Dum Romæ consulitur, Saguntum expugnatur

[Barbanera]

Così dicevano i Latini a proposito di certe chiacchiere anacronistiche...

La Sagunto nell’Italia di oggi, è espugnata da un pezzo ... l'operato di questo governo è sotto gli occhi di tutti ... ma qui si continua a discutere di fatti e misfatti del comunismo ... una baracconata mentale tendente all'elusione di vere risposte ai problemi attuali... illusione ottica di chi non ha il coraggio di criticare quel baraccone che ci governa...

Il programma di questo governo doveva essere quello di restituire lavoro, giustizia, efficienza, celerità, garanzie e miracoli economici... invece ha creato un sistema che privilegiasse gli interessi forti ... dedito a risolvere i problemi giudiziari del presidente del Consiglio e dei suoi compari... rispetto alle esigenze collettive ... sottolineo COLLETTIVE ... e a tal proposito avete notizie delle vostre presunte pensioni?

In altre parole, libertà, impunità, più ricchezza per i potenti, repressione e povertà per i più deboli... e si continua a parlare ancora di comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo comunismo ... e ancora comunismo...

Al cantar l'uccello...

B.

[Barbanera]

In Origine Postato da Antonello


Chissà, forse un giorno....

Non sarà lontano quel giorno... pur di salvare le chiappe farà una santa allenza con Bertinotti...

B.

[DrugoLebowsky]

Io invece temo la coalizione "dell'Orrore" (CdL + Riformisti ulivisti) contrapposta a noglobal, girotondini ed estrema dx, gli ultimi puri rimasti.

Lo scenario non è poi così peregrino... :ò

[Barbanera]

In Origine Postato da DrugoLebowsky
contrapposta a noglobal, girotondini ed estrema dx, gli ultimi puri rimasti.

Mi ricorda qualcosa del passato...

B.

[MrBojangles]

Appoggio esterno, ora Fini ci prova
di Gianpiero Rossi

Gianfranco Fini ha abbattuto il muro. Quello di Berlino, che la coreografia di An aveva simboleggiato con una struttura di cartone mandata in frantumi tra gli applausi, ma anche quello dell’ormai evaporato carisma del Cavaliere e della smarrita compattezza del centrodestra. Il vicepremier fa sapere che è tempo di «una seria verifica politica» e che «i problemi politici, mi dispiace doverlo dire al presidente Berlusconi, non si risolvono con il paternalismo». Con l’aggiunta di una tacita apertura di credito all’ipotesi di un appoggio soltanto esterno del suo partito all’esecutivo e di una raffica di irridenti frecciate all’indirizzo del più indigesto degli alleati: Umberto Bossi.

La kermesse milanese di Fini ha fornito dunque una conferma della “linea della fermezza” contro le scorribande leghiste che il presidente di An ha scelto di avviare con la “provocatoria” proposta di dare il voto agli immigrati stranieri. Tra le acclamazioni (ma anche non pochi fischi) dei suoi fedelissimi, il vicepresidente del consiglio ha scelto la giornata simbolicamente dedicata all’abbattimento «di tutti i muri» e alla proiezione dell’Italia (e della cultura di An) nell’Europa «della sinagoghe e delle chiese», per mandare messaggi ultimativi agli alleati di governo. Troppe tensioni, così non si può andare avanti, dice in sostanza Fini, prudente con le la parole ma sufficientemente chiaro.

«Bisogna fare tesoro dell'esperienza dei due anni e mezzo di legislatura, e da qui ripartire dopo una attenta, leale ma seria verifica politica - spiega con tutto lo stato maggiore del partito raccolto attorno a lui - non vi piace la parola verifica? Benissimo, chiamiamola “antonietta”, chiamiamola come vi pare... Ma un dato è certo: chiediamo a Berlusconi di garantire pari dignità all'intera coalizione. Nessuno è più indispensabile di altri». Anche se non lo nomina per buona parte del suo discorso, Fini lascia subito intendere che le tensioni hanno un artefice preciso: Umberto Bossi. «Anziché chiedere più voti di fiducia - ha affermato il leader - Bossi farebbe bene ad avere più fiducia in An e Udc. Perché certi sospetti offendono». E tiene a sottolineare che An non è, come sostengono alcuni a sinistra, «il cavallo di Troia della maggioranza», non è vero che «quello che An sta facendo è un modo per far cadere il governo».

Insomma pari dignità, collegialità e, soprattutto «basta con le offese - tuona Fini - certi sospetti di Bossi, e certe sue parole, offendono. Non si può continuare ad insultare la capitale d'Italia come se fosse la quintessenza di ogni male. Roma è un valore che nessuno può offendere». Il centrodestra «non ha bisogno di primedonne», perché «mentre il presidente si definisce “operaio” c'è qualche ministro che pensa di essere l'oracolo di Delfi? È tempo di dire che quattro teste pensano meglio di una sola e che bisogna remare tutti nella stessa direzione». Da qui la necessità di una verifica di programma: «Se necessario - concede Fini - cambiamo qualche ministro, non sarebbe uno scandalo. Ma soprattutto che si faccia una verifica seria. Noi non abbiamo voglia di litigare, ma di vincere e continuare a vincere per governare non solo fino al 2006, ma anche fino al 2011».

Dal palco le richieste del leader di An si limitano dunque a «una seria verifica di programma». Ma che succede se Berlusconi continua a dire di sì a parole ma a fare al tempo stesso l’eterno parafulmini di Bossi? Secondo il coordinatore nazionale, Ignazio La Russa, Alleanza nazionale è disposta a sfilarsi dalla maggioranza e a imboccare la strada dell'appoggio esterno: «Non lo voglio, non lo auspico, ma non posso escluderlo». Fini ostenta maggiore prudenza: «Noi siamo una forza leale, coerente e determinata ed è con lealtà che diciamo che nella maggioranza ci vuole più concordia autentica» si limita a dire dal palco. Ma prima di lasciare la Fiera di Milano, non smentisce l’affermazione di La Russa: «Appoggio esterno? Come avete sentito io dal palco non ne ho fatto cenno alcuno. È un'ipotesi. Solo un'ipotesi».

Fini sgombra il campo anche dalle voci che lo danno impegnato in progetti politici personali e alternativi: «Ho letto molte cose in questi giorni che mi hanno prima divertito e poi indispettito. Una cosa deve essere chiara: non esiste, e non esisterà mai, nel breve, nel medio e nel lungo termine, un mio futuro personale che non sia collegato con Alleanza nazionale, con il mio partito». Ma ciò non gli ha risparmiato qualche bordata di fischi da parte di una nutrita rappresentanza di giovani militanti, che hanno voluto sottolineare il proprio disappunto soprattutto quando è stato toccato il tema del voto agli immigrati, a quanto pare non del tutto digerito dalla base della destra di governo. «Questa è una manifestazione pubblica - replica lui ostentando indifferenza - è giusto che tutti possano esprimere la loro opinione. Sia chiaro però che garantire il voto ai cittadini extracomunitari che sono in Italia da sei anni, che hanno un lavoro e che rispettano le leggi è un'affermazione di civiltà».

[MrBojangles]

Sempre che riesca ad avvertire la "base giovanile"...

http://www.azionegiovani-sardegna.it/kultur_kamp.htm

[Barbanera]

In Origine Postato da MrBojangles
Ma ciò non gli ha risparmiato qualche bordata di fischi da parte di una nutrita rappresentanza di giovani militanti, che hanno voluto sottolineare il proprio disappunto soprattutto quando è stato toccato il tema del voto agli immigrati, a quanto pare non del tutto digerito dalla base della destra di governo. «Questa è una manifestazione pubblica - replica lui ostentando indifferenza - è giusto che tutti possano esprimere la loro opinione. Sia chiaro però che garantire il voto ai cittadini extracomunitari che sono in Italia da sei anni, che hanno un lavoro e che rispettano le leggi è un'affermazione di civiltà».

Alcuni miei amici, presenti alla manifestazione, mi hanno informato che, durante il corteo, molti ragazzi si sfilavano e formavano un corteo parallello anti-Fini e che ... durante il comizio ... non appena Fini ha iniziato a parlare del voto agli extra ... dopo una sonorissima fischiata sono andati via in massa ... lanciando invettive e continuando a fischiare ... in tv non si è visto niente di tutto questo... che imparziale informazione...

B.