Almirante, Israele e il sionismo che covava sotto la storia della destra | LiberaliPerIsraele | Il Cannocchiale blog
"quanto al retaggio del passato, il nuovo corso di Fini non è una novità. Trent’anni prima di lui fu Giorgio Almirante, nel 1972 a riconoscere in televisione “i valori di libertà della Resistenza”"
Almirante è stato segretario di un partito, il MSI, che bene o male ha rappresentato il neofascismo dal 1945 all'arrivo di Gianfraco Fini che con la complicità del 99% dei dirigenti e del 90% degli iscritti ha poi liquidato questa esperienza. E' una esperienza finita ma la cui fine ha disintegrato un ambiente che, almeno, aveva una sua rappresentanza "legale". Dare giudizi adesso su Almirante può essere valido come operazione nostalgica di chi nel MSI fece politica niente di più.
Ultima modifica di Gianky; 27-05-12 alle 09:12
Se guardi troppo a lungo nell'abisso, poi l'abisso vorrà guardare dentro di te. (F. Nietzsche)
Ultima modifica di Pieralvise; 27-05-12 alle 15:14
L'arte di essere P.A.
È vero che ci furono posizione a favore di Israele in funzione antiUrss, ma mi ricordo con chiarezza che Almirante aveva ottimi rapporti con gli ambasciatori arabi a Roma, perché il Msi non dimenticava certo la guerra in Africa.
Sul riconoscimento dei cosiddetti valori della resistenza, Almirante, da quel grande istrione che era, disse mise un SE grande come una cosa davanti ad una serie di affermazioni che si riferivano, comunque, solo alla risibile componente anticomunista.
Io stesso ho assistito ad un comizio del Msi di Giacchero, medaglia d'argento della resistenza, ad Arezzo, nel quale però il suddetto elogiò Saccucci che aveva sparato a Sezze ed accidentalmente aveva causato la morte di un aggressore...
Ecco cosa intendeva Almirante per antifascisti accettabili: quelli che aderivano alla battaglia del Msi, non il viceversa, cioè aderire all'antifascismo, in stile AN.
gli ebrei: se erano persone innocenti, come la stragrande maggioranza delle persone vittime delle persecuzioni, penso fosse giusto salvarle.
il 25 luglio: anche Enzo Erra diceva: non capivamo bene cosa stesse accadendo. La guerra andava male, il re nominò un militare a capo del governo, fino all' 8 settembre considerammo il governo badoglio come il governo italiano. Un ingenuo Erra? forse (peraltro aveva appena 18 anni), ma sicuramente non un traditore...
Concutelli e Tuti: se innocenti meritavano la liberazione, se colpevoli la pena di morte era l'ovvia condanna per un paese civile. Più in generale Almirante tagliava i ponti con il terrorismo nero o presunto nero - che in primis danneggiava la destra politica - proprio chiedendo una misura di estrema severità.
Ultima modifica di Catto; 27-05-12 alle 21:24
"davanti ad una serie di affermazioni che si riferivano, comunque, solo alla risibile componente anticomunista."
È questa è la conferma di quello che sostengo.
A destra si tentò di far passare come buona la resistenza non comunista(comunque antifascista)
per me invece gli antifascisti gialli,rossi,verdi o bianchi pari sono.
Messaggio ai partigiani bianchi: se questa era la libertà potevate fare
a meno di sacrificarvi per essa...
Tra un De Gaulle e un Bentivegna vi era comunque una certa differenza.
In Italia penso che fosse degno di massimo rispetto Giovanni Guareschi:
patriota, monarchico, anti-tedesco, neutro rispetto al fascismo, tre anni di lager in Germania per non aver aderito alla RSI...
nessun rancore antifascista nel dopoguerra, anticomunismo a tutto tondo...