Il fatto è che la cosa sta diventando un passatempo di massa, tipo sudoku, e ora tutti si chiedono cosa fare di questo ingombrante capodoglio spiaggiato dalle parti dell'Unione. Abbatterlo subito a colpi d'ascia? Accoglierlo come il figliol prodigo? Fargli passare qualche tempo in purgatorio? Il dibattito è aperto. Ma del resto la situazione è fluida e, come si dice, in evoluzione. Sono passati appena un paio di giorni dall'annuncio di un rinato De Michelis di sinistra, che eccolo, a un altro convegno, tirarsi un po' indietro e nicchiare. Ora De Michelis è incerto: potrebbe anche passare con l'Unione, ma potrebbe anche creare un terzo polo insieme ai radicali, oppure ancora potrebbe ripensarci del tutto e restare con Silvio. Insomma, quello che si dice un intenso lavorìo politico in attesa di capire cosa conviene di più. Va detto per onestà di cronaca: a De Michelis non è andata giù per niente l'idea del purgatorio, anche se tutti pensano che potrebbe cavarsela patteggiando qualche mese di silenzio per poi tornare quatto quatto a rivendicare identità, pari dignità, eccetera eccetera. Cioè a rompere i coglioni per far pesare il suo zero virgola qualcosa come se fosse un cinque o addirittura un sette per cento.
In tutto questo bailamme di rivendicazioni di identità e di autonomia (e ops... mi stavo scordando, di unità socialista), tutti presi dal sudoku nazionalpopolare del dove piazzare De Michelis, quasi nessuno si è posto una domanda abbastanza ovvia. Perché perdere tempo a pensare come accogliere sulla barca della sinistra un leader di partitino che vanta ancora un ministro nel governo di destra? Non sarebbe più sensato (e magari anche più etico, ma non voglio esagerare con le parole difficili) prima uscire dal governo di destra richiamando il ministro Stefano Caldoro e poi, solo poi, aprire un serio dibattito sul ricollocamento dell'esuberante De Michelis? Del resto - apprendo dalla breve biografia pubblicata sul sito del Nuovo Psi - il ministro Caldoro (per l'attuazione del programma e già sottosegretario all'istruzione) ha partecipato negli ultimi dieci anni alla fondazione di ben due partiti socialisti, e quindi, a parte la seccatura di cambiare la carta intestata, non si capisce cosa lo freni. Ma è anche vero che questo Caldoro (del quale fino a ieri mattina ignoravo felicemente l'esistenza) ha le idee molto chiare. In un suo commovente intervento, ha rivendicato i grandi meriti del Nuovo Psi di De Michelis, tra i quali annovera la riforma del mercato del lavoro (!), la riforma della scuola (!) e, ci mancherebbe, «una chiara posizione nella politica estera, accanto a Bush e Blair». Testuali parole. Questo Caldoro sembrerebbe dunque l'ala destra dell'anima tendente a sinistra del Nuovo Psi che cerca un posto all'opposizione pur restando al governo. Da non confondere con i socialisti di destra che Berlusconi starebbe organizzando nel suo campo e che lui chiama «riformatori e liberali». A giorni è prevista la presentazione di questa nuova formazione (con Taradash e Calderisi, parola d'ordine: volare alto!), in un incontro pubblico alla presenza dello stesso Berlusconi. Uno che ha così tante ville, e barche, e macchine e domestici, non poteva resistere alla tentazione di farsi anche un piccolo partito socialista.
(alessandro robecchi)
niente da fare ragazzi questa e' gente che e' nata attaccata alla poltrona e non si riesce a staccare manco con un intervento chirurgico. Io non capisco di sto De Michelis che ce ne facciamo, nemmeno possiamo usarlo per la incredibile produzione di grasso dei suoi bulbi piliferi perche' non va bene nemmeno come olio per il motore...
altri usi non ne vedo soprattutto considerando che sono contrario alla vivisezione animale per la ricerca scientifica