Risultato skock ad Atene, ma la cautela è d'obbligo. I primi exit-poll danno in vantaggio il partito popolare Neo Dimokratia con il 17-20% dei voti, segue a sorpresa Syriza, formazione di sinistra anti austerity e per la sospensione del pagamento del debito, che quadruplicherebbe i voti passando dal 4,6% al 15-18%, al terzo posto il socialista Pasok con il 14-17% dal 44%. Entrano con il 6-8 i neonazisti di Alba d'oro.
La formazioni anti-austerity moderate dei Greci indipendenti va al 10%-12% mentre la Sinistra democratica va al 4,5-6,5%.
Syriza, acronimo che sta per coalizione della sinistra radicale, guidata da Alexis Tsipras, 36 anni, vuole sospendere il pagamento del debito, negoziare la cancellazione di una larga porzione di esso, aggiungere una clausola di crescita nei patti per ripagare la parte restante dei debiti, introdurre la patrimoniale, ridurre le spese militari, combattare la corruzione.
La Grecia resta con il fiato sospeso mentre si attendono le prime proiezioni che dovranno confermare se la Grecia vuole continuare con la linea dell'austerità chiesta dall'Europa e propugnata da Neo Dimokratia e Pasok in cambio del prestito di 130 miliardi di euro, o imboccare la strada proposta dai piccoli partiti anti-establishment che avversano le misure draconiane varate dal governo tecnico di Lucas Papademos.
Un risultato, quello greco, che rischia di scuotere i complessi equilibri dell'eurozona che tenta di uscire dalla crisi scoppiata proprio qui nel novembre 2009.
Il rischio è quello dell'ingovernabilità. Per governare da solo un partito necessita una percentuale tra il 36,4% e il 42,7%, perchè questa cambia a seconda del numero dei partiti che superano lo sbarramento del 3% ed entrano al 'Voulì (il parlamento ellenico). Dai cinque attuali si prevede il raddoppio a dieci partiti in aula.
Il leader del partito di maggioranza ha tre giorni per formare un governo (ovviamente se ha la maggioranza assoluta questo tempo basta ed avanza, le cose cambiano se c'è bisogno di una coalizione); se non ci riesce, il quarto giorno la palla passa al leader della seconda forza per voti, e dopo altri tre giorni in assenza di soluzioni al partito terzo classificato.
Infine, se non c'è nessun accordo dopo l'ultimo round di tre giorni, il presidente chiama tutti i leader di partito e chiede un governo di unità nazionale. Se questo non accade, si torna al voto, nel giro di un mese, con un governo ad interim creato solo per gestire il nuovo voto.
IL NUOVO GOVERNO. Cosa dovrà affrontare il nuovo governo? Dalla prima settimana in carica, il prossimo governo dovrà affrontare una serie di sfide significative. Prima di tutto, una decisione dovrà essere presa per il bond greco di diritto internazionale in scadenza il 15 di maggio, i cui detentori, molti sono hedge funds, non hanno aderito allo scambio nel piano del PSI. L'importo non è molto grande (circa 430 milioni di euro), ma le implicazioni di un mancato pagamento sono notevoli, mentre la decisione di pagare comunque potrebbe favorire comportamenti simili in altre occasioni.
In Grecia avanzano i partiti contrari all'austerity - Il Sole 24 ORE inviato Vittorio da Rold - Il Sole 24 Ore - leggi su In Grecia avanzano i partiti contrari all'austerity - Il Sole 24 ORE