BLITZ DELLA DESTRA AL MONVISO
LA LEGA: “PROVOCATORI E INCIVILI”

Maccanti: “Montagne sporcate da migliaia di volantini”

di Redazione.
Pian del Re – Un'impresa di esibizionismo italiota che, purtroppo, ha lasciato vistose tracce sulle strade di montagna che portano al Monviso. La Destra ha contestato l'ormai tradizionale rito dell'ampolla al Pian del Re, dove sono arrivati Bossi e Calderoli. I militanti del partitello di Storace, una ventina, hanno dato bella mostra di sè gridando “Italia-Italia”, stendendo un tappetone bianco-rosso-verde a poca distanza dalle sorgenti del Po e, come inevitabile dimostrazione d'italianità, hanno sporcato per terra spargendo 10 mila volantini tricolori con le scritte “Viva l'Italia” e “Viva l'inno di Mameli”.

FERMA CONDANNA. Il blitz dei seguaci di Storace suscita la ferma condanna degli esponenti piemontesi del Carroccio. “Pensiamo che ognuno abbia il diritto di manifestare – commenta la parlamentare torinese e segretario cittadino della Lega Nord di Torino, Elena Maccanti -, ma quello de La Destra è stato un grave atto di inciviltà; le strade che portano al Pian del Re, quindi le strade delle nostre montagne, sono state sporcate vergognosamente da migliaia di volantini”.

ATTITUDINE CAMPANA. Un'attitudine campana alle strade sporche stigmatizzata anche dal deputato Stefano Allasia e dai consiglieri del Carroccio al Comune di Torino Mario Carossa e Antonello Angeleri. “Non siamo contrari al manifestare – affermano in una nota congiunta -, ma la protesta del partito di Storace è stata una manifestazione assolutamente anacronistica, di un partito che ha voluto strumentalizzare il rito dell’ampolla al Pian del Re solo per uscire a mezzo stampa. Inoltre gli esponenti de La Destra, a differenza di noi della Lega che rispettiamo e lottiamo per il nostro territorio, hanno organizzato una manifestazione irrispettosi delle nostre terre”.

INDIFFERENZA. Una provocazione fastidiosa e irresponsabile, dunque, che tuttavia i leghisti hanno lasciato cadere: “L’allegria del popolo della Lega e la nostra indifferenza – chiosa Carossa – sono state le migliori risposte”.

11 settembre 2009

Il Padano