LA LETTERA DI CAPEZZONE A BERTINOTTI
REFERENDUM. RADICALI FIRMANO QUESITI DI RIFONDAZIONE. LA LETTERA DI CAPEZZONE A BERTINOTTI. GARANTIRE AI CITTADINI IL DIRITTO A “CONOSCERE PER DELIBERARE”.

Quello che segue è il testo della lettera che il Segretario di Radicali italiani Daniele Capezzone ha inviato al leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti:


“Caro Fausto,

immagino, anzi credo di sapere quanto frenetiche siano queste ore, per te e per i tuoi compagni in tutta Italia.

State sperimentando l’applicazione della regola (ferrea, proprio nel paese delle eccezioni, della casistica elevata a principio ispiratore della vita istituzionale) per cui chiunque osi interpellare i cittadini, chiedendo loro una firma, armandoli di penna e di moduli per sollecitare l’una o l’altra riforma puntuale, si vede sistematicamente preclusa l’opportunità di far conoscere agli elettori questa sua iniziativa, e deve condurla, di fatto, in una clandestinità pressoché assoluta. E non è tanto e solo la lesione dei diritti di un partito o di un comitato promotore il fatto più grave: quel che conta è l’attentato -che persiste e si aggrava- al diritto fondamentale di ogni cittadino all’einaudiano “conoscere per deliberare”.

Vi auguro di non dover sperimentare anche altro, nei prossimi mesi. In 30 anni, il movimento referendario radicale ha raccolto più di 50 milioni di firme per 89 quesiti: la Corte costituzionale, con una giurisprudenza il cui carattere pienamente discrezionale, politico, è oggi riconosciuto dagli stessi Presidenti emeriti della Consulta, ne ha bocciati 45 (il 50%+1!), mandando al macero 27 milioni di firme, e sottraendo regolarmente ai cittadini la seconda scheda elettorale, quella referendaria appunto, loro assegnata dalla Costituzione repubblicana. Ma ciascun giorno ha la sua pena, e di questo non è ancora il caso di occuparsi.

E’ un fatto, intanto, che la vostra buona opera vi ha portato ad un passo dal primo successo: quello della raccolta delle firme, per cui è necessario, da quanto apprendo, un ultimo sforzo. Bene, proprio noi, che nei prossimi mesi cercheremo di animare un confronto serrato e durissimo sui temi e sugli obiettivi della vostra iniziativa, desideriamo contribuire a quest’ultimo tratto di strada.

Per questo, ti comunico che i membri della Direzione di Radicali italiani ed io stesso intendiamo sottoscrivere i vostri quesiti nelle prossime ore. E sono lieto di informarti che questa è anche l’intenzione di Marco Pannella.

Sai, caro Fausto, due anni fa (è successo anche questo nell’Italia del 2000!), Silvio Berlusconi, per stroncarli, osò definire “referendum comunisti” i nostri quesiti liberisti. Bene, ora che ci sono i veri “referendum comunisti”, i liberisti radicali sono lieti di sottoscriverli, perché tutto il paese possa conoscerli e giudicarli, premiarli o batterli.

Un saluto a te, con l’espressione del mio rispetto e della mia ammirazione per i militanti di Rifondazione impegnati in questa bella e dura prova”.