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  1. #21
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    Predefinito Re: Rif: Dies Natalis Solis Invicti

    Citazione Originariamente Scritto da Strapaesano Visualizza Messaggio
    Davvero un bell'articolo...
    Sono d'accordo, articolo molto interessante! Grazie.

    Questi tipo di auguri mi sono giunti davvero graditi. L'albero di Natale che è di natura pagana troneggiia, benché di dimensioni ridotte, nella mia sala da pranzo. Lascio il presepe, contro cui non ho nulla come commemorazionme di una leggenda, a chi inquella leggenda ci crede.

    Temo che un bel po' di gente non abbia la minima idea di che cosa sia il "Bagatto"! I Tarocchi sono purtroppo stati svilit ed avviliti da fattucchiere improvvisate dei call-center di cartomanzia e delle tv private, per confermare o smentire le corna di gente superstiziosa ed ignorante, che della simbolgia esoterica non sa nulla di nulla!

    Ultima modifica di Xenia888; 03-01-16 alle 11:52
    Non bisogna mai farsi ricattare dalla stupidità altrui.
    (Umberto Eco)

  2. #22
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    Predefinito Re: Dies Natalis Solis Invicti

    E' in arrivo il solstizio d'inverno
    Conto alla rovescia per l'arrivo della stagione invernale: il 21 dicembre sarà il giorno con meno minuti di luce dell'anno.


    Il sole che sorge si allinea al centro delle strutture del tempio di Karnak a Luxor, in Egitto, durante il solstizio d'inverno del 2015.
    Fotografia di AFP, Getty Images.

    Il solstizio d'inverno 2016 si verificherà alle 10:44 UTC (le 11:44 in Italia) e segnerà l'inizio della stagione fredda nell'emisfero boreale. Arriverà nello stesso momento in tutto l'emisfero, non importa dove viviate, ma in orari diversi che rispecchiano i 24 fusi orari o time zone in cui è divisa la Terra.

    "Il solstizio d'inverno in realtà non è proprio un giorno ma il momento nel quale il Sole, nel suo moto apparente lungo le costellazioni dello Zodiaco, raggiunge la posizione più a Sud dall'equatore celeste, che è la proiezione nel cielo dell'equatore terrestre" spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Da questo momento in poi, aggiunge Masi, "il Sole comincerà a "risalire" verso l'equatore celeste e le ore di luce aumenteranno gradualmente fino a raggiungere il culmine fra sei mesi, nel solstizio d'estate".

    Il solstizio d'inverno è quindi sì il giorno più corto dell'anno, ma rappresenta anche l'inizio della risalita
    del sole verso le lunghe e calde giornate d'estate. Per questo, sin dalla preistoria, è stato attribuito al solstizio d'inverno il significato sacro del trionfo della luce sulle tenebre.
    Il 21 dicembre ci saranno appena 9 ore e 5 minuti di sole, mentre la notte sarà di ben 14 ore e 55 minuti . "E' questo dunque il giorno più corto dell'anno e non quello di santa Lucia" rileva Masi. La credenza - e il detto collegato: "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia" - che vuole il 13 dicembre come il giorno più corto è un lascito della tradizione che viene dal passato, prima del 1582, quando ci fu la riforma del Calendario voluta dal Papa Gregorio XIII, che sistemò la sfasatura esistente tra calendario civile e calendario solare, al tempo ancora così rilevante da far cadere il solstizio proprio fra il 12 e il 13 dicembre. Ma il tramonto più prematuro dell'anno non avviene il giorno del solstizio bensì una settimana o due prima, proprio intorno al giorno di Santa Lucia (e forse proprio per questo il vecchio detto ha un fondo di verità). Per quale motivo? Lo abbiamo spiegato in questo articolo.

    Noi abbiamo organizzato le nostre giornate in precisi segmenti di 24 ore, ma la Terra non gira sul proprio asse con altrettanta precisione. Perciò, sebbene il tempo trascorso tra mezzogiorno e mezzogiorno sia sempre di 24 ore esatte, non si può dire altrettanto del mezzogiorno solare, ovvero il momento in cui il Sole raggiunge lo zenit, che è invece variabile. Perciò, man mano che procedono i mesi, il mezzogiorno solare cambia, così come gli orari dell'alba e del tramonto.

    A dicembre, gli zenit solari possono distanziarsi di una trentina di secondi in più oltre le 24 ore. Ciò significa che, sebbene il solstizio sia il giorno più corto, il tramonto di quel giorno avverrà di fatto qualche minuto dopo sui nostri orologi rispetto ai giorni precedenti del mese, perché sia l'alba e sia il mezzogiorno solare sono spostati in avanti rispetto ai primi giorni di dicembre. Affinché il tramonto più prematuro coincida maggiormente con il giorno del solstizio, bisognerebbe avvicinarsi all'Artide, dove la differenza tra i due diminuisce sensibilmente.

    Si deve invece all'aggiunta di un giorno negli anni bisestili il fatto che il solstizio d'inverno in alcuni anni cada il 21 e in altri il 22 dicembre. "Proprio nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, che sarà la più lunga dell'anno - aggiunge l'astrofisico Masi - sarà bello osservare la congiunzione tra la Luna e Giove che avverrà nelle stelle della Vergine".

    E' in arrivo il solstizio d'inverno - National Geographic
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  3. #23
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    Predefinito Re: Dies Natalis Solis Invicti

    Archeologia, scoperto a Gela il calendario del 6000 avanti Cristo

    Un gruppo di appassionati ha ritrovato nelle campagne vicino alla città una pietra forata che serviva a rilevare il cambio delle stagioni. La verifica fatta il 21 dicembre, solstizio d'inverno.


    In alto a destra, la pietra forata

    Lorena Scimè

    Una nuova scoperta arricchisce il panorama archeologico di Gela, dove è stata trovata una "Pietra calendario". Si trova ad appena dieci chilometri dalla città, in contrada Cozzo Olivo, poco lontano dalle necropoli preistoriche di Grotticelle, Ponte Olivo e Dessueri. Il megalite sarebbe stato forato dagli uomini nel periodo preistorico (probabilmente tra il sesto e il terzo millennio avanti Cristo) e utilizzato come calendario per misurare le stagioni e i solstizi.

    Il ritrovamento è opera di Giuseppe La Spina, Michele Curto, Mario Bracciaventi e Vincenzo Madonia, un gruppo di amici impegnati nel volontariato e appassionati di archeologia. La scoperta è avvenuta durante un sopralluogo ai "bunker anti-scheggia" (le casematte del secondo conflitto mondiale) fatto per realizzare percorsi di studio da proporre alle scuole. La Spina, dopo aver individuato la "Stonehenge" siciliana, ha preso contatto con Alberto Scuderi, direttore regionale dei Gruppi archeologici d'Italia. Il 21 dicembre è stata effettuata una verifica scientifica.

    In occasione del solstizio d'inverno si è dato inizio all'esperimento, con l'ausilio di bussola, macchine fotografiche e videocamera installata su un drone. "Alle 7,32 il sole ha illuminato in modo perfetto la pietra forata. Mentre il drone si avvicinava, mantenendo il più possibile l'asse a 113 gradi è stato filmato quel fascio di luce che attraversava il foro proiettandosi sul terreno", raccontano i componenti del gruppo che ha partecipato alla verifica. "Ciò che riusciamo a registrare da terra è sorprendente - scrivono gli scopritori - l'esperimento è riuscito".

    Sono stati informati scienziati e studiosi, che confermano si tratti di una "Pietra calendario". Adesso sono pronti a rendere ufficiale la notizia studiosi e ricercatori, tra cui Andrea Orlando, astrofisico dell'Università di Catania e direttore dell'Istituto di Archeoastronomia di Sicilia, Francesco Polcaro del Cern, Alberto Scuderi, direttore regionale dei Gruppi archeologici d'Italia, Ferdinando Maurici, archeologo e direttore del Museo di Terrasini, ed Ennio Turco, direttore del Museo di Gela.

    Archeologia, scoperto a Gela il calendario del 6000 avanti Cristo - Repubblica.it
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  4. #24
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    Predefinito Re: Dies Natalis Solis Invicti

    SOLSTIZIO D'INVERNO: IL SOL INVICTUS E IL SUO LEGAME CON IL NATALE




    Fu Eliogabalo, imperatore dal 218 d.C. al 222 d.C, a tentare di imporre, per la prima volta, il credo "Elogabalus Sol Invictus" come dio-Sole della sua terra natale, la città-Stato di Emesa, in Siria, facendo costruire un tempio dedicato alla divinità sul Palatino. Dopo la sua morte, ormai la credenza si era radicata tra gli imperatori romani che continuarono a essere ritratti sulle monete con l'iconografia della corona di raggi solari. Fu Aureliano ad ufficializzare per la prima volta il culto del dio-sole, adottandolo come elemento di coesione tra le popolazioni in quanto presente in tutte le regioni dell'impero. Aureliano era da poco riuscito a riunificare l'impero, sconfiggendo la regina Zanobia, del regno di Palmira. Per la sua vittoria, fondamentale era stato l'aiuto dei sacerdoti della città di Emesa. L'imperatore, infatti, apprezzò molto il loro aiuto decisivo, dicendo che prima della battaglia aveva avuto una visione.

    Parlava del buon auspicio del dio-Sole di Emesa tanto che, tornato a Roma, nel 274, ufficializzò il culto del Sol Invictus, così determinante per la riunificazione dell'impero, edificando un tempio sul Quirinale e creando un nuovo corpo di sacerdoti, i pontifex Solis Invicti. Il Tempio venne consacrato il 25 dicembre del 274 in una cerimonia chiamata "Dies Natalis Solis Invicti", giorno della nascita del Sole Invitto… da qui il concetto di Natale come giorno di nascita. Il Cristianesimo è riuscito a modificare la nascita dl Sole con la nascita di Cristo, la luce solare con la luce divina del figlio di Dio. Tra il IV e il V secolo, la Chiesa romana, preoccupata della straordinaria diffusione dei culti solari, soprattutto del Mithraismo che, con la sua morale e la sua spiritualità, poteva frenare o addirittura arrestare la diffusione del Vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Natale del Sole (Sol Invictus), il Natale di Cristo, inteso come vero Sole.

    Verso la metà del IV secolo papa Giulio I ufficializzò la data del Natale da parte della Chiesa cattolica, come tramandato da Giovanni Crisostomo nel 390: «In questo giorno, 25 dicembre, anche la natività di Cristo fu definitivamente fissata in Roma». Molto prima che Eliogabalo e i suoi successori diffondessero a Roma il culto del Sol invictus, molti romani ritenevano che i cristiani adorassero il sole: l'imperatore Adriano scriveva infatti: «Gli adoratori di Serapide sono cristiani e quelli che sono devoti al dio Serapide chiamano se stessi Vicari di Cristo».
    Tertulliano invece scriveva: «…molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia».


    Anche la decisione di celebrare la nascita di Cristo in coincidenza col solstizio d'inverno ha dato origine a molte controversie, dato che le date di nascita di Gesù fornite dai Vangeli sono imprecise e di difficile interpretazione. Le prime notizie di feste cristiane per celebrare la nascita di Cristo risalgono circa all'anno 200 d.C.. Nel 204 d.C. circa, lo scrittore e teologo romano, Ippolito, propone come data il 25 dicembre. La decisione, tuttavia, di unificare la data delle celebrazioni proprio il 25 dicembre potrebbe essere stata decisa per motivi politici in modo da congiungersi e sovrapporsi alle feste pagane dei Saturnali e del Sol Invictus.



  5. #25
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    Predefinito Re: Dies Natalis Solis Invicti

    L'ora del solstizio

    Alle 17:28 ora italiana del 21 dicembre scatta il solstizio d'inverno che segna anche il il giorno con meno minuti di luce dell'anno


    Cerimonie del neopaganesimo celtico per il solstizio d'inverno a Stonehenge, Wiltshire, Inghilterra. 21 dicembre 2016. Fotografia di Matt Cardy/Getty Images

    Le stagioni dipendono come è noto dall'inclinazione dell'asse terrestre. Il nostro pianeta orbita intorno al Sole con un'inclinazione media di 23,5 gradi, che fa sì che i due emisferi (settentrionale e meridionale) ricevano quantità differenti di luce solare. Nella metà più fredda dell'anno ciascun emisfero raggiunge una maggiore inclinazione negativa rispetto al Sole.

    Il solstizio d'inverno si verifica quando (a dicembre per l'emisfero Nord, a giugno per l'emisfero Sud) questa inclinazione è massima. Nel solstizio d'inverno, dunque, che cade oggi in Italia alle 17:28 ora locale (16:28 UTC), il Sole è allo Zenit del Tropico del Capricorno (estate australe).

    Il solstizio ritarda ogni anno di poco meno di sei 6 ore rispetto all'anno precedente, e si riallinea forzosamente ogni quattro anni in corrispondenza dell'anno bisestile introdotto proprio per evitare la progressiva divergenza delle stagioni con il calendario. A causa di tali variazioni può capitare che i solstizi cadano il 21 o il 22 dicembre e, nel caso del solstizio estivo, il 20 o il 21 giugno.


    Julleuchter di Tomás de Torquemada

    "Tutti sappiamo che il solstizio d'inverno segna il giorno più corto - spiega Paolo Volpini, dell'Unione astrofili italiani (Uai) - ma pochi sanno che la sua durata varia ampiamente in base alla latitudine, perfino lungo lo Stivale: a Palermo, per esempio, il giorno durerà quasi 25 minuti in più che a Roma e 55 minuti in più che a Belluno". Per il Sole sarà comunque una giornata breve ma intensa, che lo vedrà protagonista di una congiunzione 'fantasma' con Saturno. "Il 21 dicembre il pianeta terminerà il suo lungo periodo di permanenza nel cielo notturno, raggiungendo la minima distanza angolare dal Sole: la congiunzione non sarà visibile, ma sarà ugualmente importante - ricorda l'astrofilo - perché segnerà un punto di svolta: all'inizio dell'anno nuovo, infatti, Saturno tornerà ad essere visibile poco prima dell'alba".

    Nelle ore di buio, non resta dunque che dare la caccia alle Ursidi, le ultime meteore dell'anno, che continueranno a illuminare il cielo fino a Natale, condizioni meteo permettendo. "Sarà il caso di tenerle sotto controllo già dal termine del crepuscolo serale", raccomanda Volpini: potrebbero infatti manifestarsi improvvisi 'scrosci' di stelle cadenti, anche se la cometa che le origina, la 1856 Tuttle, non si trova in vicinanza del perielio, ovvero il punto di minima distanza dal Sole. La notte più lunga dell'anno sarà dunque l'occasione per tentare di scorgere le ultime stelle cadenti del 2017.

    L'ora del solstizio - National Geographic - © Riproduzione riservata
    "Tante aurore devono ancora splendere" (Ṛgveda)

  6. #26
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    Predefinito Re: Dies Natalis Solis Invicti

    Solstizio d'inverno 2018





    Ciao Franci. Ovunque tu sia.

 

 
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