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PhyroSphera

Più che mai ora di smetterla di equiparare automobili con motocicli e motociclette.

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Basta con la confusione tra mobilità e moto.
Basta col fraintendere la funzione tecnologicamente detta "auto" con l'altra funzione tecnologicamente detta "moto".
Basta pure con le violenze al sèguito degli errori!

Aggiornato il 02-03-18 alle 19:50 da PhyroSphera

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Commenti

Pagina 1 di 3 12 ... UltimaUltima
  1. L'avatar di PhyroSphera
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    Aggiornato il 02-03-18 alle 19:38 da PhyroSphera
  2. L'avatar di PhyroSphera
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    Aggiornato il 02-03-18 alle 19:17 da PhyroSphera
  3. L'avatar di PhyroSphera
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    Aggiornato il 02-03-18 alle 19:19 da PhyroSphera
  4. L'avatar di PhyroSphera
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    Aggiornato il 02-03-18 alle 19:20 da PhyroSphera
  5. L'avatar di PhyroSphera
    Non si creda che le regole assicurative siano regole dello Stato.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 12:41 da PhyroSphera
  6. L'avatar di PhyroSphera
    I test biologici non sono mai certi nei risultati, per limiti intrinseci e non superabili, quindi non soltanto a motivo di incapacità o frodi dei testati: la vita ha sempre altissima percentuale di imprevedibilità.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 12:41 da PhyroSphera
  7. L'avatar di PhyroSphera
    Un autovelox è un apparecchio sottoposto alla sentenza della magistratura che ne ha giudicato l'uso incostituzionale perché neppure la corretta e migliore manutenzione ne garantirebbe un funzionamento ineccepibile.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 12:44 da PhyroSphera
  8. L'avatar di PhyroSphera
    Esiste davvero il diritto alla libertà privata ed alla riservatezza anche per chi circola in strada.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 12:45 da PhyroSphera
  9. L'avatar di PhyroSphera
    Un casco per motociclette o motocicli si può provare sia sopra una sedia a dondolo che su uno scooter, ma in entrambi i casi non si tratta di veicoli per motociclisti.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 14:25 da PhyroSphera
  10. L'avatar di PhyroSphera
    I CODICI STRADALI NON HANNO NULLA DI ARBITRARIO E NON SONO DELIBERAZIONI. SONO DEDOTTI DAI PRINCIPI COSTITUZIONALI E LE NORME CHE CONTENGONO NON VANNO APPLICATE SEMPRE MA SOLTANTO IN CASO DI REALI PROBLEMI E DI ADEGUATE CIRCOSTANZE.
    In caso contengano scorrettezze, i codici stradali vanno rifatti nuovamente nel rispetto per libertà di circolazione e diritti agli spostamenti.
    Aggiornato il 24-03-17 alle 02:17 da PhyroSphera
  11. L'avatar di PhyroSphera
    Chi ama sceneggiate di ogni tipo, finanche sfruttando propri sintomi di isteria, siano o non siano accompagnati da effettiva malattia, non sta manifestando reali bisogni.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 14:31 da PhyroSphera
  12. L'avatar di PhyroSphera
    A volte la velocità salva la vita di molte persone. La potenza ed il potere servono comunque alla vita.
    Aggiornato il 24-03-17 alle 09:02 da PhyroSphera
  13. L'avatar di PhyroSphera
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    Aggiornato il 02-03-18 alle 19:56 da PhyroSphera
  14. L'avatar di PhyroSphera
    Riguardo ad alcune reazioni e conseguenti situazioni, mi è necessaria questa precisazione, la quale non è fatta per essere la lezione per i disturbatori e neppure per gli sfruttatori:
    La sigla ACI è stata usata per indicare un club automobilistico italiano ed ancora così è usata. Nonostante tale "club" abbia tanto coinvolto le istituzioni regionali dello Stato italiano, esso resta quel che è. Le automobili non sono motocicli né motociclette (e neppure ciclomotori, ma comunque il motociclismo non si fa sui ciclomotori). Si tratta della differenza tra due e quattro ruote ed anche tra due e tre e quattro e anche di quel che ne consegue considerando le differenze specifiche tra tipi di veicoli a due ruote. Il motociclo e le motociclette (ovvero più agili motocicli) hanno funzionamento e funzionamenti macchina ma vanno portate oltre che guidate, quindi non sono automobili, perché il motociclista 'regge' anche lo stesso movimento consentendolo e soprattutto scegliendone in tutto la dinamica (cosa quest'ultima non possibile sui ciclomotori, ovvero motorini, scooter ed affini) e questa peculiarietà esclusiva del motociclismo consente maggior intervento nello e sullo spostarsi ed altri e maggiori poteri esclusivi, che ovviamente sono tutt'altro che torti: un potere è semplicemente un potere. Il cosiddetto "sidecar" aggiungibile ad alcuni motocicli funge solo da rimorchio e qualora non consentisse l'uso minimo motociclistico non sarebbe un vero "sidecar", anche per questo sta a fianco. Dunque, più generalmente, dire 2+1 non equivale a dire 3 (e neppure dire 2+1+1 equivale a dire 3 o 4 e neanche dire 2+2 e ugualmente con numeri e cifre superiori). Chi sa di aritmetica sa che ha senso anche la sola somma senza il totale per riferirsi alle cose reali (e allora si badi pure che dire 4=2+2 è diverso che dire 2+2=4 ed anche diverso è dire solo 2+2 ed anche dire 4 è diverso, e via dicendo così). Un club ed una istituzione regionale restano distintamente un circolo per associati (ciò detto in linguaggio italiano non americanizzante) ed una istituzione, sia pure quella di una intera regione; e ciò resta tale e non altro, nonostante in comunicati o lettere persecutorii appaiano entrambe le menzioni come se la cosa potesse esprimere una fusione... che invece non è proprio possibile e del tutto illecita (ricordo l'esistenza di un giudizio dello Stato a riguardo). Dunque restano tali i persecutori in detto ACI, ovvero quelli che hanno perseguitato oltre che motociclisti anche: automobilisti indipendenti, guidatori di mezzi a tre ruote (proprio 3, non 2+1), sia con funzionamento prettamente ma non solo di tipo automobilistico (quelli con le due ruote dietro assai distanziate) sia con funzionamento di tipo non automobilistico (quelli con le due ruote davanti poco distanziate) e autisti di furgoni e furgoncini, autobus e bus, autotreni, lavoratori particolarmente interessati a una più conveniente circolazione...; e non mi risulta che siano finite le volontà persecutorie. Se uno, motociclista ed automobilista, da socio ACI chiedeva di quali riguardi potesse beneficiare da motociclista, veniva preso due volte per scemo e il resto peggio; e non risulta finito il torto. Si sa benissimo che le retribuzioni dovute dai soci di un circolo sono richiedibili ai soci da veri circoli con veri gestori, non da accozzaglie di soggetti (ovviamente non mi riferisco agli ignari o raggirati presunti soci, ma agli altri) fuori regola in tutto ed incapaci di tenere nel dèbito conto la distinzione tra un motociclo e una automobile e capaci solo di mettere nei guai lo Stato e di inventare raggiri quasi impensabili data la situazione: infatti una accozzaglia così è fatta per il carcere o per essere sottoposta alle difese dure od estreme. Quindi è inutile che vadano richiedendo o richiedino qualcosa, nulla è dovuto ad un sedicente circolo che non c'è di fatto perché è peggio di una frode e quindi neppure è definibile ancora un "club"; ed è sempre peggio che i colpevoli vaghino per strada per perseguitare anche i loro punitori o per diventare ancora più furbi ai danni di Stati e libere ed oneste circolazioni: che i colpevoli se ne stiano, senza disturbare per le strade, che sono intrinsecamente luoghi difficili o difficoltosi per molti motivi, e facciano il conto dei risarcimenti che devono e delle sanzioni che hanno da subire anche per i loro stessi tentativi di imporre linguaggi americanizzanti, e non coinvolgano più alcuno, pensino invece a quanti a causa dei loro raggiri son rimasti a digiuno del pane o dell'acqua e comprendano da chi hanno da subire le sanzioni per tutto quello che hanno fatto e che fanno e che non fanno: dai Giudici degli Stati. Il diritto alla libera circolazione è importante, fondamentale.

    Altro discorso necessario:
    Che cosa è un pubblico registro? Non è una lista per circoli e neppure per "club". Infatti è pubblico, non riservato o privato. Nei registri il titolo e la descrizione sono identica cosa praticamente e tutto ciò che non è direttamente compreso nel titolo ovvero descrizione può essere accolto soltanto a determinate condizioni le quali sono: pertinenza indiretta, non invadenza. Dunque se un motociclista vuole circolare con targa regolare, avrebbe diritto a non subire invadenze da parte di alcun circolo e quindi neppure "club": nessuna informazione sul motociclista ed il motociclo o la motocicletta ad alcun circolo o "club", nessun rapporto con alcun circolo o "club", nessuna pubblicità di alcun tipo da parte di alcun circolo o "club". Le richieste in più da parte dei gestori del registro andrebbero rifiutate sempre e andrebbero diffuse preventive informazioni corrette sulle richieste possibili ad esaudirsi. Sicuramente un pubblico registro automobilistico non ha facoltà di accogliere per prassi anche dati su immatricolazioni di motocicli e motociclette, potrebbe farlo solo nel caso non si darebbe necessità al motociclista di ricorrervi ma solo opzione di ricorrervi, ma tale opzione dovrebbe esser data soltanto se non vi fosse altro modo e in tal caso sarebbe situazione da dover considerare provvisoria perché rischia di procurare fastidi, noie, problemi al motociclista oppure perché comunque non sarebbe neppure servizio sufficiente da offrire a causa del tipo improprio di registro usato.
    Invece cosa accade per il motociclista che vuole immatricolazione e targa con lo Stato o dallo Stato? Nulla di veramente confacente, niente di minimamente adeguato, troppo di ambiguo tanto che viene dato trattamento di fatto non consentito dalle autentiche leggi italiane e vengono fatte ai danni del motociclismo cose che non si dovrebbero fare neppure per consenso e che è ancora più proibito fare senza consenso. Mi riferisco alle proibizioni dettate dalle leggi, innanzitutto a quelle comprese nel Codice Penale Italiano
    Inutile allora mettere in giro assurde voci o assurde carte con un mezzo simbolo o mezza scritta o mezzo simbolo-scritta o mezza scritta-simbolo di un circolo o di un "club". Dunque il registro detto "PRA", ovvero Pubblico Registro Automobilistico, non è un listone di un circolo o di un "club" né deve essere considerato tale né può essere tale né potrebbe esserlo. Ma chi gestisce tale Registro non ha rispettato il motociclismo e non lo sta rispettando a tuttoggi (per quanto se ne sappia).
    Le leggi non sono opinioni. Il rispetto delle leggi non dipende dalle opinioni o idee. Le interpretazioni delle leggi non sono arbitrarie, ma possono accadere soltanto secondo criteri fissi. Perciò i falsi intellettuali, i falsi studiosi, siano dentro lo Stato o fuori, non pongano questioni di interpretazione e rispettino i principi liberali della Costituzione ed il diritto alla libera circolazione e ad una vera e non falsa giustizia.
    Aggiornato il 14-03-18 alle 15:07 da PhyroSphera
  15. L'avatar di PhyroSphera
    Sapete che il termine "ABS" nel motociclismo degli ultimi anni è stato comunemente usato anche per indicare un requisito tecnico oltre che per indicare tipo di omologazione ?


    Sapete che tale requisito consiste in un sistema, anche aggiunto ma anche solo integrato per servire una funzione già esistente, cioè la funzione antibloccaggio, ma non per inibirne le altre e neppure quella opposta del bloccaggio che resta opzione necessaria ed anche particolare tecnica di frenata?
    Aggiornato il 01-06-19 alle 12:20 da PhyroSphera
  16. L'avatar di PhyroSphera
    Non si creda che i cartelli di divieto di velocità siano direttamente delle proibizioni in atto.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 12:59 da PhyroSphera
  17. L'avatar di PhyroSphera
    L'uso ignorante di telecamere, apparecchi fotografici, fotocellule, misuratori di percentuali alcooliche, ed altro così, resta potenziale oggetto di denuncia da parte di qualunque cittadino.

    Non bisogna ignorare se tal uso è o sarebbe accolto dal destinatario.
    Inoltre bisogna sapere che nessuna tecnica di accertamento è capace di fornire certezze e che gli accertamenti condotti tramite gli oggetti della tecnica anche funzionando non garantiscono assenza di errori nei dati, il che si aggiunge alla intrinseca e sempre rimanente incertezza dei risultati.
    Aggiornato il 14-03-18 alle 15:17 da PhyroSphera
  18. L'avatar di PhyroSphera
    Destinazione di una regola, oggetto di cui la regola...

    Le targhe rilasciate tramite lo Stato sono fatte secondo rigidi criteri stabiliti. Tuttavia contrariamente a quanto molti vogliono far credere tali criteri sono fatti per quelli che la targa devono rilasciarla ad altri e non per se stessi. A fare da documento è la cosiddetta carta di circolazione, la quale in verità non è un permesso a circolare, infatti per questo basta idoneità oppure omologazione del veicolo. Chi volesse costruirsi una targa, per esempio una targa di riserva in caso di perdita di quella rilasciata dagli uffici ordinari, non ha da essere comandante e comandato di se stesso! Dato che la fattura della targa è motivata da ragioni di servizio al possessore ed utente della targa, se costui la targa se la fa da solo non ha dovere di autoimporsi o farsi imporre dei criteri fissi; l'importante è che nella targa sia rappresentato tutto il necessario. Diconsi queste: targhe personalizzate, ma non sempre son tanto diverse in fattura, stile, colori, grafica, materiali, da esser definibili così, quindi se quasi uguali son dette: diverse; infatti uguali non sono. Ci sono anche le targhe speciali. Se su un veicolo al posto di un numero di targa si trovasse scritto per esempio: "Servizio Eliporti", ecco allora quel che si definisce una targa speciale. Questa può esser richiesta agli uffici competenti ma , dato che non è la targa stessa il documento per lo Stato, può questa essere anche realizzata privatamente con successiva comunicazione secondo prassi ma, si badi!, la prassi vige soltanto in caso di necessità dell'utente della targa! Per i motoveicoli a due ruote ed in particolare le motociclette ed i motocicli cosa altro? Essendo motociclette e motocicli veicoli personali, i più personali che esistono per strada perché si portano con l'intero corpo oltre a guidarsi e condursi, il motociclista ha diritto e, si badi!, anche piena facoltà a targhe personali, le quali non solo possono riportare i dati della carta di circolazione in vari modi e guise accanto ad altri segni, simboli, disegni, grafiche, ma possono anche non riportarli, essendo in tal caso definibili targhe alternative, differenti da quelle speciali in quanto non hanno funzione principale di indicare cose pattuite o previste o prevedibili, ma hanno altri scopi, anche del tutto personali!
    Nonostante tale diritto per le targhe alternative e per tutte le altre discenda direttamente dalla Costituzione dello Stato e dal diritto fondamentale alla libera circolazione, di fatto vasti ambienti stanno facendo intralcio cercando non solo di impedire gli scambi di informazioni necessari ai e tra i motociclisti ma anche tentando di impedire ai motociclisti consapevoli dei propri diritti e delle proprie facoltà a propria disposizione il libero uso di tutte le targhe che essi vogliono e sono in diritto di impiegare e sulle quali hanno piena facoltà. Gli osteggiatori non sanno o non vogliono praticare lettura adeguata delle effettive normative in vigore perché non capiscono, involontariamente o volontariamente, il linguaggio legislativo, e non sanno o non vogliono sapere che le norme hanno effetto quando sono rispettose degli scopi dei codici e della Costituzione stessa, altrimenti sono e restano nulle. A questo torto si accoppia anche quello di chi costringe e dei prepotenti delle più varie sorti, i quali tutti vogliono imporre l'uso della targa e senza neppure tener conto degli scopi e necessità personali od oggettive, che nel caso del motociclismo esistono appunto con impiego di motocicli e motociclette, cioè mezzi e per la precisione strumenti personali!
    Ed ovviamente per capire non si tratta di rifarsi ad ignoranze abituali o a pensieri convenzionali: si tratta di attenersi al rispetto per gli altrui movimenti, anche per i movimenti dei motociclisti.
    Aggiornato il 24-03-17 alle 09:42 da PhyroSphera
  19. L'avatar di PhyroSphera
    Non si confondano i ciclomotori (motorini, scooter e gli altri così) per i veicoli adatti al motociclismo!
    Aggiornato il 21-03-17 alle 13:06 da PhyroSphera
  20. L'avatar di PhyroSphera
    Il motociclismo è intrinsecamente il modo più ecologico di spostarsi per le strade avvalendosi dei motori.
    Aggiornato il 21-03-17 alle 13:04 da PhyroSphera
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