Originally posted by Felix
rileggendo il tuo intervento mi rendo conto di due cose:
1 - un tentativo di rivalutare Stalin, sorvolando ampliamente sui suoi crimini e fallimenti storici. Non solo una mancanza assoluta di senso morale, ma anche un negazionismo selettivo esplicito. È forse questo l'annebbiamento dello Spirito e della Ragione causato da una Fede ideologica vissuta fanaticamente? A te la risposta...
2 - una lettura superficiale del fatto storico. Che dire per esempio dello spostamento verso il nazionalismo, una linea che portava Stalin ben lontano dall'internazionalismo proletario autenticamente marxista. Pur non essendo comunista, non mi è difficile riconoscere in Lenin, Bukharin e Trotskij l'autentica spinta verso la costruzione del comunismo. Inoltre lo stato sovietico di Stalin è stato un fallimento completo: ne vediamo ancora le conseguenze nella russia di oggi...
La questione etico-morale la lascio alla tua coscienza, la questione storiografica invece è un tema ampliamente dibattibile in questa sede, secondo i principi ed i metodi della scienza storica.
saluti
hai clamorosamente equivocato. A me qui interessava sentire il parere vostro sulla figura politica di Stalin. In particolare valutare se esistono i presupposti storiografici per smentire lo stereotipo (stereotipo per me, evidentemente) diffuso dalla cultura ufficiale comunista e in parte socialista post '56 della deviazione di Stalin dal marxismo-leninismo.
Lo stalinismo fu devianza individuale o inevitabile realizzazione, in un determinato contesto storico, delle premesse marxiste-leniniste?
Stalin era "comunista"?
Io ritengo di sì, altri ritengono evidentemente di no.
Va da sé che la morale qui non c'entra una mazza. Se invochiamo sempre l'etica, nelle discussioni, non si parlerà mai di nulla. Stalin era cattivo....embe'? forse non se ne dovrebbe parlare, o non si dovrebbe far luce su eventuali aspetti sottovalutati o completamente trascurati della figura storica?
Altra cosa: la storiografia ufficiale di Stalin è in gran parte filiazione di due storici, Conquest e Pipes, entrambi ferocemente antisovietici e legati economciamente all'Amministrazione Usa. Ci si deve fidare completamente, oppure si possono perlomeno mettere in dubbio?
Per ciò che concerne il nazionalismo: tutti i regimi comunisti nel mondo (Cina, Cambogia, Jugoslavia, Albania, Romania, Urss, Cuba...) hanno fatto leva sui sentimenti di appartenenza nazionale, specie in momenti di difficoltà. Se il nazionalismo è di per sé inconciliabile con un'entità statale marxista-leninista, devo dedurre che il marxismo-leninismo non si è mai realizzato, in nessun luogo. E questo vuol dire che non c'è stato mai nessun fallimento: non può fallire ciò che non c'è.
Sull'ideologia altra cantonata: non sono comunista.
saluti