Alex Zanotelli ha scritto a Walter Veltroni per chiedergli che il comune non patrocini iniziative (come Eurochocolate) sponsorizzate da multinazionali sotto boicottaggio, come la Nestlè, e come la Nike. Ecco il testo:

Caro Sindaco,
Un saluto e un ringraziamento a te e all'assessore
Luigi Nieri e a tutti quelli che sono presenti alla
Festa dell'Altraeconomia. Penso che la realizzazione della festa dell'Altraeconomia da parte del Comune di Roma rientri a pieno nella strada che tu, come uomo e come Sindaco, hai voluto intraprendere con rinnovato vigore
all'indomani del tuo viaggio tra i poveri dell'Africa.

Altra-economia significa economia per una volta non finalizzata a rendere il 20 per cento degli uomini, quello ricco, ancora più ricco, a danno dell'80 per cento povero, ma significa economia che tenta di agire su questo sistema squilibrato e immorale, in cui il 20 per cento degli uomini si pappa l'82 per cento delle risorse a spese del resto dell'umanità, per modificarlo e per sconfiggere la povertà globale. E' ormai chiaro che la scelta di un altro sistema, diverso da quello neo-liberista, è una priorità assoluta, un'urgenza irrimandabile. Non possiamo continuare a raccontarci la storia dello sviluppo sostenibile, che porta pian piano tutti i popoli della Terra al nostro livello di benessere. Per fare questo sarebbero necessari, in termini di risorse naturali, altri 6 pianeti come la Terra. E' quindi evidente che o saremo capaci di pensare e costruire un altro mondo o non ci sarà nessun mondo. Per costruire un altro mondo sono necessari un'altra politica, basata sul servizio e sulla partecipazione,
un'altra modalità di risoluzione dei conflitti, basata
sulla non-violenza, e un'altra economia, basata sulla solidarietà.

Quindi anche a Roma la scelta dell'Altraeconomia deve ripartire da un evento come questa Festa per divenire sempre più pratica quotidiana per ogni uomo, e ancor di più per ogni uomo politico che sia stato chiamato a
servire la collettività con l'amministrazione della
cosa pubblica. La tua bellissima ambizione di fare di Roma la Città della Pace deve andare di pari passo con la costruzione di Roma come Città Equa, perché non c'è Pace senza Giustizia.

Caro Sindaco, come nella lettera che ti scrissi nel
2000, ti chiedo se hai il coraggio di proseguire
nell'azione politica alternativa già iniziata, per
rispondere in maniera sempre più esauriente ai bisogni del pianeta e della tua città. Ti chiedo di rispondere pubblicamente, anche e soprattutto a quella parte della società civile che si fa portatrice delle istanze dei poveri nell'Occidente ricco. Sono ad esempio stato contattato dal Coordinamento
Cambia lo Sponsor, che ha avviato alcune campagne per chiedere al Comune di Roma una maggiore attenzione sulle sponsorizzazioni, che rischiano di sporcare l'immagine di Roma per ripulire quella di multinazionali sotto boicottaggio.

Ti chiedo:

1) di non offrire nell'anno venturo il patrocinio del Comune di Roma ad una manifestazione come Eurochocolate, vetrina per una multinazionale come la Nestlé che, non secondo me ma secondo l'Unicef, è corresponsabile ogni anno della morte di un milione e mezzo di bambini nei Paesi del Sud del mondo; di contribuire invece, in collaborazione
all'Assessorato di Luigi Nieri, all'organizzazione di
una manifestazione alternativa, sul modello di
Equochocolate organizzata a Perugia qualche mese fa, in cui vengano messe al centro le questioni relative al mercato del cacao, immenso terreno di sfruttamento nell'Africa che hai potuto vedere e conoscere;

2) di non consentire alla Nike un'operazione di
immagine, come quella dei campetti donati alle scuole romane, che la faccia vedere come benefattore dei bambini, quando invece nelle sue fabbriche si lavora e si vive ancora in condizioni drammatiche;

3) ti chiedo infine di assumere come Comune di Roma l'impegno preciso e formale di non accettare per attività sportive, educative e culturali, nonché per l'esecuzione di lavori pubblici nell'ambito del territorio comunale, la sponsorizzazione, la pubblicità e il contributo in denaro di multinazionali sotto boicottaggio, che non mostrano alcun reale interesse a modificare questo sistema di oppressione e che mirano solo a dare di sè un'immagine più accettabile.

Te lo chiedo perché vinca la vita.


Alex Zanotelli