mustang....pieffebi....

[pensiero]

a menochè non mi sia sfuggito, non ho letto nessun vostro intervento e parere su quanto sta succedendo in questi giorni...mi piacerebbe per davvero sentirne, in particolare da te mustang visto che vivi nella capitale e i giochetti di palazzo li conosci abbastanza bene....dicci un pò cosa c'è sotto...e tu pieffebi....che ne pensi della faccenda?

[Pieffebi]

Se ti riferisci alla questione del voto agli immigrati extracomunitari regolari.........c'è un 3d in rilievo (sul partito unico di CentroDestra) che attraverso anche articoli di giornale.....ne da una lettura un tantino più.....politicamente maliziosa.
Sul piano personale sono favorevole al voto agli immigrati regolari dopo un numero congruo di anni di ininterrotta e OPEROSA vita in Italia, nel rispetto delle leggi. Il principio liberale niente tasse senza rappresentanza, vale in astratto per tutti. Mi rendo conto che ci sono alcune controindicazioni. Il tutto sta quindi a come viene regolata in concreto la materia. In ogni caso sono favorevole alla cosa, eventualmente, a condizioni precise e con sistemi trasparenti, solo per le elezioni circoscrizionali e comunali. Non sono favorevole all'eleggibilità di chi non è cittadino italiano alla cariche di Sindaco, Assessore e Presidente di Circoscrizione, ovviamente, e ho seri dubbi anche per quella di mero Consigliere Comunale.

Saluti liberali

[mustang]

E' vero che vivo nella capitale, è vero che ci stò benissimo,
è altrettanto vero che sono rimasto "lombardo" nel cuore.
E MILANISTA.
Ho avuto la fortuna di aver visto i Gre-No-Li, Schiaffino e Sani e il piccolo poi diventato immenso Rivera.

Su ciò che bolle in pentola nei Palazzi posso solo dirti che "diffido sommamente di coloro che riportano virgolettate le frasi che dicono gli "inquilini di quelle stanze".
Sono pochi e "riservatissimi" quelli che "sanno" veramente.

Forse è un po' fuori dal tema ma leggiti (da leghista ragionevole)questo commento di Ferrara.

Stavolta il Cav. ce l’ha fatta a pronunciare il fatale bilettere della buona politica: no.
Ha detto, mentre si rincorrevano voci di dimissioni di Umberto Bossi e di crisi di governo, che non c’era bisogno di alcuna verifica: no, e poi no. Punto.
Risultato: dimissioni rientrate di Bossi, bluff visto e piatto incassato dal presidente del Consiglio.
In qualche modo, nonostante il livello avvilente al quale i protagonisti della politica di governo e di opposizione sono scesi a metà legislatura, ieri è stata una buona giornata. La coalizione è sembrata per un momento una cosa diversa da una comitiva di amici rissosi, e il capo dell’esecutivo ha esercitato la sua autorità in modo laconico (c’è parentela tra il breve e l’importante).
Perché Berlusconi non abbia approfittato della tregua d’armi conquistata con la campagna della primavera scorsa sulle immunità e sul decennio giustizialista, seguita dal lodo Maccanico, resta un mistero poco gaudioso.
Perché non abbia sentito la necessità di cambiare il passo di marcia, una volta esaurito lo spazio della battaglia esistenziale anti ribaltone, e di fissarsi nuovi traguardi da uomo di Stato, anche questo è un enigma.
Ora la politica, con i suoi soliti strumenti provvidenziali (in questo caso la voglia di Gianfranco Fini di non essere stritolato dai gargarismi di Umberto Bossi) si è presa la sua rivincita.
Ora c’è tutta un’agenda da costruire, una volta normalizzata la claustrofobica sarabanda della Casa delle libertà e dei divieti: speriamo bene.
Europa delle Libertà, pensioni e tagli fiscali sono i primi tre capitoli: speriamo bene.

saluti

[Pieffebi]

da www.iltempo.it

" FINI L’HA FATTO PER BERLUSCONI


di MASSIMO TOSTI

LASCIAMO da parte le considerazioni di merito sulla proposta di Gianfranco Fini: è difficile dar torto al presidente di An, è difficile dare ragione ad Umberto Bossi che vorrebbe gli extracomunitari (quelli con le carte in regola) relegati in un ghetto, sudditi passivi in un Paese nel quale lavorano e pagano le tasse. Ora che la proposta è stata depositata in parlamento, se ne possono valutare con serenità gli eventuali punti deboli, da correggere eventualmente nella doppia lettura che Camera e Senato dovranno farne per darle valore di legge. È arrivato il momento di proporre un bilancio politico dell'iniziativa, e della sua discussa opportunità, dopo una settimana di allarmi per la sorte del governo. È stato Umberto Bossi, il combattente padano, a chiudere la questione, l'altro ieri. "Basta con le polemiche", ha dichiarato, "e ognuno pensi al proprio lavoro". Sembrava di sentire un democristiano, quelli della Prima repubblica, sempre pronti a mediare su qualunque argomento, anche il più scottante. Questo paragone non dovrebbe offendere Bossi. È un elogio, perché la politica è fatta anche di mediazioni, di buon senso, di riflessione sugli altrui punti di vista. E infatti Rocco Buttiglione, che rivendica le proprie origini da democristiano doc, lo ha elogiato: "Bravo Bossi. Per una volta sono perfettamente d'accordo con lui". E Silvio Berlusconi ha tirato un sospiro di sollievo.
E allora? Fini ha dimostrato fantasia e coraggio, doti indispensabili per un politico che aspiri al ruolo di statista. La politica è mediazione, ma anche capacità di interpretare i tempi, di proporre temi importanti, di sfidare la pigrizia che vorrebbe accantonare gli argomenti pericolosi. Il vicepremier si è esposto, di fronte al suo partito, rischiando di essere contestato. Si è esposto nel rapporto con Berlusconi, inizialmente infastidito: ha ricordato che la questione non figura nei programmi di coalizione, ha accennato all'eventualità di una crisi di governo, ed ha avvertito che la crisi avrebbe portato alle elezioni anticipate. Poi, il premier ha ammesso che se ne poteva parlare. E ha riconosciuto che in altre occasioni sono stati messi all'ordine del giorno provvedimenti non concordati in sede di programma.
Gli uomini di An e quelli dell'Udc - che scalpitavano e protestavano per il peso eccessivo della Lega nella coalizione - devono essere grati a Fini per aver riequilibrato i ruoli. Alessandro Cè sbraita, Bossi china il capo. Un bel progresso rispetto ai giorni scorsi. Più di una volta, in passato, lo stesso Berlusconi ha minimizzato le mattane del leader del Carroccio, lasciando intendere che era più fumo che arrosto. Fini ha dimostrato la validità di un vecchio adagio: can che abbaia non morde. Il senatur ha abbaiato, ma quando si è reso conto che il vicepremier faceva sul serio, non è passato alle vie di fatto. Può darsi che lo stesso Berlusconi nutra oggi un sentimento di riconoscenza per il leader di An. Sul merito, anche lui non dovrebbe avere dubbi: da imprenditore illuminato, non può non condividere l'esigenza di riconoscere i diritti degli immigrati. Mediaset non funziona, e non ha mai funzionato con le regole dei capitalisti dell'800, e Berlusconi non è un padrone delle ferriere. Sul metodo, dovrebbe esser grato a Fini di aver vinto a poker sia con Bossi (scoprendone il bluff), sia con il centrosinistra, che in 5 anni di governo non ha fatto nulla per il voto degli extracomunitari, se non propaganda elettorale. Nel 1993 Berlusconi sdoganò Fini con la famosa dichiarazione: "Se votassi a Roma, vorrei lui come sindaco, e non Rutelli". A dieci anni di distanza, Fini gli sta ricambiando il favore, allentandogli l'abbraccio soffocante di Bossi e dandogli un'altra occasione per smascherare le ipocrisie della sinistra.

venerdì 17 ottobre 2003 "

Saluti liberali

[pensiero]

Mi sa pieffebi che quest'articolo ha bisogno di aggironamenti.....Bossi e la lega hanno tutt'altro che abbassato il capo....è Fini e Casini che hanno delle altre mire e si son serviti di un'argomento del genere per creare scompiglio.....questa è la verità

[pensiero]

In origine postato da Pieffebi
Non sono favorevole all'eleggibilità di chi non è cittadino italiano alla cariche di Sindaco, Assessore e Presidente di Circoscrizione, ovviamente, e ho seri dubbi anche per quella di mero Consigliere Comunale.

Saluti liberali

Ma come si fa a dire na cosa del genere?...ma allora gli si vuol concedere i diritti a metà? allora tanto valeva lasciare le cose come stavano e farli votare dopo aver preso la cittadinanza, ma che razza di discorsi sono...gli permetti di votare e gli rifiuti di candidarsi...........ho scritto in un altro thread che stanno già preparando il loro partito islamico domani verrà presentato ufficialmente a Pordenone.....per intanto loro si organizzano....e poi vedremo tra pochi anni che succederà...io non capisco tutta questa vostra facileria nelle cose, davvero non la comprendo, non vi bastano i tanti esempi che ci vengono dagli altri stati, tutti negativi, lo sconquasso che portano nella nostra vita quotidiana, no dobbiamo permettere loro, anzi facilitargli che ci sconquassino anche la vita politica

[MrBojangles]

Se è stato possibile creare il partito dei pregiudicati ed il partito degli impuniti; non vedo perchè non possa essere possibile creare il partito islamico...

[pensiero]

In origine postato da MrBojangles
Se è stato possibile creare il partito dei pregiudicati ed il partito degli impuniti; non vedo perchè non possa essere possibile creare il partito islamico...

suicidati che è meglio va.....

[mustang]

...strani come bojangles è permesso "parlare e scrivere" solo perchè è nato in Italia, non vedo perchè uno straniero che entra da noi e si fa la sua dignitosa strada non possa, dopo il tempo previsto dalla aventuale legge, votare e presentarsi candidato.

Toccherà poi agli elettori cosa farne di lui.

Sul fatto di Pordenone non conosco le leggi che riguardano i partiti politici e la loro "nascita".
Se viene seguita la legge perchè stranieri non dovrebbero poter fondare un partito?

Terza osservazione: cosa prevede in merito la Magna Carta europea che presto verrà approvata?
Un immigrato in Germania diventa cittadino europeo?
Il marocchino o il tunisino che in Francia già votano e sono equiparati ai cittadini francesi, diventeranno cittadini d'Europa?

saluti

[MrBojangles]

In origine postato da pensiero
suicidati che è meglio va.....

Che ne sai? Magari sono persone ONESTE...