L'Isola del Tesoro
Di
, 07-11-12 alle 19:09 (3661 Visite)
Chi non ha mai fantasticato di trovare fortuitamente un vecchio forziere metallico, colmo di monete antiche?
Magari con qualche gioiello istoriato da misteriose iscrizioni?
E, perché no, pure una mappa di un'isola remota e sconosciuta?
Oggi, modestamente, questa fortunata coincidenza di meravigliosi avvenimenti è toccata a me e non posso fare a meno di condividerla con altri eventuali aspiranti pirati.
Avviene dunque che, in fondo a un vecchio cassetto, trovo questa apparentemente innocente scatola di latta:
Scuotendola, ravviso immediatamente che contiene qualcosa di metallico, sebbene il suono paia smorzato da qualche imballaggio.
Mi tappo il naso: il look della scatola è tipico degli anni '50 del secolo scorso e se mai dovesse contenere pastiglie di sessant'anni fa è meglio evitare lo shock odorifero.
L'apro delicatamente...
Un piccolo panno grigio nasconde gli oggetti metallici che avevo ascoltato scuotendo la scatoletta.
Ecco il Tesoro, antiche monete svizzere da 5 rappen (ce n'è una del 1908, quindi è antica come tutte le cose che hanno più di cento anni) e uno strano gioiello di foggia barbarica:
Un vero pirata, ma anche un apprendista pirata di primo pelo, non faticherà a cogliere, tra le incisioni apparentemente casuali del gioiello, alcune iscrizioni in arcani caratteri.
Probabilmente sono le classiche indicazioni per trovare un ancor più prestigioso tesoro; o ancora, il tortuoso labirinto senza fine che costituisce il decoro del gioiello è un filo di Arianna per districarsi nei sotterranei di un diroccato castello; o la chiave per far ruotare su se stessa la grossa pietra che nasconde il tesoro.
Ahimé, anche riuscendo a decifrare il segreto del gioiello, occorrerebbe pur sempre una mappa (non c'è Tesoro senza Mappa) che indichi la posizione dell'Isola (non c'è Tesoro senza Isola).
Apparentemente, però, la scatoletta non contiene altro: il pirata che è in me sta per iniziare la classica giaculatoria di bestemmie salgariane, "Tonnerre", "Carrai!", "Tuoni d'Amburgo", fino alla terribile "Saccaroa!" che Sandokan emetteva sempre con voce sorda, forse perché non osava egli stesso ascoltarla.
Ma è il mio giorno fortunato e con un colpo di genio degno di Auguste Dupin, ecco saltar fuori la Mappa, abilmente occultata col lasciarla in bella evidenza, proprio come la "Lettera Rubata" di Edgar Allan Poe.
Sul retro di quel che pareva un innocente pannicello grigio ecco spuntare ciò che all'occhio comune potrebbero parer semplici macchie di ruggine: ma all'acuto e addestrato occhio del pirata, rotto alle lunghe veglie dall'alto della coffa dell'albero maestro, balza immediatamente il profilo dell'arcipelago dei mari del Sud che accoglie l'Isola del Tesoro.
Vi chiederete ora perché un temibile ed esperto pirata come me possa essere caduto nell'ingenuità di pubblicare la preziosa mappa facendo sì che chiunque, fra il miliardo di internauti che può leggere questo post, possa correre prima di me all'Isola.
Il fatto è che ormai sono vecchio e stanco, e soprattutto pigro; e al momento sono troppo impegnato a scoprire cosa cazzo vuol dire "Saccaroa" per perdermi dietro a un'Isola del Tesoro.