Libero 17.11.04
SONDAGGI ALLARME NEL GOVERNO: LA MANCATA RIDUZIONE DELLE TASSE METTE IN FUGA GLI ELETTORI DELLA MAGGIORANZA
L' unico taglio è ai consensi: quelli del Polo
Se si votasse oggi l'Ulivo sarebbe al 54%, solo al 40 il centrodestra
Dove aumentano gli indecisi
Solo una settimana fa, la Cdl era in crescita di 4 punti
di di BARBARA ROMANO
RONZA - L'altalena sulle tasse - taglio, non taglio, taglio fra un anno - sta provocando un'erosione di consensi nella Casa delle libertà dovuta alla disaffezione generata nei suoi elettori, che stanno sempre più tracimando nel bacino degli indecisi, saliti a quota 35% nelle ultime settimane. Lo rivela un sondaggio dell'Ispo, l'istituto di Renato Mannheimer, pubblicato ieri dal Corriere della Sera, che evidenzia anche il contraccolpo positivo subito dal centrosinistra. Se si andasse ad elezioni oggi, la Gad sarebbe scelta dal 54% di coloro che sanno già per chi votare (indecisi esclusi dunque). Ben oltre la maggioranza assoluta e dico punti abbondanti in più rispetto al risultato delle politiche del 2001: 43,7%. Tutt'altra la fotografia del centrodestra, che scende a quota 40%, perdendo più d cinque punti rispetto alle ultime politiche (45,4%).1. restante 6% va ai partiti minori. E dire che un sondaggio commissionato da Palazzo Chigi una settimana fa prima della burrasca fiscale dava la Cdl in crescita d quattro punti, attestandosi al 48,4% contro il 44,2% de. centrosinistra.
«É l'effetto di questa faticosa manovra finanziaria» spiega a Libero Mannheimer, «che genera una forte delusione negli elettori». Quasi metà dell'elettorato, infatti, si dichiara insoddisfatto dei provvedimenti assunti qualche giorno fa dal governo in materia fiscale. In particolare, rispetto alla decisione di diminuire le tasse per le imprese prima di quelle per le famiglie e di ridurre e posticipare i benefici previsti per queste ultime. «L'impatto negativo della politica fiscale della Cdl sul piano dell'intenzione di voto, però, non è così eclatante, perché molti erano già scettici sul taglio delle tasse», precisa comunque il presidente dell'Ispo, che infatti parla di una «modesta crescita del centrosinistra». Un successo di riflesso, quello della Gad, che non è l'espressione di un aumento di consensi vero e proprio. «I delusi della Cdl sono tutti potenziali astensionisti», spiega, «non confluiscono nel centrosinistra, che infatti non vede accrescere i propri voti». Ma quello che è «decisivo» ai fini del risultato elettorale, per Mannheimer, è il tasso degli indecisi: «In gran parte sono i delusi dallemancate promesse di Berlusconi, ma molti di loro avevano già scontato il mancato taglio delle tasse».
L'emorragia di elettori aì danni di Berlusconi è «piuttosto consistente», anche a detta di Alessandra Ghisleri, direttore di Euromedia Research, la quale avverte che «guadagna consensi il centrosinistra». Identiche le ragioni: «La Finanziaria ancora da approvare, le smentite sui tagli alle tasse e gli alleati in lite perenne». In questa situazione non rosea si innesta «una congiuntura negativa data dal licenziamento di Mentana e dalla richiesta di otto anni a Berlusconi per il caso Sine. Tutti fattori che generano disaffezione e spingono il cittadino a nascondersi tra gli indecisi. A trarne vantaggio», conclude a Ghisleri,«è l'opposizione che di per sé però resta stabile».
A contare i danni del terremoto delle tasse sulla Cdl è anche Maurizio Pescato, amministratore delegate dell'istituto demoscopico Swg. Anche per lui il vero vincitore non è il centrosinistra, ma «il partito dell'indecisione che cresce in fasi di transizione come questa». Perché «di crisi congiunturale stiamo parlando», tiene a precisare. «Ma non è detto che permanga», commenta Pescato, che condivide i dati di Mannheimer, anche se pe lui «fotografano più una debolezza temporanea dé centrodestra che un successo del centrosinistra».
Nessuna crisi nel centrodestra, né' provvisoria né permanente, per il nonno dei sondaggistì italiani Ni cola Piepoli. Anzi: «Il gradimento della Cdl guadagna quattro punti», assicura, «sale a 46%, ma resta in testa l'opposizione con il 48%», sostiene il sondaggista in controtendenza rispetto al sondaggio di Palazzo Chigi. Il risultato finale resta comunque lusinghiero per Berlusconi, a sentire Piepoli: «Il centrodestra gode di ottima salute», giura l'opinionista, che snocciola tutti i suoi perché. «Le due Simone liberate, la vittoria di Bush», ma soprattutto «la durata di questa legislatura». Ma questi sono «tutti fattori contingenti», per Piepoli che non contesta i dati di Mannheìmer, ma il modo in cui sono stati interpretati: «Viene confuso il gradimento con lo share, ovvero la quota di mercato dei partiti al governo. Mi spiegate», obietta, «in quali delle tabelle pubblicate dal Corriere della sera sta scritto che la sinistra si attesta al 54%?».