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Bèrghem
Espiantati d'organi dai cadaveri di palestinesi: scandalo in Israele
Le autorità: la pratica degli anni '90 all’istituto di medicina di Abu Kabir
Espiantati d'organi dai cadaveri di palestinesi: scandalo in Israele - LASTAMPA.it
GERUSALEMME -
Le autorità israeliane hanno rivelato che negli anni ’90 nel Paese ebraico venivano espiantati organi da cadaveri, anche di palestinesi, senza il permesso delle loro famiglie. Lo scandalo è venuto alla luce grazie all’intervista dell’allora responsabile dell’Istituto di medicina legale Abu Kabir, il dottor Yehuda Hiss, condotta nel 2000 da un universitario americano, e ritrasmessa nel fine settimana da Israel’s Channel 2 TV.
Nel corso dell’intervista
Hiss, rimosso dall'ospedale nel 2004,
ammette di aver iniziato a espiantare «cornee, ma tutto era fatto in modo informale, senza chiedere alcun permesso alle famiglie»: sarebbero 125 i corpi da cui sono stati rimosse diverse parti. Stando a quanto riferito da Israel’s Channel 2 TV, negli anni ’90 i medici specialisti dell’Abu Kabir
hanno prelevato pelle, cornee, valvole cardiache e ossa dai cadaveri dei soldati e cittadini israeliani, palestinesi e lavoratori stranieri, spesso senza il permesso delle famiglie. Anche l’esercito israeliano ha confermato questa pratica. «Ma questa attività si è conclusa una decina di anni fa e non è stato più ripresa», riferisce un comunicato.
Queste rivelazioni non mancheranno di inasprire il risentimento del mondo arabo e islamico verso Tel Aviv e rafforzare i sinistri stereotipi (
ahahahah! certo solo stereotipi...) sugli atteggiamenti degli israeliani nei confronti dei palestinesi. In seguito allo scoppio della prima intifada nel 1987, infatti, erano iniziate a circolare storie, con diverse declinazioni, di organi espiantati a palestinesi (
chissà se queste "storie" rivelatesi poi vere saranno come certe altre che in Europa e non solo vengono perseguite penalmente dai santoni proni agli espiantatori di organi senza consenso...): la "version" più celebre era quella di cadaveri palestinesi restituiti, con organi mancanti alle loro famiglie.