Dopo la conferenza programmatica dell’MRE mi permetto alcune considerazioni sparse.
Quale è il progetto politico di tale formazione? Non è chiaro. Un generico richiamo ai principi repubblicani non basta a soddisfare questa domanda. Modi, tempi e contenuti non sono emersi con la dovuta chiarezza. L’organizzazione del partito, la rete, gli organi di diffusione; tutto è lasciato alla buona volontà e alle capacità dei singoli. Ovviamente non basta. Non si capiscono le priorità del movimento, non c’è nulla di definito.La presenza –e soprattutto il discorso- di Martelli come va presa? Il MRE cerca delle alleanze stabili con altre forze dell’area? Sì? No? Vedremo?
Ayala e Bogi che, da bravi democristiani, non si sono scoperti. Hanno ribadito la fedeltà ai DS e non sembrano minimamente interessati ad uscirne. Quindi la loro presenza ad una conferenza programmatica del MRE risulta, quantomeno, inopportuna. Irritante –per inciso- Bogi prima della conferenza: gli si facevano domande ben precise, rispondeva con un sorrisi e strette di mano, probabilmente considerando gli interlocutori indegni della sua considerazione. Su Bianco, credo, non c’è nemmeno da discutere. Ma mi chiedo perchè nessuno abbia smetito la sua affermazione di totale dedizione al maggioritario.
Ho notato un doppio atteggiamento della Sbarbati: una Sbarbati parlava davanti a Bianco, Angius e agli altri; un’altra parlava ai pochi amici rimasti fino alla fine. La deutero-Sbarbati ci ha proposto una analisi politica dell’Ulivo convincente nella sua crudezza, mentre, poco prima, la Sbarbati sembrava più vogliosa di apparire come la brava Ulivista fedele. Ma il segretario dell’MRE è la Sbarbati o la Deuterosbarbati?
Una conferenza di questo genere avrebbe dovuto cominciare a risolvere i problemi a rispondere alle domande. Non è stato così. Speriamo che le risposte organiche vengano dall’annunciato congresso.