Nessuna immagine a confortare questa "fatica" culinaria.
Mi raccomando, siate indulgenti.

La storia è sempre quella: passo dalla pescheria, ed il "Siòr Pàlmiro" mi
apostrofa con: "Àlüra, dütùr, chè fèt dè bù?".
Ho davanti un branzino di un paio di chili e lo faccio sfilettare.

Con il mio fido kiocera, riduco in tartare un filetto, lo dispongo in una terrina
di vetro, aggiungo il succo di un limone, il succo di un'arancia, uno scalogno
tagliato a rondelle finissime, un trito di capperi dissalati ed erba cipollina,
sale ed a completare l'opera olio extra vergine di oliva.

Lo metto in frigo a marinare per almeno 3 ore (questo è soggettivo).

Si impiatta utilizzando una formina circolare (classico stampo per biscotti)
cercando di "spremere" il succo dal pesce.

Buon appetito.