il nuoto, lo sci di fondo o l'arbitro di calcio (anche se quest'ultimo non è un vero e proprio sport). Insomma in generale mi piacciono gli sport di fatica, dove sei solo e in competizione con te stesso, con la tua sofferenza, con i tuoi polmoni, con le tue gambe. Sport molto meno appariscenti del calcio, ma le cui vittorie secondo me hanno un valore più alto, proprio per il sacrificio fisico e psicologico immane che fai da solo per ottenere i successi. Sport nei quali non girano i miliardi, e che di solito quindi sono praticati da persone genuine, italiani di paese che puoi incontrare anche in trattoria. E questa lontananza dai miliardi e dal business porta questi sport a conservare, almeno ai miei occhi, un'antica poesia.

Quindi nel podio personale che ho stilato non ci saranno le vittorie dell'Italia ai mondiali dell'82 e del 2006, seppure costituiscano anch'essi un ricordo indimenticabile. Ma, pur avendo "solo" 41 anni nella mia top 3 di tutti i tempi ho assistito a vittorie che mi hanno emozionato di più.

La vittoria italiana che metto al terzo posto è un evento probabilmente poco conosciuto ai più, ma per me che sono appassionato di sci di fondo è stata una gara stupenda, edm è il trionfo di uno sportivo che fino ad allora era solo il fratello di Manuela Di Centa, a cui nessuno dava 2 lire, che ha vinto in rimonta superando l'avversario solo nelle curve finali con le ultime forze rimaste, diventando campione olimpico. Per giunta alle olimpiadi invernali di Torino 2006, davanti ad un pubblico di casa.
Come nelle favole, praticamente.



Al secondo posto voglio invece ricordare il giorno in cui un piccolo romagnolo sulla sua bicicletta superò i suoi limiti e sconfisse tutti: la sfortuna, che lo aveva precedentemente costretto a più di un anno di inattività a causa di un incidente in cui fu investito da un automobile, con diverse fratture multiple portandolo vicino al ritiro dallo sport. Sconfisse la natura e gli Dei, che quel giorno si divertirono ad abbassare le temperature di 10 gradi rispetto alla medie stagionali di luglio, e poi, constatando che il freddo non era sufficiente a fermarlo, mandarono giù anche vento e pioggia gelida nei chilometri, ma non ci fu niente da fare. E sconfisse anche gli organizzatori di quel Tour de France del 1998, pensato per favorire molto di più i cronomen come Ullrich piuttosto che gli scalatori di provincia come lui. Ma nonostante tutto, quell'uomo salì da solo a 3000 metri con la sua bicicletta, inflisse distacchi pesantissimi a tutti i suoi avversari, e da quel giorno indossò una maglia gialla che portò fino a Parigi.


Sul primo classificato non ho dubbi, più che altro perchè si tratta del più eroico degli sport, che non a caso chiude ogni olimpiade. Impossibile scordarsi, per chi l'ha visto, di una vittoria cosi epica e simbolica dell'Italia dei lavoratori onesti, di gente che si sacrifica per una vita. Quella domenica mattina ero bambino e ho visto un uomo in calzettoni che, spingendo al limite del possibile le sue gambe e armato di una sovrumana forza di volontà, con una maschera di sofferenza che gli contorceva il volto, negli ultimi chilometri ha superato gli africani uno dopo l'altro, atleti tradizionalmente maestri di questo sport, e dopo aver percorso 41 chilometri e mezzo è entrato da solo nello stadio olimpico di Seul. Rimane tuttora, se non sbaglio, l'unica vittoria italiana in una maratona olimpica, commentata dal telecronista della Rai che non riusciva a trattenere le lacrime nel momento in cui questo geometra veneto ha tagliato da solo il traguardo, con un indimenticabile urlo finale
"E bacerà per terra, bacerà per terra!"

Aggiornato il 12-10-14 alle 23:46 da Maestrale

Categorie
Non Categorizzato

Commenti

  1. L'avatar di Maestrale
    Ah già è vero, me l'ero dimenticata.
    Grande vittoria anche quella, però quella di Bordin mi è parsa molto più epica
N. Post: