Continuiamo la nostra inchiesta sulle stronzate che si dicono in rete sulle banche:
http://shevathas.wordpress.com/tag/asini/
la crisi degli asini
<small>novembre 4, 2011</small> In internet gira questa storiella per spiegare la crisi, storiella, non so con quanta consapevolezza da parte dell’autore, che spiega realmente quali siano gli “asini” a cui si deve realmente la crisi. E non è di certo il mercato.
Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio.
In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli sarebbe stato offerto.
I contadini erano effettivamente un po’ sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua.
L’uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali.
Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.
cioè ha fatto semplicemente delle promesse, e i contadini, gonzi, gli hanno creduto senza chiedere qualcosa come garanzia. Pur essendo degli “asini” hanno voluto giocare ai piccoli speculatori e ci son rimasti fregati. Di riprovevole c’è la promessa del tizio, ma se non ha lasciato niente di scritto sul suo impegno ma solo parole non c’è neppure niente di penalmente rilevante.Il giorno dopo, affidò al suo socio il gregge che aveva appena acquistato e lo inviò nello stesso villaggio con l’ordine di vendere le bestie 400 € l’una.
Vedendo la possibilità di realizzare un utile di 100 €, la settimana successiva tutti gli abitanti del villaggio acquistarono asini a quattro volte il prezzo al quale li avevano venduti e, per far ciò, si indebitarono con la banca.
il compito della banca è prestare soldi, non sindacare su come te li vuoi sputtanare, se vuoi giocare al piccolo speculatore devi mettere in conto che puoi anche perdere i soldi. I contadini sono stati obbligati a comprare gli asini a 400 euro ? hanno in mano qualche promessa, scritta, di acquisto di asini per 500 euro ? Speculatore fai da te ? no alpitour, ahi ahi ahi…Come era prevedibile, i due uomini d’affari andarono in vacanza in un paradiso fiscale con i soldi guadagnati e tutti gli abitanti del villaggio rimasero con asini senza valore e debiti fino a sopra i capelli. Gli sfortunati provarono invano a vendere gli asini per rimborsare i prestiti. Il costo dell’asino era crollato. Gli animali furono sequestrati ed affittati ai loro precedenti proprietari dal banchiere.
un idiota e i suoi soldi fanno presto a lasciarsi.Nonostante ciò il banchiere andò a piangere dal sindaco, spiegando che se non recuperava i propri fondi, sarebbe stato rovinato e avrebbe dovuto esigere il rimborso immediato di tutti i prestiti fatti al Comune.
Per evitare questo disastro, il sindaco, invece di dare i soldi agli abitanti del villaggio perché pagassero i propri debiti, diede i soldi al banchiere (che era, guarda caso, suo caro amico e primo assessore).
Anche qui siamo alla mistificazione, la banca non può senza validi motivi, legati alla persona, chiamare un suo debitore e chiedergli di rendere immediatamente i soldi. Se Tizio non riesce a pagare le rate del mutuo la banca non può chiamare Caio e chiedere di rientrare immediatamente.
Secondariamente il sindaco da chi è stato eletto ? dal suo amico in banca o dai contadini ? Beh se eleggi un idiota/mafioso/incompetente poi sarai governato da un idiota/mafioso/incompetente.Eppure quest’ultimo, dopo aver rimpinguato la tesoreria, non cancellò i debiti degli abitanti del villaggio ne quelli del Comune e così tutti continuarono a rimanere immersi nei debiti.
Vedendo il proprio disavanzo sul punto di essere declassato e preso alla gola dai tassi di interesse, il Comune chiese l’aiuto dei villaggi vicini, ma questi risposero che non avrebbero potuto aiutarlo in nessun modo poiché avevano vissuto la medesima disgrazia.
Su consiglio disinteressato del banchiere, tutti decisero di tagliare le spese: meno soldi per le scuole, per i servizi sociali, per le strade, per la sanità… Venne innalzata l’età di pensionamento e licenziati tanti dipendenti pubblici, abbassarono i salari e al contempo le tasse furono aumentate. Dicevano che era inevitabile e promisero di moralizzare questo scandaloso commercio di asini.
Il che sarebbe come chiedere di creare dei casinò dove chiunque possa giocare d’azzardo e debba obbligatoriamente vincere.Questa triste storia diventa più gustosa quando si scopre che il banchiere e i due truffatori sono fratelli e vivono insieme su un isola delle Bermuda, acquistata con il sudore della fronte. Noi li chiamiamo fratelli Mercato. Molto generosamente, hanno promesso di finanziare la campagna elettorale del sindaco uscente.
Questa storia non è finita perché non sappiamo cosa fecero gli abitanti del villaggio.
Visto il loro livello intellettivo medio credo che abbiano contattato immediatamente il maestro do nascimento per una macumba propiziatoria per far piovere soldi dal cielo. Ed inoltre siano in trattativa per l’acquisto di una o due vecchie fontane romane.E voi, cosa fareste al posto loro? Questa storia vi ricorda qualcosa?
Semplicemente se non conosci le regole del gioco d’azzardo conviene non giocare e accontentarsi di quello che già si possiede.
fonte:http://www.scribd.com/fullscreen/686...kbzek5x4e7ovqu