Identità Europea.

[Orco Bisorco]

Dato che si parla spesso di Identità, e dato che molti chiedono di cosa si tratti - sottintendendo che un'Identità Europea non esista - vogliamo definirla in modo sufficientemente chiaro, senza slogan e semplificazioni, questa Identità che senza la Tradizione mi sembra soltanto un'astrazione?

[Pieralvise]

Identità è una parola che si inizia ad usare quando le identità vacillano.
Diversamente non se ne sentirebbe il bisogno, al di fuori del campo matematico e degli uffici anagrafe.

[Lucio Vero]

Moltissimi autori hanno trattato l'argomento, basti pensare ad un Julius Evola e al più sintetico Adriano Romualdi. Luca Leonello Rimbotti, in alcuni suoi articoli, ha cercato di essere più concreto e credo che queste sue osservazioni valgano a definire l'identità europea:

L’Europa eterna è stata realtà politica d’Impero e di villaggio, di nobiltà eroiche e di genti fiere chine sul lavoro, di spiriti geniali e di tenaci tessitori di sogni superumani.

E ancora:

Sistemi di “regioni”, di regionalismi comunitari, di città libere, di comunità di villaggio, di assemblee locali, di autogestione delle economie, di cooperazione sociale, di suddivisione del lavoro, di corporazoni di mestiere, di statuti autonomi, di competenze ereditate.

Queste caratteristiche si possono incontrare sia nell'Ellade, sia a Roma, sia nel Sacro Romano Impero ma non solo, anche nell'Europa dell'Est:

La società russa conosceva da sempre la struttura della comune agricola - Obscina - a sua volta regolata dall'assemblea patriarcale di comunità - Mir - che riprendevano entrambi il modello dell'antica democrazia germanica, essa stessa articolata sulla comunanza delle terre all'interno della marca - Gau - e sull'assemblea popolare - Thing.

[carlomartello]

Le nazioni, le culture e i popoli che di fatto la compongono e che rischiano di vedersi soverchiati dal neo-plastico cosmopolita europeo e dall'alluvione di immigrati, oltre che dalla dalla passività geopolitica nell'arena mondiale. OGGI è questa l'identità da salvaguardare ad ogni costo, sangue e suolo, per il resto si complica tutto, a partire dalla Cristianità.

carlomartello

[Lucio Vero]

Le nazioni, le culture e i popoli che di fatto la compongono e che rischiano di vedersi soverchiati dal neo-plastico cosmopolita europeo e dall'alluvione di immigrati, oltre che dalla dalla passività geopolitica nell'arena mondiale. OGGI è questa l'identità da salvaguardare ad ogni costo, sangue e suolo, per il resto si complica tutto, a partire dalla Cristianità.

Esatto.

In ciò che ho postato prima - ricollegandomi a ciò che ha scritto Luca Leonello Rimbotti - ad animare il tutto vi era la comunità di sangue e il senso di appartenenza.

[Malaparte]

Leggere "La pelle" di Curzio Malaparte.

[uqbar]

Identità è una parola che si inizia ad usare quando le identità vacillano.
Diversamente non se ne sentirebbe il bisogno, al di fuori del campo matematico e degli uffici anagrafe.

Giusta osservazione.
Quando gli imperi europei erano forti non erano gli europei ad avere paura degli stranieri ma al contrario era l'intero mondo ad avere paura delle invasioni degli europei.
Oggi tutta questa paura per degli straccioni che emigrano disperati da noi mi fa pensare ad un livello di coglionaggine delle genti europee incredibile.

E' la stessa paura che pervase i romani nel periodo del declino: cominciarono ad avere paura dei barbari del nord che premevano alle frontiere e innalzarono muri e fortezze di difesa.
Da attaccanti ed invasori che erano si ridussero a diventare difensori di un tenore di vita che pensavano fosse eterno.
Fu la fine di Roma.
I barbari del nord, straccioni sì ma anche piu vigorosi dei romani ormai divewntati gente viziata e senza coglioni, entrarono e sconvolsero l'impero.
Se ne appropriarono e fondarono un nuovo impero romano.

Chissà cosa succederà a noi che ci impauriamo per degli straccioni disperati.

[dedelind]

Giusta osservazione.
Quando gli imperi europei erano forti non erano gli europei ad avere paura degli stranieri ma al contrario era l'intero mondo ad avere paura delle invasioni degli europei.
Oggi tutta questa paura per degli straccioni che emigrano disperati da noi mi fa pensare ad un livello di coglionaggine delle genti europee incredibile.

E' la stessa paura che pervase i romani nel periodo del declino: cominciarono ad avere paura dei barbari del nord che premevano alle frontiere e innalzarono muri e fortezze di difesa.
Da attaccanti ed invasori che erano si ridussero a diventare difensori di un tenore di vita che pensavano fosse eterno.
Fu la fine di Roma.
I barbari del nord, straccioni sì ma anche piu vigorosi dei romani ormai divewntati gente viziata e senza coglioni, entrarono e sconvolsero l'impero.
Se ne appropriarono e fondarono un nuovo impero romano.

Chissà cosa succederà a noi che ci impauriamo per degli straccioni disperati.

la differenza però è che i romani furono sconfitti militarmente, noi invece ci facciamo invadere da gente che arriva su un gommone...

[José Frasquelo]

Giusta osservazione.
Quando gli imperi europei erano forti non erano gli europei ad avere paura degli stranieri ma al contrario era l'intero mondo ad avere paura delle invasioni degli europei.
Oggi tutta questa paura per degli straccioni che emigrano disperati da noi mi fa pensare ad un livello di coglionaggine delle genti europee incredibile.

E' la stessa paura che pervase i romani nel periodo del declino: cominciarono ad avere paura dei barbari del nord che premevano alle frontiere e innalzarono muri e fortezze di difesa.
Da attaccanti ed invasori che erano si ridussero a diventare difensori di un tenore di vita che pensavano fosse eterno.
Fu la fine di Roma.
I barbari del nord, straccioni sì ma anche piu vigorosi dei romani ormai divewntati gente viziata e senza coglioni, entrarono e sconvolsero l'impero.
Se ne appropriarono e fondarono un nuovo impero romano.

Chissà cosa succederà a noi che ci impauriamo per degli straccioni disperati.

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[Lucio Vero]

Giusta osservazione.
Quando gli imperi europei erano forti non erano gli europei ad avere paura degli stranieri ma al contrario era l'intero mondo ad avere paura delle invasioni degli europei.
Oggi tutta questa paura per degli straccioni che emigrano disperati da noi mi fa pensare ad un livello di coglionaggine delle genti europee incredibile.

E' la stessa paura che pervase i romani nel periodo del declino: cominciarono ad avere paura dei barbari del nord che premevano alle frontiere e innalzarono muri e fortezze di difesa.
Da attaccanti ed invasori che erano si ridussero a diventare difensori di un tenore di vita che pensavano fosse eterno.
Fu la fine di Roma.
I barbari del nord, straccioni sì ma anche piu vigorosi dei romani ormai divewntati gente viziata e senza coglioni, entrarono e sconvolsero l'impero.
Se ne appropriarono e fondarono un nuovo impero romano.

Chissà cosa succederà a noi che ci impauriamo per degli straccioni disperati.

Una cosa è certa, non ci sarà un secondo impero dopo la nostra caduta.