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PhyroSphera

Per sopravvivere con la consapevolezza politica: Ultima ragione

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Comporre il quadro tragico di una drammatica pervasiva contingenza politica non è un torto agli empi ed è per la rovina delle colpevolezze non delle persone colpevoli, dato che l'essere umano è naturalmente portato a risolvere i problemi della umanità anche con la politica.
La assoluta emergenza non soltanto umanitaria di questo presente non deve sembrare la pretesa di una attenzione inopportuna.

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È ovvio ed evidente che:

Non esiste diritto neanche per un agente dell'ordine ad interrompere le azioni altrui. La vita non lo può sopportare. Non si riuscirebbe a vivere col dovere di interrompere quel che si fa o propri movimenti.

Non esiste diritto neanche per un agente dell'ordine a controllare la vita altrui. Nessuna esistenza può tollerarlo. Non si riuscirebbe ad esistere col dovere di farsi controllare mentre si sta vivendo e neanche mentre si sta nascendo e morendo.

Non esiste diritto neanche per un agente dell'ordine a coinvolgere in proprie incapacità gli altri. Non è realmente accettabile. Non si riuscirebbe ad affrontare la realtà col dovere di essere coinvolti da incapaci, qualunque fossero i posti e i luoghi dove si sta o si va.

Il diritto alla vita esiste per ciascuna vita ma chi non rispetta la vita non ne può usufruire.
La vita si basa sulle distinzioni: tra le cose, tra i viventi, tra le persone; chi rifiuta di distinguere non ha diritto ad occuparsi né ad interessarsi di qualcuno o di qualcosa né di qualcuno e di qualcosa.

Non esisteva diritto a richiedere queste specificazioni perché esse non sono espressioni spontanee infatti si riferiscono a violenze tanto sciocche da essere quasi inconcepibili.

Vi sono moltitudini ed anche immense e singoli ed anche molti per cui queste specificazioni purtroppo si adattano.

Troppi non vogliono adeguatamente distinguere:

vita da morte, vita da vita, morte da morte, morte da vita;
proprio piacere da altrui dispiacere, proprio dispiacere da altrui dispiacere, proprio piacere da altrui piacere;
insensatezza da sensatezza, sensatezza da insensatezza.
desiderio da non desiderio.

A tutte queste volontà mancate essi aggiungono queste volontà:

di agire in perfetta veglia senza sufficienti attenzioni,
di fare senza percepire tutto di quel che si sta facendo,
di cercare il sonno senza le garanzie per il sonno,
di evitare il pensiero di cosa veramente stia causando una realizzazione, un successo, una riuscita.

Tali mancate volontà e tali volontà non mancate originano da una violenza deliberata del tutto generica: vogliono spesso coinvolgere nel proprio suicidio chi non ha propositi suicidi.
Vogliono a volte direttamente morire perché non amano i luoghi dove vivono e perché non accolgono le occasioni che i luoghi offrono dopo che hanno potuto qualcosa ma di non decisivo contrastando la realtà non assecondandola ed in virtù di coincidenze non dipendenti dai poteri della vita ma da sfortuna altrui o fortune proprie.
Non vivono con adeguata percezione della natura dei luoghi, che hanno cercato e cercano di mutare con la forza arrischiando la vita della intera umanità. Lo hanno fatto per nostalgia di passati terminati per sempre. Non vogliono l'Italia perché vorrebbero Paese che esisteva prima negli attuali luoghi italiani e non si curano di capire che sognano posti inesistenti di cui vi sono solo tracce di quel che fu.
Non hanno comprensione di cosa sia la patria e cosa siano le patrie europee perché sono rimasti (uomini e donne ovvero maschi e femmine) a concezione della vita precaria e vivono precariamente e senza altro futuro se non precarietà in Europa ma non hanno voluto tutta la accortezza per sapere il resto.
Non hanno sufficienti intuizioni delle ingannevolezze e delle illusioni che si affrontano vivendo in Occidente ed in Eurasia cioè nel blocco continentale che è formato dai due continenti Europa ed Asia, distinti ma non separati e con luoghi di continuità e con alcune comunanze; non hanno tanto intùito perché traggono potere da sapienza straniera. Affrontano i climi invernali con facoltà non tratte da sapienza nordica ma da saperi che consentono la difesa dagli eventi del Nord ma tali difese consentono di sopravvivere per andare altrove e purtroppo non difendono dalle coincidenze sfavorevoli nel Nord, tra cui anche ma non soltanto le passate intrusioni di climi del tutto meridionali che in Europa si affrontano in qualità di eventi eccezionali oppure non si può continuare a restare o a vivere (e non solo queste coincidenze vi sono state ed altre ve ne possono essere di sfavorevoli).
Delle coincidenze positive ma sfavorevoli ne fanno occasione di negare la misteriosità di certi accadimenti della vita e da ciò ne fanno derivare tentativi religiosi che offendono la intelligenza e che angustiano chi si dedica realmente ai misteri cui religioni si riferiscono. I riferimenti religiosi ai drammi della vita li vogliono fraintendere e scambiano tragedie reali per commedie autosuscitandosi anche per ossessiva, intransigente, dispettosa e fino a violenza, distrazione con le sostanze psicoattive: erbe per tisane, bevande eccitanti, spezie non comuni, alcolici, droghe e specialmente esotiche, stupefacenti chimici, biologici; in questi loro anche volontari disastri si affidano ad analgesici, narcotici, sonniferi.
Tutto ciò, dati i coinvolgimenti che cercano, diventa tragico non solo drammatico quindi anche per gli altri in altro o tutt'altro volontario destino.
Hanno profittato e profittano di guerre e disastri politici per intromettersi negli Stati. Non vogliono saperne di rispetti ecologici né dei disastri antiecologici perché non vogliono buoni rapporti coi luoghi.
Non amano i luoghi perché sono ostili ai destini di genti e persone legate anche a luoghi.
Ma non amando i luoghi non sanno nulla di brevità di vita al confronto con la eternità e di lunghezza della vita ed, essendo stati invadenti anche contro gli Stati e prepotenti negli Stati, hanno e stanno funestando le vicende di intera umanità, direttamente od indirettamente.
Delle tecniche e tecnologie non intendono gli scopi perché fraintendono gli scopi di coloro che agiscono per la lunghezza della vita e non sanno del ruolo delle scienze con le tecniche e tecnologie perché rifiutano la specifica cultura della vita a causa di loro stessa ostilità e di loro stessi fraintendimenti, non a causa di quelli che agiscono per la lunghezza della vita.
L'odio li rende attaccati ad ignoranze e fraintendimenti e della tecnica vogliono valutare solo i metodi di suggestione e della tecnologia niente. Hanno stesso odio contro faune e flore dei luoghi e odiano i sistemi più validi per risparmiare la vita; odiano anche macchine, autoveicoli (per le strade: automobili, autocarri, autotreni) e motoveicoli (per le strade: motocicli e motociclette, ciclomotori) non solo stradali e terrestri. Per tale odio sfruttano le burocrazie che a volte tentano di bloccare o di distorcere (esempio: concedono documenti e li richiedono avendone ancora e potendoseli riprodurre anche). In questo delitto estremizzano le indistinzioni che già praticano e non vogliono capire le differenze cagionando assoluta e disastrosa iniquità e si sono intromessi negli Stati profittando di guai e litigi. Nonostante i casi per essi fortunati non trovano soddisfazione e tranquillità allora si dedicano a curiosità inaccettabili, intromissioni, invadenze, intrusioni, prepotenza ai danni di persone, animali e cose, affetti, sentimenti, amicizie, solidarietà, utilità, proprietà. Tanta assolutezza pongono nella ostilità, dunque sono particolarmente accaniti contro la conoscenza offerta dalla arte musicale; contro la sicurezza ottenuta tramite le tecniche per viaggiare; contro la serenità concessa dalle discipline marziali.
Di tale loro disgraziatissima impresa non si sono stancati profittando gli uni con gli altri dei propri guai fisici e dei propri disastri mentali, senza voler capire di essere stati aiutati da coincidenze che hanno generato difficoltà altrui e disposizioni di spazi e tempi sfavorevoli al destino umano. Per tale motivo i loro guai e disastri non sono i termini delle loro iniziative e paiono màrtiri perché fanno màrtiri anche se stessi.

Per questa ragione è assolutamente necessario avere conoscenza e consapevolezza della gravità della situazione.


MAURO PASTORE

Commenti

  1. L'avatar di PhyroSphera
    La vita dello Stato e la vita dei Cittadini si basano anche sulla distinzione tra la vita dello Stato e la vita dei Cittadini. Per vivere bisogna essere liberi di muoversi e ciascuna vita deve essere libera e indipendente per sussistere. Chi, fosse costui anche un giudice od agente, pensa che la libertà dei movimenti dei cittadini possa essere di danno allo Stato, si sbaglia ai danni di cittadini e ai danni anche dello Stato.
    MAURO PASTORE
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