Tempo di "Ostalgie"
Magliette con martello e compasso, borse con la scritta "Trabant", cinema e show televisivi: in Germania scoppia la moda ispirata alla Ddr. E preoccupa i politici

Cosa è rimasto oggi della vecchia Ddr? Poco, troppo poco secondo molti tedeschi, tra cui da qualche tempo dilaga uno strano fenomeno chiamato "Ostalgie", neologismo nato dalla combinazione tra le parole "est" e "nostalgia". A soli quattordici anni dalla caduta del Muro di Berlino, in Germania si respira una strana quanto malinconica aria di rimpianto. Il fenomeno non è isolato, e continua a far discutere e mietere "vittime". Tra queste, il 34% dei tedeschi dell'est, che secondo un recente sondaggio dell'Istituto "Forsa" guarda al passato rimpiangendo la vita di una volta. Di avviso contrario il 43% degli intervistati, che dichiarano di non avere alcuna nostalgia. Mentre il 23% è più titubante e risponde: "in parte sì e in parte no".

Proprio a Berlino questa Ostalgie è più forte che altrove: il "marchio" Ddr, dall'abbigliamento ai locali, dagli show televisivi alla cinematografia e all'arte, è diventato un vero trend. Molti programmi del piccolo schermo ispirati all'ex Ddr stanno registrando inattesi successi, mentre impazza la mania di party, articoli, reliquie e specialità gastronomiche dell'ex Germania democratica.

Non è un caso che film come "Sonnenallee" e "Good bye Lenin", presentati alla mostra del cinema di Berlino nel 2000 e nel 2002, abbiano registrato un grande consenso di pubblico: hanno contribuito a rispolverare un'immagine fresca e diversa della Ddr, proiettandola al centro della cultura giovanile. "Good bye Lenin" peraltro ha anche varcato i confini nazionali diventando un grande successo anche in Italia.

Dalle magliette col martello e compasso, simbolo della vecchia bandiera Ddr, alle borse con la scritta "Trabant", l'agognata utilitaria dei tedeschi orientali, ad altri oggetti "cult" dell'est, sono tutti diventati gadget gettonatissimi. Prova della tendenza è anche l'enorme affluenza registrata dalla mostra sull'arte nella Ddr allestita alla "Neue Nationalgalerie" a Berlino: dall'inaugurazione lo scorso 25 luglio, oltre 50mila persone l'hanno visitata finora.

Anche la televisione non resta immune dalla contagiosa ondata di ostalgie. Tutte le principali reti cavalcano la moda del momento trasmettendo show sulla Germania Est. La prima rete a dare inizio alla corsa è stata la Zdf (secondo canale di Stato) che ha trasmesso l'"Ostalgie-show". Anche se le critiche di politici, esperti e psicologi, non mancano: disapprovano lo sguardo nostalgico verso la Ddr che ne distorce la realtà e crea falsi miti.

Ma al di là della moda, ci sono motivazioni ben più sostanziali a spingere sul pedale della nostalgia. A monte ci sono soprattutto considerazioni che riguardano la perdita del posto di lavoro, con un tasso di disoccupazione medio che sfiora il 20%, il crescente costo della vita, la costante convinzione di far parte dei "perdenti della riunificazione" e la sensazione di essere considerati come cittadini di serie B dai ricchi fratelli dell'Ovest a creare tra gli "Ossis" (vedi box a lato) questo diffuso sentimento di rimpianto per il passato vissuto all'ombra del Muro, un muro che secondo alcuni, non sarebbe ancora venuto meno nella testa dei tedeschi.

2 ottobre 2003

------------------------------------------

Questo produce la tanto decantata 'globalizzazione'. Allora forse per una volta do ragione ai comunisti...Sono un pò noglobal pure io.