Beppe Grillo ama la pace, non la guerra tantomeno la lotta armata
domenica, 15 aprile 2012, 006
di maria alessia biancalana
Beppe Grillo ama la pace, non la guerra tantomeno la lotta armata » La Gazzetta di Lucca
Beppe Grillo, lei è favorevole a una rivolta civile in questo paese? O meglio, ritiene che il Movimento 5 stelle possa rappresentare l’inizio di una rivolta civile?
Il Movimento 5 Stelle è già la rivolta civile in atto in questo Paese. I partiti con il loro ABC (Alfano, Bersani e Casini, ndr.) sono già morti, sono zombie.
Ma lei ha affermato, durante un suo intervento, che se si toglie ogni speranza ai cittadini, a questi non rimane altra scelta che imbracciare un fucile… La sua è una rivolta pacifica?
No, aspetti… io ho affermato che se si togliesse ogni speranza ai cittadini, se si togliesse loro la casa, il lavoro e la speranza di un futuro, allora non avrebbero più niente da perdere e finirebbero per imbracciare un fucile. Ma io sono contrario a questo sistema e a questi politici perché mettono le persone le une contro le altre, una categoria contro l’altra: questa cosa non è giusta, è solo un modo per dividere.
Ed è il suo movimento l’ultima speranza?
Sì. Io sono assolutamente contrario alla violenza e il nostro è un movimento civile e pacifico. La fase dell’odio, quella in cui sei pieno di rabbia, io l’ho già attraversata e superata, perché, vede, loro sono già finiti, sono già morti e noi guardiamo al futuro.
Ma c’è una campagna mediatica contro il vostro movimento e contro la sua persona?
Sì, è evidente. Addirittura, attraverso la mappatura dell’indirizzo IP, abbiamo scoperto che il direttore di un noto giornale, ogni notte, riempiva di commenti pieni di insulti il mio blog. Pensi, oggi l’Ansa, e ribadisco l’Ansa, ha pubblicato come notizia il fatto che io avessi parcheggiato il camper contromano e in zona pedonale, quando in realtà erano stati i carabinieri a indicarmi dove parcheggiare.
Ieri Curzio Maltese ha scritto un articolo su Repubblica (ndr, intitolato “I nuovi padroni del nord”) in cui l’ha paragonata al primo Bossi…
Mi faccia il piacere… Repubblica dovrebbe occuparsi del suo editore che vive a Lugano, mentre io non faccio niente di male, ho comprato qualche casa, ma con i miei soldi, quelli che ho guadagnato, io non ho niente da nascondere. I candidati hanno tutti la fedina penale pulita e il movimento ha rifiutato i rimborsi elettorali. Il gruppo editoriale l’Espresso prende milioni di euro di soldi pubblici, che paghiamo noi, e anch’io, per scrivere cose di questo tipo…