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Discussione: Girolamo Frescobaldi

  1. #1
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    Predefinito Girolamo Frescobaldi




    Fu una delle più spiccate personalità musicali del suo tempo: con Monteverdi e Schutz forma la triade degli artisti preminenti nella prima metà del Seicento, ed è considerato, insieme a Bach, F.Couperin e Domenico Scarlatti, tra i più geniali creatori di musiche per strumenti a tastiera dell’età barocca.






    Da R.Allorto, Nuova storia della musica - Ricordi
    Il mio stile è vecchio...come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore...

    …bisogna uscire dall’egoismo individuale e creare una società per tutti gli italiani, e non per gli italiani più furbi, più forti o più spregiudicati. Ugo La Malfa

  2. #2
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    Predefinito Riferimento: Girolamo Frescobaldi

    La vita

    Nacque nel 1583 a Ferrara. La città estense viveva gli ultimi anni di un lungo primato di arte e di cultura che si sarebbe concluso con la morte senza eredi di Alfonso II e la successiva annessione allo Stato pontificio.
    Allievo di un celebre organista della cappella ducale, il concittadino Luzzasco Luzzaschi, e in ancor giovane età organista egli stesso in una chiesa della città, Frescobaldi godette della simpatia di un giovane prelato, Guido Bentivoglio, giunto a Ferrara al seguito del papa Clemente VIII, futuro cardinale e suo protettore a Roma, dove il giovane organista si trasferì nei primissimi anni del Seicento. Quando il Bentivoglio fu nominato nunzio apostolico nelle Fiandre (1607), Frescobaldi fece parte del suo seguito.
    A partire dal 1604 si era già fatto apprezzare dai romani come organista e cantore della congregazione musicale di S.Cecilia; rientrato dalle Fiandre fu nominato (1608) organista della Cappella Giulia in S.Pietro, successore del concittadino Ercole Pasquini.
    A Roma Frescobaldi trascorse tutta la sua esistenza, se si eccettua una non breve parentesi a Firenze (1628-34), dove fu al servizio del granduca di Toscana Ferdinando II de’ Medici. Grazie alla policoralità sacra coltivata dalle cappelle delle maggiori basiliche, allo sviluppo della monodia teatrale, al primo fiorire dell’oratorio e all’opera di Carissimi, Roma nella prima metà del Seicento era una delle più progredite città musicali d’Europa.
    A fianco dell’incarico in S.Pietro, Frescobaldi svolgeva anche attività musicale privata, nelle residenze di alti prelati e presso gli Aldobrandini. Si dedicò anche all’insegnamento e furono suoi allievi tra altri Michelangelo Rossi e i tedeschi Johann Jacob Froberger e Kohann Kaspar Kerrl.
    Morì a Roma nel 1643, pochi mesi prima di un altro illustre musicista padano, Claudio Monteverdi.


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  3. #3
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    Predefinito Riferimento: Girolamo Frescobaldi

    L’opera

    Le creazioni musicali di Frescobaldi furono dedicate in grande prevalenza alle musiche per strumento a tastiera e sono contenute in 7 raccolte a stampa.

    Il primo libro delle fantasie a quattro, 1608.
    Contiene 12 fantasiea 1, 2, 3 o 4 soggetti, stampate in partitura a 4 righi. Loro modelli sono i ricercari dei maestri napoletani Mayone e Trabaci. Sono scritte in contrappunto imitativo, con largo ricorso agli artifici dell’aumentazione e della diminuzione, al cromatismo ecc. ed escludendo momenti di libera fantasia.

    Ricercari e canzoni francesi fatte sopra diversi obblighi, 1615.
    Questa seconda raccolta contiene 10 ricercari e 5 canzoni strumentali.
    Nei ricercari è attenuato il ferreo rigore che si coglieva nelle fantasie del 1608, in favore di un gioco contrappuntistico più libero. Alcuni di essi, che seguono i modelli napoletani, si svolgono senza evoluzione di continuità; altri riprendono l’uso veneziano e sono divisi in sezioni diversificate dagli elementi tematici. L’esigenza di vivacità e movimento propria della immaginazione frescobaldiana ha modo di palesarsi nelle 5 canzoni, di struttura simile: 3 sezioni più ampie, in stile fugato e tempo pari, che rinchiudono 2 più brevi sezioni, di scrittura più libera e in ritmo binario.

    Toccate e partite d’intavolatura di cimbalo, libro primo, 1615
    E’ una dell più importanti raccolte di Frescobaldi. Si apre con una Prefazione che è documento prezioso della prassi esecutiva delle musiche per tastiera del primo Seicento. Nelle toccate la fantasia di Frescobaldi raggiunge i punti più alti. Paragonate a quelle di Claudio Merulo, balzano agli occhi le novità di scrittura. A differenza del maestro di Correggio, per esempio, il ferrarese non introdusse sezioni con andamenti imitati. L’irrequietezza melodico-ritmica, la rapidità dei trapassi armonici le segnalano come pregevoli esemplari dello stile barocco secentesco.
    Nelle partite sopra arie famose (la Romanesca, la Monica, il Ruggero, la Follia) Frescobaldi diede saggi mirabili di padronanza dell’arte della variazione.

    Il primo libro di capricci fatti sopra diversi soggetti et arie, 1624.
    Contiene 12 capricci basati alcuni su soggetti tratti dalle sillabe esacordali, altri su arie (la Bassa Fiamenga, la Spagnoletta), altri su tecniche dell’elaborazione contrappuntistica. Alcuni capricci sono divisi in più sezioni di carattere contrastante, come nelle canzoni.

    Il secondo libro di toccate, canzoni, versi d’Inni, Magnificat, gagliarde, correnti et altre partite d’intavolatura di cimbalo et organo, 1627.
    E’ una raccolta ricca e la più varia, perché contiene composizioni liturgiche (4 Inni e 3 Magnificat), libere (11 toccate), contrappuntistiche (6 canzoni), basate sulla variazione (aria La frescobalda e 2 partite, su ciaccona e passacaglia), balli (5 gagliarde e 6 correnti) che confermano, ad un altro gradi di esperienza compositiva, i caratteri stilistici delle precedenti raccolte.
    I momenti più felici si trovano, probabilmente, nelle canzoni (in alcune, alla conclusione delle singole sezioni, sono introdotti postludi toccatistici) e nelle opere basate sulla variazione.
    In questa raccolta compaiono per la prima volta contributi alla musica liturgica sotto forma di versetti organistici per il servizio dei vespri, più precisamente 4 Inni di più frequente uso e di 3 Magnificat in differenti modi. Tutti i versetti, svolti sui rispettivi cantus firmi gregoriani, erano destinati all’esecuzione alternata con il canto delle altre strofe o versetti.

    Fiori musicali di diverse composizioni: toccate, kyrie, canzoni, capricci e ricercari, 1635.
    E’ l’ultima raccolta frescobaldiana e anche la più famosa.
    Contiene 3 messe d’organo e 2 capricci.
    A differenza delle messe d’organo di Cavazioni e Merulo, queste di Frescobaldi (anch’esse per le messe della domenica, degli apostoli, della Madonna) non sono brani alternati ai versetti dell’Ordinario della messa, con eccezione dei versetti sul Kyrie-Christe-Kyrie delle 3 messe. Sono invece toccate, ricercari e canzoni da suonare, in luogo del Proprium, in cinque momenti della messa: all’introito, dopo l’epistola. Dopo il Credo, durante l’elevazione e dopo la comunione.
    La raccolta è completata da due capricci sopra motivi popolari (la Bergamasca e la Girometta).

    Canzoni alla francese in partitura, 1645 (postuma).
    Contiene 11 canzoni.

    Inoltre Frescobaldi stampò un libro di Canzoni a 1, 2, 3, 3 voci (1628) per insiemi strumentali, un libro di madrigali a 5 voci (1608), due libri di arie musicali “per cantarsi nel gravicembalo e tiorba” a 1-3 voci (1630), nello spirito della monodia fiorentina.


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    Predefinito Riferimento: Girolamo Frescobaldi



    La personalità

    Girolamo Frescobaldi fu il maggior compositore strumentale europeo della prima metà del Seicento e riassunse nelle sue opere il fervore che alimentava la musica per strumenti a tastiera negli ultimi decenni del Cinque e nei primi del Seicento.

    Formatosi in un centro in cui era prevalente l’influenza veneziana, Frescobaldi accostò e assorbì caratteri della scuola napoletana, operando una sintesi, non solo sotto gli aspetti formali, delle due tradizioni. Anche, ma non solo per questo l’insieme delle sue opere – che toccò tutte le forme organistiche, clavicembalistiche, cembalo-organistiche coltivate in Italia – conquistò una definizione espressiva molto alta, qualificandosi quale manifestazione esemplare del mosso e inquieto comporre barocco. Gli aspetti emergenti della sua personalità artistica sono la padronanza, addirittura virtuosistica, del contrappunto e la grande libertà dell’immaginazione.

    Nell’uso dei procedimenti contrappuntistici. Frescobaldi palesò la maestria che era propria dei massimi fiamminghi del Rinascimento. Verso quei modelli inclinava anche il suo gusto, al limite del compiacimento per gli artifici, le arditezze, i cromatismi, le “durezze e ligature”, cioè le dissonanze. Si poneva, all’uso antico, problemi di scrittura per il gusto di risolverli (per esempio, “capriccio cromatico con ligature al contrario”, “ricercare con obbligo di non uscir di grado”), e qualche volta ne lasciava la soluzine all’esecutore, come si faceva con i canoni enigmatici (“capriccio con obbligo di cantare la quinta parte senza toccarla”).
    La fantasia dell’invenzione è evidente nell’impiego delle tecniche della variazione, ovunque, anche nelle forme come il ricercare che ne sono le più lontane per definizione. Questa forza rapinosa della fantasia procede attraverso un discorso irrequieto e asimmetrico, che cambia continuamente i nuclei tematici e le figurazioni ritmiche, legando insieme idee sempre nuove.
    Per questo risulta legittimo considerare Frescobaldi come massimo esponente del primo periodo barocco.



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