La società del 3° millennio propone nuove sfide e chiede nuove risposte. Il mercato continua a produrre beni materiali che hanno ormai saturato gli armadi delle nostre case e non produce quello di cui abbiamo bisogno che sono i "servizi".
Un esempio per tutti è il problema degli anziani che vanno accuditi. Chi oggi si deve fare carico di un anziano non più auto sufficiente, deve affrontare una selva scura in cui nulla è certo. Non ci sono riferimenti, le poche agenzie esistenti non offrono nessuna garanzia ne al personale che gestiscono, ne alle famiglie che hanno bisogno.
Si finisce spesso inevitabilmente ad essere costretti a prendere l’ucraina, o la moldava, o la filippina, in nero, finendo così per mandare le pensioni dei nostri cari genitori all’estero. Cioè io figlio, lavoro per pagare le pensione di mio padre, la quale pensione finisce alle mafie che controllano questo tipo di traffico. Un drenaggio di ricchezza al quale nessuno sembra badare.

Emettere una legge che formalizzi il profilo di agenzie atte ad gestire questa richiesta è troppo per i nostri politici. Si potrebbe pensare ad una regolamentazione che protegga tanto le lavoranti, quanto chi ha necessità del loro aiuto. Il riconoscimento e la creazione di strutture che possano garantire anche un supporto in termini di inserimento, insegnamento della lingua, assistenza psicologica per chi, per disperazione, ha dovuto lasciare i propri cari e che nel contempo garantiscano l’affidabilità e la sicurezza di queste persone che entrano nelle nostre case. Si dovrebbe pensare a forme contributive che non drenino i guadagni delle agenzie e delle lavoranti ma che nel contempo recuperino parte del denaro mantenendolo nel nostro paese a fini previdenziali. Insomma una legge che va studiata e pensata dalle persone preposte e pagate per gestire e risolvere i problemi sociali.

L’imprenditoria non deve solo creare beni materiali ma oggi deve anche creare e vendere servizi, perché sono queste le cose di cui abbiamo più bisogno.
Un governo, una gestione della cosa pubblica, che non si avveda delle mutate condizioni di vita e quindi delle mutate esigenze della gente è una gestione cieca ed inadeguata a gestire il paese, perché ci costringe a vivere con valori che non sono più attuali mentre non da le risposte ai sopraggiunti bisogni reali.
Nello stesso tempo il paese, o la gente, deve chiedere a chi li governa le soluzione ai propri reali bisogni e non lasciarsi imporre supinamente una soluzione fatta di detersivi, di radioline e di stereo, o di tutte quelle cose che ormai hanno saturato le nostre esigenze e di cui ne abbiamo pieni gli scaffali.

... agli scaffali