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Discussione: Russia Gennaio 1943

  1. #1
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    Predefinito Russia Gennaio 1943

    il 14 gennaio le divisioni tedesche ungheresi e romene vengono travolte il corpo d'armata alpino (julia-cuneense-tridentina) è virtualmente accherchiato.

    nessun ordine di ritirata è però impartito: forse i tedeschi vogliono sacrificare le unità italiane (e ungheresi che xò scappano contravvenendo agli ordini di tenere le posizioni) per pararsi il loro di sedere.

    la julia (btg tolmezzo gemona cividale vicenza l'aquila valcismon) vien sostituita in linea dalla div vicenza e prova a tappare le falle a sud, in aiuto alla cuneense (i tedeschi la chiamano la "divisione miracolo") ma il miracolo è che riescono a rientrare in Italia in poco + di tremila

    a cuneense (Ceva, Pieve di Teco, Mondovì B.S.Dalmazzo, Dronero, Saluzzo) viene spazzata via dopo aver combattuto fianco a fianco con la julia a e torneranno in 1400

    la tridentina e qui son patriottico io (Morbegno, Tirano, Edolo Verona, Vestone,Valchiese) con la sua artiglieria alpina coi 47/32 (Bergamo, Vicenza, Valcamonica) parte per ultima, il 17 e unico reparto ancora organizzato compirà un gesto incredibile a nikolajewka dopo averne fatto un altro ancor + incredibile a warvarowka (è una sconfitta, e come tutte le sconfitte non passano alla storia) valtellinesi bergamaschi bresciani e veronesi assieme, da non crederci, pensando ad oggi....


    lunedì 17 comincia la marcia della tridentina arriveranno a scebekino il 31 in 6400.

  2. #2
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    Predefinito BOLLETTINO DI GUERRA DELLO STAVKA RUSSO

    ..solo il Corpo Alpino italiano esce imbattuto dal suolo di Russia...........

    Febbraio 1943

  3. #3
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    Nella prima quindicina del gennaio 1943 il Corpo d'Armata Alpino era schierato nella piccola ansa del Don con le tre divisioni "Tridentina", "Julia", "Cuneense" e con la divisione di fanteria "Vicenza". Più a nord mantenava le posizioni sul Don la 2a Armata Ungherese, mentre al sud, le divisioni italiane del II e, successivamente, del XXXV Corpo d'Armata, oltre a reparti tedeschi attaccati in precedenza dai russi, erano già in fase di ripiegamento.

    Una nuova violentissima offensiva russa fu sferrata a nord contro il settore ungherese che veniva infranto. Perciò a metà gennaio, solamente le truppe del Corpo d'Armata Alpino resistevano accanitamente alla spinta avversaria e mantenevano saldamente le proprie posizioni sul Don, mentre i russi avanzanti dilagavano sui fianche delle Divisioni Alpine e le accerchiavano alle spalle.

    Il giorno 16, due violentissimi attacchi sferrati sul fornte del "Vestone" e dell'"Edolo" (div. tridentina), erano stati nettamente respinti con gravissime perdite per gli aggressori.

    Destò perciò non poca meraviglia l'ordine di ritirata che coglieva gli alpini di sorpresa, non essendo gli stessi a conoscenza che ormai i russi si stavano attestando e fortificando alle loro spalle per completare l'eccerchiamento e chiuderli in una mortale stretta. Il 17 gennaio alle ore 17, la "Tridentina" iniziava il ripiegamento.

  4. #4
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    18 gennaio - L'Alto Comando germanico ordina alle nostre truppe in Russia di ritirarsi fino a Kiev. cominciano i primi attacchi di carri alla colonna della tridentina

  5. #5
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    In Origine postato da durrutibus
    18 gennaio - L'Alto Comando germanico ordina alle nostre truppe in Russia di ritirarsi fino a Kiev. cominciano i primi attacchi di carri alla colonna della tridentina

    In pratica finisce la partecipazione italiana alla guerra contro l'URSS.Mussolini spinge per una pacde separata con i russi che ponfa fine ad una guerra che certamente non fu voluta da Mussolini.


    21 Giugno 1941 - notte- Villa Torlonia Roma ore 3

    Rachele ! La guerra e' perduta ! Hitler ha invaso l'Unione Sovietica !

  6. #6
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    il 19 gennaio l'Edolo e il tirano trovano un primo sbarramento a skorobib. Un attacco tedesco, sferrato da pochi sbandati, era fallito; ora i Russi, annidati sulla cresta delel alture, aspettano gli alpini che, con poche Breda ma tanto coraggio che alla fine passano.

  7. #7
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    Mussolini pretese che l'Italia desse il suo contributo alla Crociata contro il Bolscevismo ; alla quale partecipavano un po' tutti (Francesi, Spagnoli, Valloni, Fiamminghi, Olandesi, Norvegesi, Croati, Ungheresi, Rumeni, Finlandesi, Danesi, Bulgari,
    Estoni, Lettoni, Lituani ....)

    Hitler non era entusiasta di ciò, avrebbe preferito che l'Italia destinasse quelle truppe su altri fronti, nei quali era già in difficoltà. Ciònonostante venne allestito un Corpo di Spedizione (C.S.I.R.) composto da tre divisioni che partecipò alla campagna in Ucraina nell'estate del 1941, fornendo eccellenti risultati.

    Proprio grazie a questi risultati, il comando tedesco accolse la richiesta italiana di potenziamento del corpo, così che nella primavera del 1942 si arrivò agli effettivi di un armata, l' 8° Armata(A.R.M.I.R.), composta da 2 Corpi d'Armata (6 Divisioni) più il Corpo d'Armata Alpino (3 Divisioni), che nelle intenzioni avrebbe dovuto operare sulle montagne del Caucaso e che invece (sic!) venne impiegato nelle steppe pianeggianti.

    Ancora nell'estate del 42 le truppe italiane si comportarono più che egregiamente, partecipando all'avanzata fino allo stabilizzarsi della linea sul Don, su posizioni difensive onde poter permettere alle divisioni corazzate tedesche di lanciarsi a sud, prendere Stalingrado (punto nevralgico sul volga, attraverso il quale passavano gran parte dei rifornimenti sovietici) e scavalcare il Caucaso e mettere le mani sui pozzi petroliferi della regione.

    Poi durante l'inverno la terribile controffensiva sovietica, che porterà all'annientamento della 6 Armata tedesca nel tremendo bagno di sangue di Stalingrado, e allo sfondamento delle linee sul Don, da cui il disastro delle nostre truppe....

    C'è da dire che le nostre truppe, oltre ad essere schierate su un fronte troppo esteso per la loro effettiva capacità operativa, mancavano di mezzi e di attrezzatura necessaria per una guerra moderna. Senza adeguata copertura aerea, con pezzi d'artiglieria e controcarro totalmente inadeguati, con pochissimi carri armati (?) che sarebbero risultati vetusti già nella campagna di Francia del 40. Contro i T34 sovietici potevano ben poco. Ad essi erano nettamenti inferiori anche i Pzkfw III e IV tedeschi (solo l'eccellente preparazioni degli equipaggi poteva permettere ancora la supremazia tedesca nei duelli fra carri).
    Le divisioni italiane e in modo particolare il Corpo d'Armato Alpino, lasciato di retroguardia a tenere la linea, quando ai suoi lati i sovietici ormai dilagavano; compirono un vero e proprio miracolo riuscendo, con terribili perdite, a sganciarsi e a rientrare nelle linee amiche dopo una marcia a piedi di oltre 150 Km, in peno inverno attraverso un territorio ormai saldamente in mano nemica.

    Il Comando Supremo Tedesco citò 2 volte nei bollettini di quei giorni la tenacia degli italiani e Radio Mosca pronunciò effettivamente quella frase riportata da Ferruccio....

    per approfondimenti

    link campagnia di Russia

  8. #8
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    20 gennaio una giornata infernale

    comincia il sacrificio della julia e della cuneense

    l'8° alpini (julia) si batté con eroico valore fra Popowka e Kopanka, agli ordini del colonnello Lavizzari, e quindi riprese nella notte il movimento su Postojalij

    il 9° alpini (julia) viene attaccato a nowa postojalowka e continua ad essere attaccata mentre nella notte si sposta a samolijenkov

    alla stessa battaglia partecipa anche la cuneense sganciatasi con difficolta a popowka

    Il villaggio di Nowo Postojalowka era occupato dal nemico: il Ceva attaccò e cadde il comandante. Attaccarono allora i battaglioni Borgo San Dalmazzo e Saluzzo, ma furono schiacciati da carri armati e fanterie. Constatata l'impossibilità di sfondare, il generale Battisti decise di approfittare dell'oscurità per disimpegnarsi e raggiungere Postojalij per raggiungere la tridentina
    Il nemico attaccò e il Mondovì si sacrificò per consentire a ciò che rimaneva della divisione di intraprendere la marcia.
    Ormai il generale Battisti disponeva soltanto più del battaglione Dronero e del gruppo Pinerolo: coplessivamente circa 2000 uomini.

    la tridentina

    La divisione Tridentina, oltre ad essere più prossima alla direttrice di ripiegamento, fu agevolata nei primi giorni dalla presenza a sud delle divisioni Julia e Cuneense che, combattendo strenuamente contro la branca meridionale della tenaglia russa, ne rallentarono il movimento.

    ferma ad opyt la divisione viene attaccata nella notte ma il sacrificio del battaglione genio e del gruppo artiglieria del vicenza permette alla tridentina di avanzare ancora

    Il 20 il 6° Alpini sfondò lo sbarramento nemico a Postojalij e, combattendo dalle 17 a mezzanotte, anche lo sbarramento di Nowo Karkowa.

  9. #9
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    21

    julia

    nella notte tra il 20 e il 21 il 9° riprende il movimento verso Postojalij. Verso le 15 del 21, nei pressi di Lesnitcianksy una forte colonna russa con carri armati accerchiò il reggimento, che combatté con eroico valore, fino all'esaurimento delle munizioni. Alla fine fu sommerso dalla marea russa. L'8° Alpini continua la pressione su Samojlenkow

    cuneense

    il generale battisti coi suoi 2000 uomini superstiti del dronero e del gruppo pinerolo nella giornata del 21, superata Postojalij (dove il giorno prima aveva combattuto la Tridentina) raggiunsero Alexandrowka.

    il cervino (che non faceva parte del corpo d'armata alpino)

    battaglione Cervino, che era partito da Rossosch nel pomeriggio del 16, aveva raggiunto combattendo Oljchowatchae quindi Warwarowka, sopravanzando la colonna della Tridentina. La piccola colonna andava via via assottigliandosi di combattenti per le perdite subite nei continui combattimenti, mentre ingrossava per l'affluenza di dispersi. Il battaglione cessò praticamente di esistere e il comandante, con una pattuglia, fu catturato il 21 gennaio dopo vivace combattimento, non lontano dalla ferrovia Valuiki-St. Ostrol. SOltanto 42 superstiti del glorioso battaglione poterono giungere in salvo.

    la tridentina

    dopo aver rotto i primi due sbarramenti il giorno prima, All'alba del 21 il 6° rompe anche il terzo sbarramento russo sulle alture di Limarewka. Intanto alla colonna si accodavano sempre più numerose torme di dispersi di ogni nazionalità, che cercavano la salvezza sotto la protezione degli alpini.

 

 

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