Il settimo velo
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, 14-03-12 alle 19:33 (1045 Visite)
Chi non ha sentito parlare della “danza dei sette veli”? Un mito, una leggenda, un episodio dello scritto biblico. Invece si tratta di una danza che un tempo fu sacra, riguardando l’insegnamento misterico segreto.
Nella danza una donna si libera via via di sette vestimenti fino a restare completamente nuda. Ciò che oggi è divenuto solo folklore in realtà rappresentava un simbolismo rituale tra i più potenti e suggestivi poiché la donna era espressione della Natura, del suo grande principio femminile immanente e trascendente e i veli che via via cadevano erano il graduale dispiegarsi e disoccultarsi di aspetti nascosti della sua essenza profonda. La potenza femminile si denudava gradatamente spogliandosi di ogni forma fino a mostrarsi nella sua più segreta ed elementare natura. Si trattava, nel linguaggio del simbolo, di quella “nudità abissale” terrifica e potenzialmente letale che il neofita avrebbe dovuto soggiogare per oltrepassarla al fine di conquistare ciò che era assoluto. Donna come sostanza primitiva nascosta sotto le infinite forme della manifestazione, donna come ricettacolo di segreti da disvelare per scoprire l’elemento primo della misteriosa natura madre.
Il simbolismo del “sette” si ritrova anche nel mito di Ishtar che scendendo all’Ade e attraversando sette porte lascia in ognuna una parte dei suoi vestimenti. La visione della Donna nella sua nudità era considerata terrifica in quanto espressione della sostanza prima “vergine” e non ordinata, suscettibile di risucchiare il neofita nel suo gorgo se costui non sia in possesso delle doti di virilità trascendente e reintegrato nel suo proprio principio. Dunque la nudità è preclusa ai non qualificati poiché vedere Diana nuda uccide Atteone nel mito e sempre nel mito la visione di Athena nuda acceca Tiresia.
Ma tracce di questi antichi simbolismi sono ancora presenti in alcune culture. La copertura della donna nella cultura dell’Islam non è che una propaggine di questi antichi significati ai quali se ne sono sovrapposti altri. La visione della donna integralmente scoperta è interdetta a tutti coloro che non siano suo marito. Ella si copre perchè la Natura è mistero e il velo d’Iside solo uno può sollevarlo senza conseguenze. La donna si vela perché in essa è oscuramente percepita la potenza abissale legata al suo sesso e dunque al suo principio trascendente. E se torniamo indietro nella memoria sempre la donna nella storia si è coperta in qualche modo il capo nel mostrarsi all’esterno nelle civiltà tradizionali. Si è razionalizzato questo gesto riconducendolo alla modestia femminile…ma i suoi significati sono antichi e perduti. E molto affascinanti.