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Discussione: Assemblea Nazionale DC

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    Predefinito Assemblea Nazionale DC

    ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA
    POMPEI (NA) - 15 e 16 OTTOBRE 2004



    COMUNICATO STAMPA n.01/04 del 10.10.2004


    Gentile amica, caro amico,

    sei invitato a partecipare ai lavori dellAssemblea Nazionale Programmatico-Organizzativa della Democrazia Cristiana, che è indetta per le giornate di Venerdì 15 e Sabato 16 Ottobre 2004, presso la sala convegni della "Casa del Pellegrino", in via DUCA D'AOSTA n°4, POMPEI (NA)

    Programma dei lavori:


    VENERDI' 15 OTTOBRE 2004

    Ore 14.00: Arrivi e sistemazioni

    Ore 15.00: Insediamento Commissione verifica poteri

    Ore 15.15: Elezione Ufficio di Presidenza e Commissione Elettorale

    Ore 15.30: Intervento introduttivo del Coordinatore Nazionale D. C.

    Ore 16.00: Intervento di saluto da parte delle autorità presenti

    Ore 18.00: Dibattito

    Ore 20.00: Sospensione dei lavori

    Ore 21.30: Cineforum sul film "De Gasperi": La coerenza di un Cristiano
    Filmato del 1955 a cura della sezione cinema della Democrazia Cristiana.
    In occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa di De Gasperi


    SABATO 16 OTTOBRE 2004

    Ore 09.00: Santa Messa presso la Basilica di Pompei

    Ore 10.30: Ripresa dibattito

    Ore 12.00: Votazioni di mozioni ed ordini del giorno

    Ore 12.30: Elezioni degli organismi direttivi nazionali e delle Commissioni di garanzia statutaria fino allo svolgimento del XX Congresso Nazionale D. C.

    Ore 13.30: Conclusioni dell'Assemblea nazionale programmatico-organizzativa della D.C.


    Segreteria organizzativa nazionale della D.C.
    Piazza del Gesù n. 46 - 00186 - Roma
    Tel. 06-6991313 - Tel. 0431-32841 - Fax 0431-35750 -
    Il Coordinatore Nazionale D.C.
    Dott. Angelo Sandri



    Saranno presenti dirigenti e attivisti del Partito
    provenienti da tutte le Regioni d'Italia.

  2. #2
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    Predefinito Riflessioni per l'Assemblea DC

    Cari amici,


    mi sento di scrivere due righe i vista del Congresso di Pompei per avviare una riflessione che spero sia di traccia al dibattito congressuale. L'Italia è stata ricostruita, dopo il conflitto mondiale, sulla base dei valori cristiani e umanistici che hanno visto un centro forte, ma aperto ai rapporti con quelle forze che, anche se laiche, davano il giusto sostegno ed il giusto impegno su quei valori comuni che sono stati la base della storia
    italiana ed europea. Una società , i cui principi fondamentali sono la libertà e lo Stato di diritto, non dimenticando mai il rispetto dell'individuo sia come persona espressione di una unicità imprescindibile sia in quanto membro di un contesto sociale più ampio e legato agli aspetti di una macro-economia
    stabile. Questa è la nostra base di partenza e questo si è dimostrato da sempre la migliore garanzia contro ogni velleità totalitaria, ed il miglior sistema protettivo dei diritti dell'uomo e dei diritti civili. Noi democratico cristiani siamo radicati in una ferma contrarietà a tutti gli estremismi ed ad ogni forma di integralismo sia esso politico o religioso. Ponendoci come punto organico e di riferimento dei centristi italiani desideriamo con forza ed a dispetto delle differenza in doni, talenti e capacità, rivolgersi a tutti i nostri concittadini, affinché ciascuno possa
    aprirsi a nuove opportunità nella libertà e nella dignità, qualsiasi siano le sue origini, il sesso, l'età, la razza, la nazionalità, la lingua, la religione, le convinzioni, la situazione sociale o lo stato di salute. Per sviluppare e promuove lo sviluppo di una politica che veda in primo luogo la testimonianza reale di chi vi opera, noi democratico cristiani auspichiamo:
    - Che siano mantenute le regole economiche che permettono alle forze del mercato di dispiegarsi liberamente in una sana e corretta concorrenza e che questo stimoli lo spirito d'impresa.
    - Che il quadro politico-economico e giuridico nel quale operano le imprese, i risparmiatori, gli investitori ed i consumatori, deve essere stabile, trasparente e prevedibile e non deve mai compromettere la certezza del risparmio.
    - Che gli ostacoli burocratici ed amministrativi, in particolare quelli che minacciano ogni giorno il buon andamento delle piccole e medie imprese, devono essere eliminati, e la politica finanziaria centrale deve favorire le innovazioni, gli investimenti e l'aumento quindi di lavoro e produttività.
    - Che sia messa in atto una politica monetaria diversa basata sulla stabilità ed il controllo di prezzi, e che sia in grado di garantire un volume di risparmio idoneo ad un equo tenore di vita. dei bassi tassi d'interesse che permettano di dar vigore ad una politica degli investimenti produttivi; con questi meccanismi si deve stabilizzare un basso tasso di inflazione facilitando le negoziazioni tariffarie e incoraggiando la moderazione salariale.
    - Che lo sfruttamento completo delle risorse dei bilanci pubblici
    disponibili a livello nazionale e comunitario permetta la realizzazione dei progetti di infrastrutture nell'ambito dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni, accelerando il consolidamento dei mercati ed il rafforzamento e l'attuazione più rapida di misure che permettano di superare gli ostacoli alla libera circolazione dei beni e servizi.
    - Che la protezione della pace sociale, del dialogo fra le parti sociali e della concertazione siano alla base di un potente incentivo alla produttività anche attraverso la partecipazione dei lavoratori al capitale produttivo. Noi democratico cristiani consideriamo gli ammortizzatori sociali e l'aiuto sociale in genere come una rete di protezione per coloro che sono realmente
    in una situazione di bisogno. Il nostro essere persegue, quindi, una politica attiva affinché chiunque ricorra il più tardi possibile al sistema di assistenza sociale, ritenendo, d'altra parte, indispensabile strutturare ogni forma necessaria al fine di ridurre l'uso degli strumenti d'ammortizzazione sociale al più presto, rinforzando il senso di responsabilità individuale e collettiva. Anche a tal fine il partito si pone come fautore delle incentivazioni necessarie per completare, attraverso una previdenza individuale, le prestazioni dei sistemi di solidarietà sociale.
    Noi democratico cristiani siamo pronti a svolgere ogni battaglia necessaria per un alleggerimento fiscale sul lavoro senza interagire però scompensando altre fonti finanziarie. Rimane, comunque, una obbligatoria attenzionalità affinché tutti i meccanismi sociali non portino alle imprese oneri troppo
    consistenti e quindi incompatibili con lo sviluppo produttivo. A tal fine noi democratico cristiani riteniamo siano necessarie soluzioni europee per l'introduzione di fonti finanziarie alternative. Per noi democratico cristiani, i sistemi pubblici di protezione sociale devono essere comunque considerati come la base principale della sicurezza sociale sulla quale i sistemi di previdenza integrativa individuale si aggiunge come funzione di
    supplemento. Come democratico cristiani riteniamo che gli effetti dell'allungamento della vita della popolazione devono essere gestiti con i principi di sussidiarietà cristianamente riconosciuti, ne consegue che se da un lato il numero di persone che beneficiano di prestazioni aumenta in rapporto al numero delle persone che versano i contributi sociali, dall'altro non possono essere né i
    primi né i secondi a farne le spese. Il Partito dovrebbe ritenere quindi che sia focale stabilire un sistema praticabile a lungo termine, che conservi, da un lato, la pensione per la vecchiaia, evitando, per altro, le perdite di competitività generate da oneri sociali troppo elevati, ed assicurando la giusta ripartizione degli oneri fra le generazioni. Se analizziamo i regimi pensionistici dei diversi Stati membri dell'Unione Europea abbiamo immediata
    la certezza che sono il risultato di un processo storico, e presentano, tra loro, differenze rilevanti. In ogni caso, i sistemi pensionistici devono comunque offrire un supporto di base, che può essere aumentato mediante sistemi di assicurazione e contributi individuali supplementari. Occorre mettere in atto senza ulteriori indugi le riforme necessarie in modo che ognuno dei nostri figli e/o dei nostri nipoti possa pianificare su questa base la propria esistenza. Uno degli obiettivi principali che ci poniamo è la lotta contro la povertà e contro l'esclusione sociale. E' contrario ai nostri principi di solidarietà cristiana e di giustizia sociale il fatto che una percentuale troppo elevata della popolazione viva al di sotto di un livello di soglia minimale per definire il termine di esistenza umana e sociale e, per di più, nell'insicurezza permanente. La base fondamentale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale è la politica del lavoro. Le parti sociali rappresentative realmente, devono avere un ruolo di sempre maggiore importanza nelle procedure di decisioni nazionali ed anche europee. La trasmissione dei valori etici, politici, umani e sociali in un'epoca come questa dove la moltitudine delle conoscenze e dei dati è divenuta incontrollabile, sono i principi cristiani a dover aiutare per trovare un preciso orientamento. Il raggiungimento di una profonda eticità cristiana è utile alla società, che può essere guidata e preparata verso l'avvenire solo
    da persone che hanno solide radici etiche e strutturali.
    Ogni democratico cristiano non può che essere fermamente contrario ai sistemi scolastici e alle strutture educative che rendono marginali i valori e le norme che sono alla base di una società libera e responsabile. Formare i cittadini adulti in modo che si identifichino negli ideali democratici deve essere un obiettivo primario dell'istruzione.
    Nei confronti degli immigrati, anche per i principi cristiani che ci contraddistinguono, ci sentiamo responsabili per il raggiungimento di una politica equa. Per noi democratico cristiani, è basilare veder adottare, dall' UE, regolamentazioni comuni sulle leggi d'asilo, e regolamenti per accettare all'interno dell'Unione gli stranieri. Una politica chiara, senza ambiguità, deve essere messa in opera in relazione con gli Stati membri dell'UE singolarmente presi così come con i paesi terzi, che distingua, finalmente con chiarezza tra diritto d'asilo e immigrazione, e che quindi si arrivi a disposizioni distinte e comuni per tutti gli Stati membri. Non si può accettare che siano in vigore all'interno dell'Unione regolamentazioni e procedure diverse, soprattutto considerato che ogni cittadino di un paese non membro dell'UE, legalmente residente in uno Stato membro, può spostarsi liberamente all'interno dell'Unione. Se si parla di Asilo politico, secondo la pratica corrente negli Stati membri dell'Unione, i rifugiati politici ottengono il diritto d'asilo sulla base della Convenzione di Ginevra, che accorda una protezione dalle
    persecuzioni di ordine razziale, di appartenenza politica, di religione, di nazionalità o di affiliazione ad un gruppo sociale specifico. Questa pratica deve essere inserita nel più generale principio della reciproca fiducia fra gli Stati membri e del rispetto di questi ultimi dei diritti dell'uomo, in conformità con il protocollo annesso al Trattato di Amsterdam. Per i rifugiati un fattore determinante per ottenere il diritto d'asilo consiste nel fatto che le persecuzioni che essi fuggono siano causate da misure introdotte dalle autorità statali o da altre autorità pubbliche. Diverso ovviamente deve essere per le vittime della povertà sociale, della fame, delle catastrofi naturali, costoro devono poter usufruire del migliore aiuto umanitario possibile nelle loro regioni o nelle immediate vicinanze. Simultaneamente una diminuzione della pressione dell'immigrazione deve essere ottenuta grazie all'intervento deciso dell'UE nelle regioni in conflitto, tramite un significativo aumento degli aiuti allo sviluppo e alla cooperazione economica e politica con i paesi dai quali provengono gli immigrati, in particolare l'Africa. Tuttavia, è indispensabile che gli Stati membri conducano una politica attiva di integrazione degli immigrati, sia politica che economica e sociale. Nella politica d'immigrazione, deve essere presa in considerazione la situazione economica e sociale, in modo particolare la situazione del mercato del lavoro dei paesi di adozione, in modo da garantire l'integrazione sociale: tutto questo allo scopo di evitare
    le tensioni sociali. Deve essere rafforzata la lotta contro l'immigrazione illegale, in modo particolare smantellando i clan organizzati che permettono l'arrivo clandestino di persone mettendo in pericolo spesso la vita di queste ultime. Deve essere resa possibile ai cittadini di paesi terzi l'acquisizione della
    nazionalità di uno Stato dell'Unione. Deve essere conservato il principio di una nazionalità unica. La plurinazionalità può generare dei conflitti di lealtà. La plurinazionalità è un ostacolo all'identificazione completa con uno Stato. Questa è la ragione
    per cui essa rallenta piuttosto che incoraggiare l'integrazione. Per di più, i cittadini che possiedono due o più nazionalità sono privilegiati rispetto a quelli che ne possiedono una soltanto.
    Per i cittadini di paesi terzi l'acquisizione della nazionalità dello Stato è accompagnata in generale dal diritto di voto. La concessione del diritto di voto locale deve essere decisa dai rispettivi Stati membri. L'integrazione è un elemento essenziale della politica d'immigrazione. Da ciò che si è sperimentato, la vita in comune di persone di diverse origini può condurre ad un arricchimento reciproco. Le differenze culturali fra la popolazione locale e gli immigrati non deve condurre a conflitti aperti o
    alla destabilizzazione delle strutture sociali. Occorre accordare un'
    attenzione particolare all'integrazione nelle strutture sociali esistenti di coloro che hanno diritto di soggiorno, allo scopo di garantire a persone di diverse origini una vita pacifica in società.
    Per Ambiente ed Energia si verifica oggi all'interno degli Stati membri dell'Unione Europea un evidente miglioramento della protezione ambientale. Dato questo contesto, ogni democratico cristiano vorrebbe vedere completata la legislazione dell'ambiente con la strutturazione delle deleghe ambientali, una legislazione chiara sui problemi energetici e con un coinvolgimento più forte ed ampio dell'industria. In questa situazione il democratico cristiano sposa in pieno le logiche democratico cristiane europee ed è anch'esso favorevole ad una tassa sull'energia che sia armonizzata a livello europeo, che non influenzi il livello generale di tassazione e che non pregiudichi la concorrenza, ed è in favore di tasse ambientali, regolamentazioni ecologiche ed in particolare di accordi volontari ma vincolanti. Questi impegni liberamente acconsentiti permetterebbero di perseguire lo sviluppo della politica ambientale nell'ambito dell'economia e del settore industriale in particolare, senza dover ricorrere allo strumento legislativo. Inoltre, i democratici cristiani
    sono disponibili a considerare altre politiche di tassazione ambientale che siano efficaci, quali le soluzioni che richiedono l'emissione di certificati "verdi".

    Amici, la lettura di questa bozza sarà forse un pò lunga, ma potrebbe essere la base di una discussione su di un documento politico programmatico che dovremmo darci a Pompei. Un saluto ed un abbraccio a tutti

    Boni dr. Nello - Reggio Emilia
    Ufficio politico della Democrazia Cristiana

 

 

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