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Discussione: Magistratura criminale

  1. #741
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    https://www.maurizioblondet.it/lasso...cesco-storace/

    L’associazione magistrati vuole ancora comandare: chi sbaglia non deve pagare – di Francesco Storace
    Maurizio Blondet 23 Giugno 2019 2 commenti
    di Francesco Storace

    Ma quanto sono bravi quelli dell’associazione magistrati… Proprio durante la bufera che colpisce una casta intoccabile, se ne escono contro una proposta di legge giusta, che sta per essere varata dal Parlamento. La firma Enrico Costa di Forza Italia per dire basta ai mille arresti l’anno ingiustificati e senza sanzione per chi sbaglia a imprigionare Tizio o Caio.

    Vogliono comandare loro
    Se incarceri chi viene assolto devi pagare o no? Almeno una sanzione disciplinare va valutata? Macché, il sindacato dei giudici non ne vuole proprio sentire parlare. Alla faccia di tante chiacchiere spese sull’argomento. La pretesa di comandare sempre loro sulla politica.
    Accade che finalmente in Parlamento si metta mano ad una norma essenziale per garantire un principio di civiltà: mi arresti solo se c’è fondatezza e soprattutto se rischio di fuggire, di inquinare le prove o di reiterare il reato. Ma se il reato non l’ho commesso e vengo assolto, perchè tu che mi hai sbattuto in cella senza motivo non devi renderne conto?

    Palamara mica l’hanno arrestato, però
    Invece, per l’Anm – su cui evitiamo di ribadire quanto pensava il presidente Cossiga – quella proposta di legge, se approvata, li manderebbe al manicomio. Essa “può costituire un rischio di condizionamento nell’adozione di iniziative cautelari in palese contrasto con l’invocata necessità di un maggiore severità a tutela della sicurezza dei cittadini”. E dove sta scritto, signori sindacalisti della toga, che per garantire sicurezza si debbano arrestare persone innocenti?
    Poi, la tempistica scelta merita un premio all’indubbia intelligenza degli scienziati che proprio in queste ore hanno vergato il pietoso comunicato anti legge Costa. Il popolo – nel cui nome amministrate giustizia – si chiede come mai non sia finito in galera Palamara e voi vi preoccupate della sicurezza altrui? Sapete quante persone sono state rovinate dalle manette facili? Ma se capita a un’eccellenza vostra, mille prudenze. E poi protestate se la titubanza è chiesta per tutti e non solo per voi.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  2. #742
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    https://www.maurizioblondet.it/capis...no-suscitando/

    Capiscono magistrati e progressisti ciò che stanno suscitando?
    Maurizio Blondet 30 Giugno 2019 65 commenti

    Il web urla.

    Urla di rabbia e d’orrore per lo scandalo degli affidi dei bambini a Bibbione. Si rimbalzano gli articoli,





    Affidi illeciti, analista a bimbo: ‘Facciamo funerale papà’
    In atti e intercettazioni ‘sistema Bibbiano’, primi interrogatori
    Un un caso, raccontato dall’ordinanza del Gip, una psicoterapeuta indagata cerca di far rimuovere la figura del padre a un giovanissimo paziente: “Dobbiamo fare una cosa grossa – dice nel colloquio intercettato – Sai qual è? Gli psicologi la chiamano elaborazione del lutto (…) Dobbiamo vedere tuo padre nella realtà e sapere che quel papà non esiste più e non c’è più come papà. È come se dovessimo fare un funerale!”.

    i video.

    #ReggioEmilia, l'inchiesta sui bimbi sottratti illecitamente alle famiglie. Il dramma di un padre e una madre che 11 anni fa hanno perso la loro figlia poi data in adozione. In quel caso coinvolta un'assistente sociale ora agli arresti pic.twitter.com/QYZOKUulFd

    — Tg2 (@tg2rai) June 29, 2019

    #ReggioEmilia, l'inchiesta sui bambini sottratti illecitamente alle famiglie. Emergono nuovi drammatici dettagli. La testimonianza di un ex magistrato del tribunale dei minori di #Bologna che ha lasciato la toga proprio per sospetti sulle pratiche di affido pic.twitter.com/sVXSDW8fyP

    — Tg2 (@tg2rai) June 28, 2019

    “Solo dei satanisti merdosi possono aver messo in piedi e coperto un sistema come questo”.



    Spaventa e agghiaccia il coinvolgimento e complicità di giudici, sia pur onorari:

    https://www.linkiesta.it/it/article/...o-i-min/26917/

    Quasi 200 giudici hanno interessi nelle strutture a cui affidano i minori

    “Nel 2013 e nel I semestre 2014 ci sono stati 40” riferisce Marco Campani, “provvedimenti di decadenza di ufficio dall’incarico di giudice onorario (cittadini esperti in scienze umane), motivate da dimissioni o da incompatibilità per doppio incarico.

    “Una circolare del Csm, del 14 maggio 2014, all’art. 7 prevede incompatibilità tra l’attività del giudice onorario e le cariche rappresentative di strutture comunitarie. I giudici onorari sono a tutti gli effetti uguali ai giudici togati e possono decidere qualsiasi controversia. “Secondo l’associazione “Finalmente liberi” di Federcontribuenti presso il Tribunale minorile di Roma sono stati individuati ben 15 giudici onorari in qualche modo collegati a centri di affido della provincia, mentre a Milano i casi sarebbero 16, ben 211 in tutta Italia. Purtroppo non si tratta di una pratica circoscritta, è un sistema fuori controllo che necessita di cause d’incompatibilità più stringenti ed ulteriori misure”.

    Un altro: “Rendono i cittadini comuni completamente senza difese, con certi enti non si discute, è così e basta e non puoi contraddire nulla, il resto lo mettono in atto con la paura minacciando. Hanno tutti i coltelli dalla parte del manico È un paese spaventoso”.

    L’omertà dei media sullo scandalo enorme giunge orrore all’orrore.

    “La notizia dell’inchiesta di Reggio Emilia sui bambini oggi sul Corriere della Sera a pag. 18. Diciotto”.

    “Perché le prime 17 sono impegnate a criticare il regime, dice. Dice che quello è il loro dovere, dice.

    Per tutti valga questo commento, che esprime la sensazione generale.

    Cristina Cersei‏ @Cris_cersei

    Il silenzio dei media su #Bibbiano, pur sapendo benissimo che il Paese non parla d’altro, fa capire a TUTTA ITALIA a che livelli di potere siano quelli che trafficano i bambini”.

    Si intuisce un senso di offesa profondissima nella gente, aggravato dalla revulsione di fronte all’appoggio dei poteri forti interni ed esteri alle violazioni della Sea Watch, vissuto come una sceneggiata per nascodere i fatti dell’Emilia, e un’offesa di troppo – che supera l’indignazione per l’offesa a bambini e a famiglie indifese, più fondamentale della rassegnata esasperazione per la quotidiana malagiustizia, e più grave e irrimediabile persino della coscienza di essere in una gabbia di potere perverso e impunito. Qualcosa di più elementare è stato offeso nel cuore della gente che capisce.

    Come dirlo? Un amico, dopo la Messa, commentando l’orrore di Bibbiano, mi dice: “Non oso dirlo, ma se fosse successo a me, che mi portano via la bambina i giudici da affido, io cederei alla tentazione di farmi giustizia”.

    Lo dice con esitazione “da cattolico” che è stato condizionato a guardare come non cristiane queste pulsioni. Come siamo cambiati noi cattolici. L’uccisone del tiranno è stata considerata non lecita, ma doverosa.

    Un padre a cui un sistema di giudici ingiusti e cointeressati direttamente a godere dei benefici di questa ingiustizia, porti via la figlia, non ha il diritto di ucciderli. Ha il dovere di farlo, quando tra la sua bambina e i malvagi che gliela portano via con tutti i crismi della legge, non c’è che lui.

    Il protettore di ultima istanza dei suoi figli, è il Pater Familias.

    Tutto il compito della civiltà, della cultura giuridica e politica, e la giustificazione dello Stato, è di ridurre l’uso della violenza ad ultima ratio.

    Si ripete che lo Stato ha il monopolio della violenza – luogo comune – senza tener conto che lo Stato usa questa violenza per delega. I patres familias da secoli hanno lasciato la punizione dei delitti e la difesa della terra allo Stato; ciò in nome della tranquillità nell’ordine. Ma quando lo Stato tralascia così gravemente il suo dovere penale, al punto che sono i suoi giudici a colpire l’innocente e a graziare il colpevole, torna la violenza come prima ratio. Il riprendere “nelle proprie mani” la punizione del male fatto ai propri figli riemerge nel pater familias come una imperiosa legittimità.

    Legittimità. Un padre, anche “cattolico”, non dovrebbe vergognarsi di avere l’impulso di farsi giustizia contro l’ingiusto violatore dei suoi bambini; dovrebbe invece vergognarsi del contrario, di non averlo fatto. La viltà, la mancanza di coraggio, la convenienza di non correre rischi, la mancanza di abitudine e l’assenza di armi, hanno buon guioco a scusare ciascuno di noi.

    Ma non bisogna cadere nell’equivoco, anche recentemente agitato da chiacchiere della politica , di parlare di “diritto” alla legittima difesa. Non esiste un “diritto di uccidere”; esiste, in precise circostanze, il dovere di uccidere. Come l’agente che spara al rapinatore che sta per ammazzare una terza persona, o il privato che spara per difendere se stesso, o moglie e figli e terzi, da un omicida. E’ un dovere, uno stretto obbligo di giustizia.

    “Che poi questo dovere sia poco praticato, non meraviglia e conferma quanto detto: perché è certo più frequente che si rinunci all’osservanza di un dovere che all’esercizio di un diritto”, ha scritto con acuto humour Vittorio Mathieu.

    Umorismo in un tema di gravità tremenda, l’obbligo della legge penale. Quello che i nostri procuratori e politici a loro comodo dimenticano, è che “la legge penale non è fatta per difendere lo Stato, ma viceversa: lo Stato è fatto per difendere la legge penale”. La validità assoluta della legge penale, la sua superiorità-anteriorità allo Stato, è dimostrata dal fatto che anche la delinquenza organizzata ha il suo diritto penale, ed è basato sugli stessi principi , e che applica infallibilmente – per mezzo della pena di morte – contro chi al suo interno “sgarra” alle regole: di lealtà verso il gruppo, fedeltà, onestà.

    “Non c’è dubbio che se affidassimo la repressione dei reati ad un boss della malavita, con un curriculum che lo renda degno di un compito così importante, otterremmo una società dai principii rigidi, borghesi, in cui la libertà di ciascuno è tutelata dalle indebite interferenze altrui con i mezzi più severi”, ironizzava Mathieu nel suo saggio Perché Punire (Milano 1978) –

    Le attuali rivelazioni sulla magistratura e la sua corruzione, e sullo scandalo degli affidi a lesbiche a 200-400 euro al giorno, ci ha fatti giungere alla convinzione che se avessimo affidato la giustizia all’indimenticabile don Tano Badalamenti, uomo di comando e di parola, egli l’avrebbe fatta in modo esemplare. Da Pater Familias.

    In questo senso uno sul web dice : “E’ un paese spaventoso”. Un tradimento così profondo del patto sociale, condurrà ad esiti durissimi. Temo, al sangue.





    Negli anni ’60 uscì un film di Ingmar Bergman, “La Fontana della Vergine”. Nella Svezia del XIII secolo, il contadino ricco Tor ha la figlia adolescente violentata ed uccisa da banditi della foresta; i malviventi gli chiedono alloggio per la notte e, ignari, gli offrono l’abito della figlia in vendita. Il padre – Max Von Sidow – è cristiano, nella Svezia di prima della Riforma; aveva mandato la sua bambina a fare offerta di candele alla Madonna, offerta che doveva fare una vergine. Ucciderà gli assassini di sua figlia il mattino; ma non prima, aiutato dalla moglie, di essersi purificato con una sauna liturgica, versatosi nudo acqua gelida e bollente, flagellato con rami di betulla, aver preparato il proprio corpo nodoso alla lotta e il coltello per scannare – senza fretta, con dolore intollerabile ed esattezza rituale. Ben consapevole che non sta eseguendo una vendetta privata, ma una esecuzione capitale . E’ il padre che “prende nelle sue mani” il sacro dovere della giustizia penale, non essendoci ancora lo Stato a cui delegarla.

    E’ un film che i cattolici farebbero bene a rivedere. Ed anche i magistrati, perché si rendano conto di quali forze elementari stanno chiamando.

    Per i cattolici, un’aggiunta: Gesù stesso si sottopose alla giustizia penale dello Stato e diritto romano – riconoscendone l’assoluta legittimità. Benché innocente, Non lasciò ai discepoli il mandato di battersi per abolire la crocifissione in quanto inumana, né di fondare una ONG per l’accoglienza di tutti, criminali compresi.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  3. #743
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    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  4. #744
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    https://www.maurizioblondet.it/la-gippa/


    LA GIPPA e’ INCRIMINABILE?
    (ci sarà un giudice a Berlino)
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
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  5. #745
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    La gip di Agrigento non ha applicato i principi enunciati dalla Cassazione

    6 Luglio 2019
    di Bruno Tinti ( Ex Magistrato)

    Nel mio articolo sugli errori giuridici contenuti nell’ordinanza del gip di Agrigento per il caso Sea Watch, ne ho trascurato uno molto importante che è stato rilevato da alcuni colleghi. Ripeto qui di seguito il commento di uno di questi. Mi pare molto importante per valutare non solo l’erroneità dell’ordinanza ma soprattutto il pregiudizio ideologico che, a questo punto, è difficile escludere.

    «La Corte di cassazione dice che in sede di convalida il giudice deve compiere una valutazione diretta a stabilire la sussistenza del fumus commissi delicti (probabilità che il reato sia stato commesso, ndr), allo scopo di stabilire se l’indagato sia stato privato della libertà in presenza della flagranza di uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 cpp, dovendosi escludere che possa riguardare l’esistenza dei gravi indizi ovvero la responsabilità per il reato contestato, attraverso un’indagine ricostruttiva dell’episodio in tutti i suoi elementi costitutivi, in quanto un tale accertamento è riservato alle successive fasi processuali (sez. 6 n. 8029 dell’11/12/2002, Rv. 223963; sez. 6 n. 21172 del 28/3/2007, Rv. 236672).
    In sostanza il vaglio a cui è tenuto il giudice in questa fase attiene soltanto alla verifica del ragionevole e legittimo uso dei poteri discrezionali della polizia giudiziaria e quindi alla sussistenza, con una valutazione ex ante (per quello che poteva valutare la Gdf al momento della commissione del fatto, ndr) di quelle condizioni che legittimavano la privazione della libertà personale»; «il controllo sulla legittimità dell’operato della polizia va effettuato sulla base del criterio di ragionevolezza, ovvero dell’uso ragionevole del potere discrezionale riservato alla polizia giudiziaria, e solo quando ravvisi un eccesso o un malgoverno di tale discrezionalità il giudice può negare la convalida, fornendo in proposito adeguata motivazione (Cass., Sez. 6, n. 19011/2003».

    6 Luglio 2019
    di Bruno Tinti ( Ex Magistrato)
    Nel mio articolo sugli errori giuridici contenuti nell’ordinanza del gip di Agrigento per il caso Sea Watch, ne ho trascurato uno molto importante che è stato rilevato da alcuni colleghi. Ripeto qui di seguito il commento di uno di questi. Mi pare molto importante per valutare non solo l’erroneità dell’ordinanza ma soprattutto il pregiudizio ideologico che, a questo punto, è difficile escludere.
    «La Corte di cassazione dice che in sede di convalida il giudice deve compiere una valutazione diretta a stabilire la sussistenza del fumus commissi delicti (probabilità che il reato sia stato commesso, ndr), allo scopo di stabilire se l’indagato sia stato privato della libertà in presenza della flagranza di uno dei reati previsti dagli artt. 380 e 381 cpp, dovendosi escludere che possa riguardare l’esistenza dei gravi indizi ovvero la responsabilità per il reato contestato, attraverso un’indagine ricostruttiva dell’episodio in tutti i suoi elementi costitutivi, in quanto un tale accertamento è riservato alle successive fasi processuali (sez. 6 n. 8029 dell’11/12/2002, Rv. 223963; sez. 6 n. 21172 del 28/3/2007, Rv. 236672).
    In sostanza il vaglio a cui è tenuto il giudice in questa fase attiene soltanto alla verifica del ragionevole e legittimo uso dei poteri discrezionali della polizia giudiziaria e quindi alla sussistenza, con una valutazione ex ante (per quello che poteva valutare la Gdf al momento della commissione del fatto, ndr) di quelle condizioni che legittimavano la privazione della libertà personale»; «il controllo sulla legittimità dell’operato della polizia va effettuato sulla base del criterio di ragionevolezza, ovvero dell’uso ragionevole del potere discrezionale riservato alla polizia giudiziaria, e solo quando ravvisi un eccesso o un malgoverno di tale discrezionalità il giudice può negare la convalida, fornendo in proposito adeguata motivazione (Cass., Sez. 6, n. 19011/2003».

    È del tutto evidente che, applicando i principi enunciati dalla Cassazione sopra riportati, l’arresto andava convalidato. Aggiungo che ci sono tutti gli elementi perché la Procura di Agrigento impugni il provvedimento avanti alla Corte di cassazione. Il che sarebbe molto opportuno, soprattutto allo scopo di evitare che la collettività si formi un’opinione, quanto all’imparzialità e alla preparazione giuridica della magistratura, non corrispondente al vero.

    https://www.italiaoggi.it

    https://www.maurizioblondet.it/la-gi...la-cassazione/
    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  6. #746
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove fanno il deserto dicono che è la pace.
    Tacito, Agricola, 30/32.

  7. #747
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  8. #748
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    Predefinito Re: Magistratura criminale

    Anm, no a riforme punitive e emozionali - Ultima Ora - ANSA

    Gli aggettivi sono per dare un tono di ... democrazia.
    Se il popolo permetterà alle banche private di controllare l’emissione della valuta, con l’inflazione, la deflazione e le corporazioni che cresceranno intorno, lo priveranno di ogni proprietà, finché i figli si sveglieranno senza casa.

  9. #749
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  10. #750
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