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Discussione: Ecofascismo

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    L’avventura degli Artamanen di Jan Creve




    Alla fine del XIX secolo, I primi movimenti giovanili liberi nacquero in Germania. L’emergere di questi gruppi ben corrispondeva alla mentalità di “fine secolo”, tipica di un periodo d’urbanizzazione galoppante, con il corollario di un imborghesimento sempre più accentuato e criticato. I critici nei confronti della società del XIX secolo giudicata troppo borghese e troppo materialista suscitarono un rinnovamento della tradizione delle escursioni in ambiente naturale e, allo stesso tempo, un rinnovato interesse per la cultura popolare e la vita tradizionale della campagna. Tutto ciò forniva un terreno ideale per lo sviluppo degli ostelli della gioventù, i circoli escursionistici, i gruppi di danze popolari, ed i movimenti della gioventù libera. Le radici del movimento Wandervogel, il primo movimento della gioventù libera in Germania, si situa in questa temperie di contestazione generale. Tuttavia, nella fase iniziale del movimento giovanile, si trovano poche critiche radicali alla società. Innanzi tutto questi ragazzi desideravano fuggire dal dominio soffocante della “Belle Époque” e dal suo Kitsch. Per raggiungere il loro fine si avventuravano nel vasto mondo e promettevano un’esistenza libera, senza affanni, in osmosi con la natura. Bisognerà attendere il 1910 perché si trovi una rottura con queste tendenze individualistiche. Ma a partire da quest’anno cresce l’interesse per le danze popolari, le tradizioni, i vecchi canti e le leggende, la storia nazionale tedesca. Con il raduno su monte Meissner dell’undici e dodici ottobre 1913 la protesta contro la società borghese si esprime per la prima volta in tutta la sua chiarezza. Si dichiara la volontà di voler creare un “regno della gioventù” (Jugendreich) senza interferenze degli adulti. Sarà per questa ragione che le decine d’associazioni si federeranno nella Freideutsche Jugend. Tutti volevano superare l’individualismo del primo periodo Wandervogel. Il desiderio di sostenere un’azione comune diviene sempre più forte con la certezza ferrea della possibilità di forgiare una comunità nuova, una comunità vivente, dotata di un proprio stile, in opposizione radicale alla società di massa degli adulti. Allo scoppio della prima guerra mondiale questo sogno si rompe in mille pezzi. Su tutti i fronti i volontari provenienti dal movimento giovanile cadono al servizio di una società che li aveva disprezzati. La guerra lascia le sue tracce anche dopo Versailles nello Jugendbewegung. Molti raggruppamenti giovanili, nelle circostanze dell’epoca, finiscono per impegnarsi nei movimenti politici o si dedicano alle esperienze più insolite. Non si può più parlare d’unità. Avviene un frazionamento generale. Pertanto dei gruppi si mantengono ed altre associazioni più vigorose nascono. Tra queste associazioni, una delle più rimarchevoli fu quella degli Artmanen dedicata indirettamente al lavoro agricolo che voleva gettare le basi di una nuova comunità. L’emergere del movimento degli Artmanen trova la sua origine, all’inizio degli anni venti, nei circoli nazionalisti che a più voci reclamano l’introduzione di un servizio di lavoro obbligatorio. Tra questi fu notevole il caso del “Jungdeutscher Orde” di Arthur Mahraun che era all’epoca una delle organizzazioni nazionaliste più importanti in Germania. Questo “Ordine” sosteneva la nascita di un servizio del lavoro obbligatorio e, allo stesso tempo constatava che in certe zone della Germania orientale, una minoranza germanica si trovava ormai di fronte ad una maggioranza straniera essenzialmente polacca. Questo squilibrio etnico era dovuto principalmente al fatto che le grosse proprietà terriere tedesche facevano sistematicamente ricorso a lavoratori agricoli stagionali d’origine polacca. Questo problema esisteva da molto tempo ma tra la fine del 1923 e l’inizio del 1924 appelli su questo tema furono lanciati da diverse pubblicazioni. Si chiedeva ai giovani di fondare delle comunità di lavoro volontario per riprendere i posti di lavoro abitualmente devoluti agli operai agricoli polacchi. La costituzione di queste comunità di lavoro volontario erano considerate come un servizio volontario a benefici del popolo tedesco intero, come un esempio per l’azione e come una possibilità di fuggire all’urbanizzazione incombente e di frenare la colonizzazione polacca delle terre dell’est. A seguito di questi appelli il movimento degli Artamanen si costituisce. Artam significa “guardiano del paese”. All’inizio, il movimento riuniva giovani delle diverse associazioni (soprattutto ragazzi dei Wandervogel ma anche cattolici del movimento Quickborn, poi veterani del Jungdeutscher Orde, delle SA e dei militanti del “Wehrverbände” vale a dire delle associazioni di difesa delle province dell’est del Reich (soprattutto Prussica orientale e centrale). Nell’aprile del 1924, i primi 80 Artamanen divisi in diversi gruppi, iniziano il loro lavoro nel podere di Limbach in Sassonia sotto la guida di August Georg Kenstler. Nel corso di questa prima fase di ci si attiva soprattutto per respingere i lavoratori stagionali polacchi e per accentuare la densità demografica germanica nelle zone di frontiera ma in fondo le intenzioni degli Artamanen guardavano più lontano. Essi volevano essere la base di una nuova comunità popolare che doveva prendere forma prima nelle regioni dell’Est. Riscoprendo il lavoro agricolo i giovani ritrovavano la loro vera destinazione e rinnovavano la vera essenza del popolo. Trapiantando una parte della gioventù cittadina nelle campagne si voleva creare un nuovo ceto contadino sostenuto da un’organizzazione popolare ben strutturata. Questa volontà faceva del movimento degli Artamanen un’organizzazione veramente diversa dalle altre associazioni giovanili. Contrariamente alle prime associazioni che non formavano che comunità temporanee per il fine settimana, gli Artamanen costituivano una comunità permanente che durava tutto l’anno. Durante il periodo da marzo a dicembre gli Artamanen vivevano in piccoli gruppi da 4 a 20 persone raggruppate sulla stessa coltivazione agricola. Essi lavoravano assieme e passavano assieme il loro tempo libero in “schiere di gioco” (Spielscharen), presenti dall’inizio dell’avventura degli Artamanen per organizzare escursioni nelle ore dei giorni festivi o nei mesi invernali. Spesso organizzavano serate comunitarie con discussioni con i giovani dei villaggi dove soggiornavano. In questo modo gli Artamanen volevano contribuire alla rivitalizzazione della cultura della campagna. L’ Artam Bund così il movimento si chiamerà a partire dal 1926 teneva i contatti necessari con i proprietari delle grandi aziende agricole e con le autorità. Vigilavano affinché i contratti fossero rispettati e che fossero disponibili alloggi decenti, o che non ci fossero queste condizioni.

    Nel corso del 1929, 2.300 Artamanen erano attivi in 270 grandi aziende agricole. L’Artam Bund era all’apice del suo sviluppo. Dopo quell’anno molti conflitti indeboliranno il movimento… dopo circa due anni, per prova, all’interno del movimento degli Artamanen, si decide di dotarsi di un’installazione permanente nelle regioni dell’Est. A tale scopo il movimento avrebbe dovuto comprare diverse aziende che in seguito avrebbero essere gestite com’unitariamente. Non tutti nel movimento erano d’accordo con questi progetti. Un discreto numero di responsabili regionali premeva invece per una generalizzazione di un servizio del lavoro rurale. Altrove, gli Artamanen divenuti nazionalsocialisti tentavano con tutti i mezzi d’inserire il movimento all’interno della NSDAP. Tra i principali sostenitori di questa ipotesi c’era anche Heinrich Himmler che, per un breve periodo della sua vita, fu un Artaman. Questi dissensi condussero ad una rottura. L’Artam Bund congeda più della metà dei suoi quadri e si dedica essenzialmente al lavoro agricolo. Per gli altri nasce una nuova associazione Artamanen-Bündische Gemeinde für Landarbeit und Siedlung che si consacra specificamente alla colonizzazione permanente. Oltre a questi due poli citiamo il Bund der Artamanen - National-sozialistischer Freiwillige Arbeitsdienst auf dem Lande con base nella regione del Mecklemburg. Questo gruppo meno numeroso degli altri doveva divenire il nocciolo duro del futuro “Servizio Rurale” della Hitlerjugend. Nel 1930, la Bündische Gemeinde acquista la sua prima proprietà nella Prussica orientale a cui seguono altre. Tra il 1930 e il 1935 si acquisiscono 158 aziende agricole. Di cui 46 sono gestite in modo comunitario. Le altre dopo qualche anno di gestione collettiva sono cedute a degli Artamanen che avevano deciso di dimorare sul posto e di condurre l’azienda con i loro propri mezzi. E’ significativo che l’associazione aveva sempre rifiutato la vendita delle aziende agricole. Secondo la Bündische Gemeinde una politica di vendite avrebbe agevolato solo coloro che nell’associazione avessero avuto i mezzi finanziari per permettersi le acquisizioni. Ciò era in totale contraddizione con gli scopi dell’associazione. La Bündische Gemeinde voleva dare ad ogni Artaman la possibilità d’iniziare un impresa agricola o di dedicarsi alla formazione dei nuovi quadri in un centro del movimento. Le aziende agricole comunitarie più grandi della Artamanen-Bündische Gemeinde erano quelle di Koritten (1931) con 150 ettari e quella di Kopellow (1933) con 582 ettari. Nel corso dell’anno 1934, l’Artam Bund deve risolvere crescenti problemi finanziari e finisce con l’essere assorbito dal “Servizio Rurale” della Hitlerjugend. La Bündische Gemeinde che aveva mantenuto una relativa autonomia deve affrontare difficoltà crescenti per ottenere le terre. Questa è la conseguenza della diffidenza e dello scetticismo delle autorità nazionalsocialiste e delle molteplici “organizzazioni dei coloni”. Un anno più tardi l’ultimo gruppo di Artamanen deve allinearsi alle direttive del partito. L’organizzazione aveva ancora circa 700 membri.
    Bibliografia:
    Bruno Tanzmann Aufbruch der Artamanen, in “Deutsche Bauernhochschule”, IV, 1924
    Peter Schmitz, Die Artamanen. Landarbeit und Siedlung bündischer Jugend in Deutschland. 1924-1935, Dietrich Pfaehler Verlag, Bad Neustadt, 1985, 168 pagine, numerose illustrazioni
    M. Kater Die Artamanen in “Historische Zeitschrift”, 213, 1971, pag. 577-638
    A. D’Onofrio Ruralismo e storia nel terzo Reich. Il caso “Odal” Liguori, Napoli, 1997, pag. 80-91
    http://www.crevetabous.com/chapitre_wv_artam.htm



    Immagini tratte dalla sezione arte dei siti
    http://www.thule-italia.org
    http://www.thule-italia.com

  2. #12
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    Bibliografia italiana di Richard Walther Darrè


    Richard Walther Darré, Belgrano, Argentina 14/7/1895 – Monaco 6/9/1953


    Richard Walther Darré “La nuova nobiltà di sangue e suolo” Padova, 1978, Edizioni AR è l’unica traduzione italiana della vasta opera pubblicistica del ministro dell’agricoltura tedesco dal 1933 al 1942.
    Legge del 29/9/1933 sull’Erbhof (podere ereditario piccolo e medio da 7 a 75 ettari) reso indivisibile, inalienabile, sganciato dai meccanismi dell’economia capitalistica e tutelato direttamente dallo stato.
    Sull’opposizione ideologica tra Darré e blocco conservatore/ Junker vedi il libro della Bramwell (pag. 160 -161)


    Richard Walther Darré “La nuova nobiltà di sangue e suolo” Padova, 1978, Edizioni AR
    A. Bramwell “Ecologia a società nella Germania nazista” Trento, 1988, Ed. Reverdito
    G. Corni “La politica agraria del Nazionalsocialismo 1930 - 1939” Milano, 1989, Ed. Franco Angeli
    R. Dubail “L’ordinamento economico nazionalsocialista” Parma, 1991, Ed. all’Insegna del Veltro
    A. D’Onofrio “Ruralismo e storia nel Terzo Reich” Napoli, 1997, Ed.Liguori
    C. Bettelheim “L’economia della Germania nazista” Milano, 1977, Ed. Mazzotta
    L. L. Rimbotti “Il mito al potere, le origini pagane del Nazionalsocialismo” Roma, 1992, Ed. Settimo Sigillo

  3. #13
    l'ultimo Re degli Elfi Noldor
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    ONORE A DARRE'

  4. #14
    Secondo Premio
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    Suuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

  5. #15
    Secondo Premio
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Outis
    Non mi sembra che alcun gruppo (tranne Avanguardia finché c'eravamo io e gli altri camerati del Lazio e del Piemonte) abbia portato avanti questo tipo di battaglie.
    Qualcuno sa dirmi qualcosa di più preciso?

 

 
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