Bossi: "Casini trama contro di noi"


Il Senatùr spara sui cattolici del Polo: "Mi attaccano perché sperano di tornare a prendere voti al Nord". E accusa il presidente della Camera: "Vuole rifare la Dc, ma glielo impediremo".


MILANO- Sta montando l'odio leghista per gli ex diccì che stanno nel Polo. I fischi al congresso di Assago che la platea lumbard ha riservato al capogruppo del Ccd Volontè sono stati soltanto l'antipasto di uno scontro tutto intestino alla maggioranza che si prolungherà fino alle amministrative. E che si combatte a colpi di accuse, anche violente. Come quelle che oggi Umberto Bossi lancia addosso agli alleati di governo, e in particolare a Pier Ferdinando Casini, accusandoli di voler rafforzare il proprio radicamento elettorale nel Nord Italia a scapito della Lega in vista del voto di maggio. O come quello che tutta la Lega scarica sul capogruppo dell'Udc alla Camera, Volonté, reo di aver detto di essere favorevole alla concessione del voto amministrativo agli immigrati.

''Vedo - ha dichiarato il Senatùr nell'intervista apparsa oggi sul ''Quotidiano Nazionale''.- che i Ccd-Cdu mi attaccano tutti i giorni, per trovare spazio sui giornali. E' una strategia di Casini'', ha aggiunto, riferendosi al presidente della Camera. ''E' lui che manovra tutto per entrare al Nord. Però un tentativo di rifare la Dc, qualcosa che metta assieme destra e sinistra, non è più possibile''.

La ricostituzione della Dc, afferma Bossi, è un'ipotesi non più praticabile, anche perché ''avrebbero bisogno di una legge elettorale proporzionale, che dovrei fare io''. E alla domanda se intenda farla, Bossi risponde: ''Neanche per sogno''.

''Sperano di tornare a prendere voti al Nord. Ma è inutile'', prosegue Bossi, riferendosi alle prossime elezioni. ''Loro pensano che il passato si possa cancellare. Il Nord sa bene che la Democrazia Cristiana salvò il Paese dal comunismo, ma che poi gli mangiò il futuro. Tutti i giorni i Dc intervengono contro di noi, anche se siamo alleati di governo. Il motivo? La speranza di tornare al Nord, che però non dimentica di essere stato reso schiavo proprio dalla Dc''.

Il leader del Carroccio dice poi di non aver parlato con Silvio Berlusconi di questo malumore nei confronti dei centristi. ''Ognuno è responsabile delle proprie azioni. E d'altra parte c'è una certezza: se andiamo alle amministrative da soli, la Casa delle libertà senza la Lega torna ad essere solo il Polo democristiano. Così al Nord il Polo verrebbe azzerato. La Lega è necessaria per vincere al Nord. Insomma non ci vedo chiaro nelle scelte dei centristi. Ma è certo che il Nord di consociativismo non vuole più sentir parlare''.

Ma il tono del confronto diventa rovente se si parla di immigrazione. Pietra dello scandalo per il segretario della Lega lombarda e presidente della Commissione bilancio della Camera, Giancarlo Giorgetti, le affermazioni del capogruppo Udc Volonté in tema di immigrazione.

"Volonté - afferma Giorgetti - dichiara di essere favorevole alla concessione del voto amministrativo agli extracomunitari. Così sta mettendo un piede fuori dalla Cdl e abbraccia il programma della sinistra. La cronaca dei crimini legati all'immigrazione clandestina non ci consente di tollerare ulteriormente le manovre di chi vive la politica come speculazione e come ricatto. L'immigrazione illegale e la clandestinità devono essere combattute con decisione: la nuova legge sull'immigrazione deve essere approvata, entro aprile al più tardi, senza edulcorazioni o cedimenti. Le esitazioni, i tentennamenti, i ricatti e le manfrine dilatorie - insiste Giorgetti - non sono accettabili. I patti devono essere rispettati e se l'Udc cambia le carte in tavola abbia la decenza di passare ufficialmente all'opposizione. Alle elezioni amministrative di maggio vogliamo guardare dritti negli occhi gli elettori, come abbiamo sempre fatto".

Il capogruppo della Lega alla Camera, Cé, se la prende sempre con Volonté ma anche per l'atteggiamento mantenuto sulla legge Fini-Bossi. ''Abbiamo visto un Volonté venire al congresso della Lega e dire che il Biancofiore avrebbe agevolato l'approvazione della legge sull'immigrazione e che il testo uscito dal Senato non sarebbe stato ritoccato. Oggi Volonté ha smentito sé stesso, facendo prevalere le vecchie abitudini democristiane, che ricalcano gli obiettivi seguiti dalla sinistra nell' altra legislatura. E non ha rispettato in alcun modo il programma elettorale della Casa delle libertà".

''La smettano i rappresentanti del Biancofiore di assumere atteggiamenti che contrastano le riforme promesse ai cittadini in campagna elettorale. Sembrerebbe addirittura che in vista di nuove elezioni, l'Udc faccia tali dichiarazioni per garantirsi più voti. Spero però che non ubbidiscano alle regole dell'opportunismo e del voto di scambio tanto cari alla Prima Repubblica''.