L'opposizone siriana sceglie il premier
E' Hitto, tecnocrate vissuto negli Usa
La coalizione ha eletto il manager 50enne leader
ad interim: saprà farsi accettare dai ribelli sul campo?
ISTANBUL - L'opposizione siriana al regime di Bashar al-Assad, riunita nella Coalizione nazionale, ha indicato a Istanbul Ghassan Hitto quale proprio premier ad interim. Hitto è un tecnocrate 50enne, nato a Damasco ma vissuto per 25 anni negli Usa, in Texas, dove ha lavorato come manager nelle telecomunicazioni. Dall'autunno scorso si è trasferito in Turchia per dedicarsi totalmente alla causa dell'opposizione siriana. Hitto ha il passaporto Usa e ha sposato un'insegnante americana, da cui ha avuto quattro figli. Tra i quali il 25enne Obaida ha contribuito al coinvolgimento del padre da quando si è infiltrato in Siria unendosi ai ribelli, per consegnare aiuti e girare video in cui racconta la loro lotta.
TRATTATIVE LABORIOSE - «Ghassan Hitto ha ottenuto 35 voti su 49», ha annunciato nella notte tra lunedì e martedì in un hotel di Istanbul Hicham Marwa, membro del direttivo della Coalizione. Hitto era considerato fra i tre favoriti in un lotto di una decina di candidati. Il suo nome - nelle laboriose trattative che hanno preceduto e ritardato la scelta - era stato contrapposto in particolare a quello di un altro tecnocrate, l'analista Osama al-Kadi, pure residente negli Usa, e a quello del più anziano Idleb Assad Mustapha, ex ministro dell'Agricoltura sotto Assad padre e Assad figlio prima della rottura con il regime e della fuga dalla Siria verso il Kuwait una decina d'anni fa.
IL PARADOSSO DEL NUOVO LEADER - Da cittadino americano, Hitto sarà inevitabilmente bersaglio della propaganda del regime di Assad, che punta a dipingere i ribelli come un'entità manovrata dagli Usa. D'altra parte, il nuovo premier è descritto da alcuni membri della Coalizione come vicino alla Fratellanza musulmana. Di certo, dopo l'11 Settembre, Hitto ha fatto parte del Council on American-Islamic Relations e si è battuto per la tutela dei musulmani Usa. E le sue origini curde possono contribuire ad attenuare le preoccupazioni sulla debole presenza delle minoranze nella Coalizione anti-Assad.
I DUBBI DEI RIBELLI - La designazione della Coalizione nazionale siriana - indicata negli ultimi mesi come unica rappresentante legittima della Siria da diversi Paesi occidentali e della Lega Araba - non obbliga tutte le formazioni armate ribelle impegnate nel conflitto siriano. In effetti, con l'avanzata nel Nord e nell'Est del Paese, numerosi gruppi di ribelli e consigli locali hanno cercato di riempire il vuoto creato dal ritiro delle forze governative, organizzando il pattugliamento del territorio, l'amministrazione di prigioni e tribunali e la riapertura dei forni. Che questi gruppi, dopo aver assunto il controllo delle loro città, accettino un'autorità esterna incarnata da un uomo che ha trascorso decenni all'estero è per lo meno dubbio. «Come può un civile venire e dire ai combattenti sul terreno "riponete le armi, ora tocca a me comandare"?» ha chiesto non a caso Adib Shishakly, rappresentante della Coalizione presso il Consiglio di cooperazione del Golfo, prima che i risultati fossero resi noti. La scelta della Coalizione, tuttavia, è stata riconosciuta in anticipo, poche ore prima dell'annuncio, dalle forze dell'Esercito libero siriano (Els), il cui comando si è detto pronto a sottomettersi alla guida politica del premier ad interim.
Redazione Online19 marzo 2013 | 6:11©
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