Originariamente Scritto da
Lazzaro
Alfano contestato a Berlino rinuncia a parlare
Con il titolo "The Fight against Organized Transnational Crime and Terrorism. An Italian Perspective", era stato annunciato per questa mattina in pompa magna l'intervento del ministro della Giustizia italiano Angelino Alfano, nella Senaatsaal della Humboldt Universität nella sede centrale di Unter den Linden.
Alfano doveva parlare agli studenti tedeschi di come l'Italia combatte contro il crimine organizzato. Un giorno dopo l'approvazione in parlamento del polemico processo breve. Ad aspettarlo nella sala una contestazione vivace, con numerosi cartelli di protesta, in italiano e tedesco, con messaggi di vario tono: “L'aquila breve”, “basta mafia”, “Alfano teorico ed esecutore del tagliaprocessi” , “vergogna” “il tuo capo bunga bunga ti ringrazia” “più giudici, più personale, più soldi, più tecnologia vere riforme”.
Un gruppo di italiani in piedi ha iniziato a gridare: "avete giurato sulla bandiera della Repubblica Italiana". Un portavoce della Humboldt è intervenuto per invitare i presenti a permettere l'intervento di alfano, riservando poi l'espressione del dissenso al dibattito finale.
Uno studente tedesco si è alzato in piedi per chiedere "È consapevole l'università Humboldt di chi sta invitando?", il portavoce ha eluso la domanda, altri italiani si sono lamentati perchè l'università non aveva previsto un contraddittorio. Vari volantini in tedesco erano stati distribuiti a tutti i presenti nella sala piena per fornire informazioni su chi è alfano e quali sono state le sue importanti riforme. È ovvio che non si trattava di un clima amichevole.
Verso le 10.40, circa dieci minuti dopo l'inizio previsto per l'intervento, lo stesso portavoce imbarazzato è dovuto tornare sul podio per annunciare che il ministro italiano aveva disdetto il suo intervento, a causa di impegni più urgenti. Dopo alcuni commenti fragorosi, qualcuno ha gridato "vigliaccheria", in italiano, "Feigheit", ha tradotto qualcun'altro in tedesco. "Na, ja", ha dovuto ammettere il portavoce.
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