San Mattia, Apostolo
14 maggio - Festa
sec. I
Di Mattia si parla nel primo capitolo degli Atti degli apostoli, quando viene chiamato a ricomporre il numero di dodici, sostituendo Giuda Iscariota. Viene scelto con un sorteggio, attraverso il quale la preferenze divina cade su di lui e non sull'altro candidato - tra quelli che erano stati discepoli di Cristo sin dal Battesimo sul Giordano -, Giuseppe, detto Barsabba. Dopo Pentecoste, Mattia inizia a predicare, ma non si hanno più notizie su di lui. La tradizione ha tramandato l'immagine di un uomo anziano con in mano un'alabarda, simbolo del suo martirio. Ma non c'è evidenza storica di morte violenta. Così come non è certo che sia morto a Gerusalemme e che le reliquie siano state poi portate da sant'Elena, madre dell'imperatore Costantino, a Treviri, dove sono venerate. (Avvenire)
Etimologia: Mattia = uomo di Dio, dall'ebraico
Martirologio Romano: Festa di san Mattia, apostolo, che seguì il Signore Gesù dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui Cristo fu assunto in cielo; per questo, dopo l’Ascensione del Signore, fu chiamato dagli Apostoli al posto di Giuda il traditore, perché, associato fra i Dodici, divenisse anche lui testimone della resurrezione.
Martirologio tradizionale (24 febbraio): In Giudea il natale di san Mattia Apostolo, il quale, dopo l'Ascensione del Signore, eletto a sorte dagli Apostoli in luogo di Giuda il traditore, fu martirizzato per la predicazione del Vangelo.
È stato l’apostolo Pietro a fare in un certo senso il suo ritratto, senza rendersene conto. Dopo l’Ascensione di Gesù, infatti, egli dice alla piccola comunità cristiana in Gerusalemme che bisogna dare un sostituto al traditore Giuda Iscariota, riportando a dodici il numero degli apostoli. E lascia la scelta ai fratelli di fede.
Si fa un’elezione, allora, con il criterio indicato da Pietro: bisogna scegliere il nuovo apostolo "tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo". Così si legge nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli (1,15-25). I fedeli ne individuano due con queste caratteristiche. Uno è Mattia e l’altro è Giuseppe detto Barsabba.
A questo punto si fa il sorteggio, dopo aver invocato così il Signore: "Tu che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto". Il sorteggio designa Mattia, "che fu associato agli undici apostoli".
Egli è dunque l’unico dei Dodici che non ha ricevuto direttamente la chiamata da Gesù. Ma che è stato tuttavia con lui dall’inizio alla fine della sua vita pubblica, diventando poi testimone della sua morte e risurrezione. Il nome di Mattia compare soltanto questa volta nel Nuovo Testamento. Poi, non sappiamo più nulla di certo: abbiamo solo racconti tradizionali, privi di qualsiasi supporto storico, che parlano della sua predicazione e della sua morte per la fede in Gesù Cristo, ma con totale discordanza sui luoghi: chi dice in Giudea, chi invece in Etiopia.
Lo storico della Chiesa, Eusebio di Cesarea (ca. 265 - ca. 340), nella sua Storia ecclesiastica, rileva che non esiste alcun elenco dei settanta discepoli di Gesù (distinti dagli apostoli) e aggiunge: "Si racconta anche che Mattia, che fu aggregato al gruppo degli apostoli al posto di Giuda, ed anche il suo compagno che ebbe l’onore di simile candidatura, furono giudicati degni della stessa scelta tra i settanta" (1,12). Dunque Mattia dovrebbe aver fatto parte di quella spedizione di 72 discepoli che Gesù mandò a due a due davanti a sé per predicare in ogni città e luogo dove stava per recarsi, e che tornarono entusiasti dicendo: "Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome" (Luca 10,17).
Sebbene le tradizioni parlino di Mattia evangelizzatore in Medio Oriente e in Africa, il suo nome ha raggiunto già nei primissimi secoli cristiani l’Europa settentrionale e la città tedesca di Treviri lo venera come patrono.
Autore: Domenico Agasso
Fonte: SANTI E BEATI