Uno stralcio dal pezzo di "Piotr" su ripensare marx


Immediate spigolature post-elettorali (tutte da discutere)
1. Il centrodestra non sfonda (bene) ma la lotta intestina è a favore della Lega (male). Bene
perché una formazione che, come dicevo in un altro post, copre un arco che va “dall’ultimo
manovale al direttore di fabbrica” non lascia spazio a una ripresa politica antiegemonica e
anticapitalista. Male perché ci guadagna un partito che riesce a unire paradossalmente la
xenofobia a politiche antinazionali. Questo paradosso è il paradosso di molta destra
europea: politiche antieuropee e antinazionali gestite, direttamente o indirettamente tramite
alleanze, da forze che riescono anche a lucrare sulle reazioni nazional-xenofobe alle loro
stese politiche (cosa che la dice lunga sulla ormai totale incapacità della sinistra di incidere e
in senso politico e in senso culturale: la destra attualmente riesce da sola a fare sia il canto
che il controcanto; poi possiamo sghignazzare tutti insieme sul Berlusca operaio e
imprenditore, prima però rendiamoci conto di questo).
I falsi nazionalisti ex AN ne approfitteranno, magari inserendosi in un ormai arroventato
asse Berlusconi-Lega con contenziosi che verranno indicati come esemplari dalla sinistra e
probabilmente anche da quei settori confindustriali che non intendono uscire dall’attuale
divisione internazionale del lavoro, il tutto condito con la difesa degli interessi dell’industria
“nazionale” (ma in realtà quella più retriva), con la difesa della democrazia, con
l’antifascismo e con dosi sempre più ipocrite di buonismo.
Berlusconi sembra dunque uscire dalle elezioni un po’ indebolito. Ancora un supplemento
di campagna alla Times, Financial Times ed El País (con eventuale aggiunta di Economist,
non nuovo a queste cose), unito a nuove tirate d’orecchie da parte di Obama su politica
energetica e politica estera e a qualche staffilata da parte di Confindustria, e il gioco è fatto:
Berlusconi rientrerà nei ranghi e cercherà di gestire gli affari suoi più stretti e vitali, cioè il
suo core business, patteggiando con magistratura e sinistra un’uscita di scena onorevole e
questa volta definitiva (a meno che non decida di utilizzare i suoi ultimi anni su questa Terra
per passare alla Storia costi quel che costi).