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Lo stagno dei fuochi fatui

Barconi

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Cesenatico: fine anni '50. Come ogni anno trascorrevamo tutto Agosto al mare, in Romagna. Una Cesenatico quieta, sonnacchiosa.
Nei grandi viali alberati interni baracchette di legno dove si vendevano zoccoli colorati che mi apparivano bellissimi, con i tacchi alti e lucidi in legno liscio e le fasce di un tripudio di arcobaleni vivacissimi. Per me ancora bambina invece gli zoccoli erano piccoli e bassi...non vedevo l'ora di crescere per scegliere a modo mio.

Le case che venivano date in affitto, all'interno di lunghi viali alberati, avevano tutte un grande giardino. Ogni proprietà era chiusa da alti cancelli. Ricordo i pini odorosi e i cespugli di belle di notte, che con il buio uscivo furtivamente a contemplare...e le bocche di leone bellissime e curiose che mi divertivo a manipolare .
Le notti erano davvero di velluto, i rumori di vita solo in lontananza. La vita si sgranava dolcemente e senza scosse.

Ma al 15 del mese c'era il grande appuntamento: la processione in mare in onore della Vergine Assunta, per celebrarla e impetrarne la protezione e i favori sulla comunità di pescatori. Le donne della mia famiglia, molto devote, non mancavano mai e portavano sempre anche me. I barconi dei pescatori, numerosi, decoratissimi e festonati, attendevano nel porto canale. La gente, numerosa, sciamava all'interno prendendo posto a caso, ma in ordine. Mia madre e le mie zie ad un certo punto sparivano tra la folla ed io mi trovavo sempre sola.

Le barche prendevano il largo e in breve erano già lontane. La costa era un punto remoto, quasi non si vedeva più. Un vento forte investiva il natante e il viso, il beccheggio diveniva potente, il mare intenso e cupo. Ricordo nitidamente che mi aggrappavo ad una sartia per non cadere, e l'odore di salmastro che stordiva e gli spruzzi d'acqua che m'investivano. Ero sola, la famiglia perduta di vista.

E la folla intonava canti di laude per la Madonna, continui e ripetuti, più la barca si agitava, più i canti aumentavano di intensità, Era una vera processione: davanti e dietro di me una lunga teoria di barche tutte in festa, tutte con le bandiere r gli stendardi schiaffeggiati dal vento.
All'improvviso sapevo di essere invincibile. Nulla di male avrebbe potuto colpirmi. ero, eravamo sotto l'augusta protezione della Vergine, signora delle acque e del vento. Niente di drammatico sarebbe stato consentito, d'improvviso il vasto mare era solo un tappeto liquido semovente dove si stendeva benigno il mantello ceruleo della grande Madre, signora dei viventi e di ogni cosa creata.

Non ho mai più avuto quella fede assoluta, se non in sporadici momenti della mia vita. Foglia invincibile nella tempesta.

Qualcosa di rarissimo e infinitamente sorprendente.
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