Prendendo spunto da un classico della letteratura gialla, interprepato al cinema dal grande Michael Caine, in un film di culto nel quale veniva dolcemente ad emergere una spirale di intrighi in cui era lapalissiana la colpevolezza, malgrado l'ovvietà che fungeva da alibi per lo spettatore meno arguto, vorrei cercare di esprimere la situazione veramente ai limiti della fantasia di Ian Fleming o di Le Carre, nella quale si può con pacata disinvoltura intravedere, malgrado la diafonicità della professione, un intrigo surrettizio del livello dei best seller scritti dagli autori in fattispecie.
Da quanto noi, Conte di Cagliostro, ci siamo iscritti, spero non a causa della nostra presenza, sono mancati il prof. Bartolo, il prof. Marino, il prof. De Michele, il prof. Brucoli, oggi il prof. Bronzini Giambattista, tutti in circostanze misteriose, refertate, si immagina, "in senso lato", frase tecnica che indica l'impossibilità di accertare la "causa mortis".
Qualcosa non quadra nella mia e sottolineo mia università, tale angoscia è altresi palese nei prof. con i quali quotidianamente ci imbattiamo, e a giudizio di un tecnico, essendo un ex carabiniere, oserei dire che è la stessa che attanaglia l'animo di chi è "incravattato".
Orbene, la legge ha posto in essere la normativa 197 relativa al diritto bancario , la quale agevolmente può far capire agli inquirenti se effetivamente di "cravatta " si tratta.
Come mai tutto questo ritardo per accertare la verità? C'entra forse il titano, dato che le macchine con la targa di San Marino sono spesso e volentieri "ancorate" sotto il palazzo dell'ordine degli ingegneri?
Gradiremmo una risposta "amministrativa".
Ho parlato.