Dall'Unione Sarda
Delogu e Anedda sulle entrate:«Rivendicazioni che destano perplessità»
Delogu e Anedda, lo stato dell'arte. Deputato e senatore, attraverso un elaborato documento suddiviso in sette punti, riscrivono la storia recente della vertenza fiscale fra Stato e Regione: Ricordando che le entrate della Regione «sono determinate dall'articolo 8 della legge 122 del 13 aprile 1983», con la quota Iva «da determinarsi preventivamente per ciascun anno finanziario». sottolineano l'accordo di programma firmato nell'aprile del '99 fra D'Alema e Palomba e la costituzione del Comitato paritetico di gestione che, secondo i due avvocati, «ha regolarmente lavorato per mettere ordine nella materia». Dopo aver evidenziato i passi più recenti del Consiglio e della Giunta, passano alle osservazioni: «La Regione non ha indicato l'ammontare preciso delle richieste; ha chiesto l'assegnazione di eventuali nuove risorse anche per l'arretrato dal 1991 a oggi; ha chiesto, senza formulare proposte, una modifica delle norme dello Statuto che richiede l'approvazione di una legge costituzionale; ha indicato - proseguono Delogu e Anedda - come parametro di valutazione l'aumento del gettito nazionale e non, come prevede lo Statuto, del gettito regionale e l'ammontare delle imposte riscosse in Sardegna; la Regione, soprattutto, non ha indicato a quanto ammontino le spese per le funzioni normali e nemmeno ha indicato quali spese e quali costi debbano essere considerati "normali". Inoltre - aggiungono - il Consiglio in accordo con la Giunta ha avanzato una serie di richieste complesse che, proprio nel rispetto delle norme vigenti statutarie e dell'instesa istituzionale, sono oggetto di una trattativa con lo Stato, finalizzata al raggiungimento di un'intesa». Secondo Mariano Delogu e Gianfranco Anedda, «destano perplessità le rivendicazioni di migliaia di milioni di euro avanzate sui giornali dalla Regione, che evita accuratamente di indicarne nel dettaglio le cause, e l'affermazione che la Regione stessa abbia già maturato un preciso credito nei confronti dello Stato». In chiusura del documento, una riflessione diplomatica: «Riteniamo che non debbano essere fomentati contrasti fra gli esponenti politici, ecco perché evitiamo commenti».
( Unione sarda )
Domanda: ma il Ragioniere dello Stato non aveva già dichiarato che le rivendicazioni della Regione erano fondate?
E allora: perchè questa dichiarazione dei due di AN? Coda di paglia?