.....tra la Uil e i Ds, dopo che Luigi Angeletti, segretario del sindacato, ha ammesso che la proposta del governo sull’art. 18 è “identica” a quella lanciata da D’Alema tre anni fa.
Mentre Cisl e Uil difendono l’intesa con l’esecutivo anche la Margherita abbandona Cofferati.
Dice Angeletti:”Leggo dichiarazioni in base alle quali il testo dell’esecutivo modificherebbe il sistema dei diritti. Sono mistificazioni della realtà. Chi sostiene questa tesi dovrebbe indicare a chi e come verrebbero tolti quei diritti”. Poi, come se niente fosse, aggiunge:” Sarebbe opportuno che alcuni dirigenti diessini fossero più cauti nell’esprimere giudizi liquidatori sulla proposta del governo. Mi pare di ricordare che questa è la fotocopia di quella che l’attuale presidente dei Ds prospettò tre anni fa. Che anche D’Alema avesse voluto togliere diritti ai lavoratori?”.
Forse è questo il motivo della “fuga all’estero” di D’Alema?
Domanda “provocatoria” agli amici della CdL: vogliamo lanciare la candidatura di D’Alema a ministro del Lavoro nel prossimo governo Berlusconi?
Ma attenzione, il pericolo incalza, Di Pietro ha di nuovo sotterrato l’ascia di guerra e si allinea a Cofferati; dopo D’Alema…Cofferati? Perché no?
Dichiara, Di Pietro: “L’Italia dei Valori rispetta le scelte diverse di Cisl e Uil, ma, se necessario, è pronta ad appoggiare lo sciopero della Cgil sulla difesa dello Statuto dei lavoratori”. E aggiunge:” Sappiamo che nel centrosinistra ci sono differenti vedute, sappiamo che Berlusconi è per una onerosa riforma economica, le risorse non sono sufficienti. Per cui lo sviluppo ha bisogno della concertazione. Ecco perché il premier vuole la spaccatura dei sindacati per poter addossare come alibi le colpe agli altri se quanto promesso non è stato raggiunto”.
Evviva: Di Pietro ha “scoperto” la concertazione. La concertazione è “morta”.
saluti