Giovedi 15 Gennaio, 2004
www.storialibera.it > rassegna_stampa >



Aggiungi ai preferiti Segnala questa pagina



Preti in campo: Si apre il "caso"




--------------------------------------------------------------------------------


Volantino distribuito nella Parrocchia S.M. dell'Arco
Sabato 8 e Domenica 9 Novembre 2003


--------------------------------------------------------------------------------



La Verità Martedi 11 Novembre 2003, p. 7


--------------------------------------------------------------------------------

Castellammare, la Salvato divide i parroci
Il Mattino, Domenica 16 Novembre 2003, p. 27
Cinzia BRANCATO

Iniziativa di un sacerdote alla riunione di Forza Italia. I due colleghi replicano: «Non appoggiamo i partitituteliamo solo i diritti dei cittadini più deboli».

Imbarazzo nel clero: «Parole fuori luogo»
Le picconate date da don Beniamino Di Martino contro i presunti parroci di sinistra non sono piaciute a tutto il mondo ecclesiastico di Castellammare.
Se i due protagonisti, don Michele Di Martino e don Gennarino Somma, hanno replicato alle accuse dichiarandosi «preti liberi e non di parte», gli altri parroci della città, pur non scendendo nello specifico della diaspora, giudicano alquanto fuori luogo la presa di posizione del sacerdote di Ponte Persica. Don Beniamino, tuttavia, gode dell'appoggio dei suoi parrocchiani di Santa Maria dell’Arco. «Un prete preparato e molto devoto», dicono di lui.

Dedicato a tutti i preti che fanno politica. Anzi, no. Dedicato soltanto a quelli che la politica la fanno a destra. Perché, a leggere il volantino diffuso, ieri mattina a Napoli alla kermesse di Forza Italia, da don Beniamino Di Martino, 40 anni e da dieci parroco della chiesa Santa Maria dell’Arco di Ponte Persica, quartiere periferico di Castellammare, la Chiesa «può e deve schierarsi con la classe politica, purché scelga la classe giusta».
Ma la Chiesa non deve sempre e solo schierarsi dalla parte dei cittadini? «Appunto - dice il parroco - però spesso sbaglia e orienta il popolo verso i partiti di sinistra, quelli che di fatto stanno rovinando la nostra città».
Nel volantino non scrive i nomi, don Beniamino, ma domenica scorsa dal pulpito i nomi li ha fatti, eccome. Durante la messa delle 12 si è scagliato contro due preti di Castellammare, don Michele Di Martino, suo omonimo ma non parente, e don Gennarino Somma etichettandoli «preti di sinistra», accusandoli di essere «troppo al fianco del sindaco Ersilia Salvato». Ed è sempre ai due prelati che si rivolge quando nel volantino scrive: «Avete scelto la parte sbagliata. Perciò gridiamo: vergogna!».
Ha anche un sito internet don Beniamino: www.storialibera.it. «È giunto il momento che anche i parroci che hanno idee di destra si facciano largo - dice - e io non ce l’ho con nessuno in particolare, sia chiaro, soltanto con coloro che hanno espresso simpatie e danno sostegno ai partiti di sinistra. La mia è una valutazione generale. Ritengo vergognoso che ci sia una parte di Chiesa che continui a supportare una classe politica che sta portando Castellammare al disastro. Il mio impegno politico è volto solo esclusivamente al bene degli stabiesi. Io sono nato qui e amo la mia città». Don Beniamino ammette anche di non essere solo in questa battaglia: «A sostenermi ci sono tantissimi miei parrocchiani, come me stanchi del regime comunista».
Ma cosa dicono i due preti «rossi»? Innanzitutto che «rossi» non sono mai stati. E poi: «È vero, io faccio continuamente politica - dice don Michele Di Martino, parroco della chiesa del Carmine, nel centro di Castellammare - ma la politica che non conosce i colori dei partiti. Io non appartengo né alla destra né alla sinistra anche perché altrimenti non farei il prete. In passato ho sostenuto e all’occorrenza se sbagliavano ho criticato i sindaci, come oggi sto facendo con la Salvato. Ma non ho mai detto a un mio parrocchiano: vota questo nome o vota quest’altro».
Un discorso che ha molte cose in comune con quello di don Gennarino Somma, 72 anni, che l’anno prossimo festeggerà il cinquantesimo anno di sacerdozio, presidente da tempo immemorabile del Cps, comunità promozione e sviluppo: «Io di sinistra? Ma io sono un parroco. Io la faccio la politica, ma quella con la p maiuscola, quella che difende i diritti degli uomini, l’interesse dei cittadini. Alle scorse elezioni amministrative sono stato tra i promotori di una lista civica che, fra l’altro, era schierata con il centrodestra, ma l’ho fatto perché credevo nelle persone che avevano deciso di impegnarsi per Castellammare».


--------------------------------------------------------------------------------

LA CHIESA E LA POLITICA
Il Mattino, Domenica 16 Novembre 2003, p. 27
Cinzia BRANCATO

ALFANO (FI): «Lo conosco è stato provocato»

Secondo gli esponenti politici della sinistra dietro i volantini diffusi da don Beniamino Di Martino ieri a Napoli altro non ci sarebbe che la mano del deputato di Forza Italia, Gioacchino Alfano, da due anni parlamentare del collegio di Castellammare. Lui, l’onorevole, naturalmente nega.
«Conosco personalmente don Beniamino Di Martino e ho di lui una grande stima, sia come parroco che come uomo di cultura. Ma i nostri rapporti si fermano ai pochi incontri organizzati nella sua parrocchia durante la campagna elettorale e ultimamente a dei meeting promossi dal sacerdote sull’articolo 18 e sulla guerra in Iraq».
Crede che avrebbe invitato nella sua parrocchia anche un candidato di sinistra?
«In quelle occasioni, se devo dire la verità, non mi ha certo trattato con i guanti. Laddove non condivideva le mie idee non ha fatto nulla per nasconderlo. Devo ammettere che in più di un’occasione mi sono trovato in difficoltà e ho quasi quasi pensato di aver sbagliato ad accettare il suo invito».
Ma è giusto che un prete dichiari così apertamente la sua fede politica?
«Preferisco non entrare nella vicenda specifica perché non la conosco nei particolari. Io credo che don Beniamino abbia voluto dare delle risposte a chi in precedenza, forse, lo ha provocato o comunque si è troppo chiaramente schierato a sinistra».
È giusto che la Chiesa entri così prepotentemente nella vita politica fino ad influenzarla?
«Io sono convinto che la Chiesa non deve essere ingerente, nel senso che non deve essere faziosa. Dico sicuramente di sì, però, a una partecipazione della Chiesa nella politica volta a migliorare e qualificare la classe politica stessa, quale che sia naturalmente. I parroci non devono sostituirsi ai politici. Devono aiutarli a scegliere il meglio per i cittadini. Insomma, devono lavorare al loro fianco».


--------------------------------------------------------------------------------


CORRADO (DS): «Attacchi ingenerosi e sbagliati»

Ha cominciato la sua attività politica nel vecchio Pci che era ancora un ragazzino e i primi passi nel campo del sociale li ha mossi al fianco proprio di don Gennarino Somma e don Michele Di Martino, i due parroci accusati da don Beniamino Di Martino di aver sostenuto il sindaco Ersilia Salvato. Nicola Corrado, oggi capogruppo consiliare dei Democratici di sinistra, nonché membro della segreteria regionale della Quercia, non può fare a meno di condannare l’atteggiamento del parroco di Santa Maria dell’Arco. «Penso che sia sbagliato e davvero non comprensibile per i cittadini di Castellammare di Stabia quel volantino fatto circolare dal prete di Ponte Persica».
Lei, però, da capogruppo dei Ds esprime giudizi di parte.
«È vero, io voglio molto bene sia a don Michele che a don Gennarino, ma al di là dell’affetto, credo che chiunque abbia un minimo di buon senso non possa non riconoscere a questi due parroci una grande coerenza e una passione che da sempre caratterizzano la loro azione, non politica, ma sociale».
Sociale e politica non vanno sempre a braccetto?
«Credo che di fronte ai problemi che vive Castellammare sia importante riconoscere il lavoro svolto in prima linea dalla Chiesa, soprattutto sui temi della legalità. Ecco, io posso dire con certezza che sia don Michele che don Gennarino hanno portato avanti battaglie molto serie contro la camorra. Mi risulta difficile pensare che l’abbiano fatto indossando questa o quella divisa politica. Io, come tanti giovani della mia generazione, ho incontrato valori come giustizia e rispetto degli altri anche grazie a persone come loro due». Lei conosce don Beniamino?
«No».
Le piacerebbe incontrarlo?
«Perché no. L’Amministrazione comunale ha bisogno dell’aiuto della Chiesa, se questo naturalmente è un aiuto costruttivo».


--------------------------------------------------------------------------------

Il Vescovo striglia il prete anti-Salvato
Il Mattino, Lunedi 17 Novembre 2003, p. 27
Cinzia BRANCATO

Monsignor Cece richiama l'ex segretario al rispetto della sua funzione pastorale. A Ponte Persica i fedeli lo difendono: «E' l'unico a non averci abbandonato».
Ma don Beniamino rilancia: «Voglio la stessa tolleranza garantita ai sacerdoti di sinistra».

Telefoni roventi in parrocchia. Il primo a chiamare è stato il vescovo. Monsignor Felice Cece non ha gradito le intemperanze di don Beniamino Di Martino, il parroco di Castellammare che prende parte ai comizi politici del Polo e distribuisce volantini contro i preti.
Cosa si siano detti i due, don Beniamino non lo rivela, ma non ci vuole molto a intuire che il vescovo lo ha richiamato al rispetto della sua funzione pastorale. Tanto è vero che il sacerdote si lascia scappare di bocca anche un appello alle gerarchie ecclesiastiche: «Mi auguro che vorranno usare nei miei confronti la stessa tolleranza che finora è stata manifestata nei confronti di quei sacerdoti che sostengono una classe politica che sta portando Castellammare alla rovina».
Il vescovo e il prete reazionario si conoscono bene: dieci anni fa, prima che diventasse parroco della chiesa di Santa Maria dell’Arco di Ponte Persica, frazione di Castellammare, don Beniamino è stato per lungo tempo segretario di Felice Cece. «C’è un grande affetto che ci lega. Io non ho voluto offendere nessuno, meno che mai la veste talare che indosso. Ho soltanto rotto un apparente muro di gomma. Ho espresso un pensiero condiviso da tanta gente. Io non credo nemmeno che a Castellammare esistano preti di sinistra. Credo, però, che una certa parte di Chiesa si stia da troppo tempo facendo strumentalizzare dal sindaco Ersilia Salvato e dai partiti della sua coalizione». Eppure nel volantino che don Beniamino ha distribuito in parrocchia e al convegno di Forza Italia che si è svolto l’altra mattina a Napoli, i toni erano sicuramente molto più accesi. Sul manifestino si leggeva: «Ai preti di sinistra: avete scelto la parte sbagliata. Perciò gridiamo: vergogna». La parte giusta è, dunque, quella che guarda a destra? «La sinistra è storicamente laica e la Chiesa per sua natura ed essenza non può essere di sinistra...». Raccontata, così, la polemica è destinata inevitabilmente a continuare.
Fa quadrato, invece, intorno a don Beniamino la gente che vive nella frazione di Ponte Persica. «Qui la politica è completamente assente, i partiti sono assenti. Siamo stati abbandonati da tutti. Il nostro unico punto di riferimento è don Beniamino e guai a chi ce lo tocca», dicono in coro i cittadini di questo lembo di terra, sospeso a metà tra Castellammare e l’Ipermercato di Pompei, un tempo campagna e oggi, grazie all’imperversare dell’abusivismo edilizio, un grande dormitorio del tutto privo di infrastrutture. Sicché, da queste parti manca praticamente tutto e anche quello che c’è spesso rientra nei beni da recuperare. Come la stessa chiesa. «Abbiamo i soldi, li abbiamo raccolti noi, grazie a don Beniamino, ma il vescovo non ci dà l’autorizzazione a metterla a posto e così in chiesa piove a dirotto», dice Carlo Del Gaudio e a lui fanno eco Ottaviano Esposito e Catello Sabatino, alcuni tra i parrocchiani che alle ultime elezioni hanno votato per il centrosinistra, pronti, tuttavia, a schierarsi al fianco di don Beniamino: «È un bravissimo prete che ha fatto e sta facendo molto per Ponte Persica».


--------------------------------------------------------------------------------

Comunicato di Forza Italia di Castellammare
Lunedi 17 Novembre 2003

Il partito di Forza Italia rileva che ancora una volta nella nostra città il pluralismo e la democrazia è a senso unico si può fare politica come e quando si vuole ma solo se si mostrano simpatie per il Centro Sinistra.
Forza Italia è vicina a Don Beniamino Di Martino, non solo per le sue simpatie politiche, ma soprattutto per la sua costante, efficace