Roma, 13/01/2004

La sezione di Roma di Forza Nuova, ha indetto per sabato 17 gennaio alle ore
16,30 a Piazza del Colosseo una grande manifestazione "Contro l'usura e il
capitale, per la giustizia sociale".
I recenti e gravi episodi di crack di grandi imprese, oggi la Parmalat, ieri
la Cirio e, peggio ancora, la FIAT, hanno posto in evidenza la profonda
crisi che sta colpendo l'economia italiana e non solo. Di fatti, se possiamo
affermare con buona certezza che i casi sopracitati sono in Italia la punta
dell'iceberg, dobbiamo altresì considerare che questi rientrano a loro volta
in un iceberg ben più grande, quello dell'intera economia mondiale ormai
globalizzata.
Artefici, motori occulti, ma non troppo, di questo grande sommovimento sono
senza dubbio i grandi gruppi bancari e finanziari italiani e mondiali.
Se in Italia il ruolo del gruppo Capitalia nel crack Cirio-Parmalat sta
venendo fuori in tutta la sua dimensione strategica, nel mondo il crack di
interi paesi vede come protagonisti grandi instituzioni internazionali come
la Banca Mondiale, il Fondo monetario internazionale, la BRI, a loro volta
manovrati dalle grandi lobby come la Trilateral, il Bildberg, il B'nai
B'rith. I grandi usurai che strozzano l'economia dei paesi come la vitalità
delle imprese, sono i colpevoli del fallimento del "sogno capitalista".
Forza Nuova non legge i recenti accadimenti come l'avverarsi delle
previsioni marxiste del collasso del capitalismo, poichè non ci sfugge che
anche le grandi cooperative rosse sono in grave crisi, il caso della
"Costruttori" di Ferrara è emblematico.
La proposta di Forza Nuova è chiara e, nella sua semplicità, assolutamente
rivoluzionaria: rendere nuovamente i popoli proprietari delle proprie
ricchezze, con l'introduzione della moneta popolare; trasformare il sistema
economico liberal capitalista, in un sistema corporativo. Solo queste due
tesi, questi due grimaldelli, possono scardinare la blindatura del sistema
usurocratico dei grandi gruppi bancari e ridare ai cittadini, al popolo, la
propria ricchezza e, soprattutto, la propria libertà, negata oggi dai grandi
"cravattari" che soggiogano interi paesi.

"Con usura nessuno ha una solida casa di pietra squadrata e liscia per
isoriarne la facciata, con usura non v'è chiesa con affreschi di paradiso
harpes et luz e l'Annunciazione dell'Angelo con le aureole sbalzate, con
usura nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine non si dipinge per tenersi
arte in casa, ma per vendere e vendere presto e con profitto, peccato contro
natura, il pane sarà straccio vieto arido come carta senza segala nè farina
di grano duro, usura appesantisce il tratto, falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena. Si priva lo scalpellino della pietra, il
tessitore del telaio. CON USURA la lana non giunge al mercato e le pecore
non rendono peggio della peste è l'usura, spunta l'ago in mano alle
fanciulle e confonde chi fila. Pietro Lombardo non si fè con usura Duccio
non si fè con usura nè Piero della Francesca o Zuan Bellini nè fu "La
Calunnia" dipinta con usura. L'Angelico non si fè con usura, nè Ambrogio de
Praedis, nessuna chiesa di pietra viva firmata: Adamo me fecit. Con Usura
non sorsero Saint Trophime e Saint Hilaire, Usura arrugginisce il cesello
arrugginisce arte e artigiano tarla la tela nel telaio, nessuno apprende
l'arte d'intessere oro nell'ordito; l'azzurro s'incancrena con usura; non si
ricama in cremisi, smeraldo non trova il suo Memling. Usura soffoca il
figlio nel ventre arresta il giovane drudo, cede il letto a vecchi
decrepiti, si frappone tra i giovani sposi CONTRO NATURA. Ad Eleusi han
portato puttane. Carogne crapulano ospiti d'usura" Ezra Pound

Forza Nuova Roma
Ufficio stampa
tel 340/6650234