Un caro amico venne a Vienna a trovarmi. Mi invitò a cena insistendo dall'inizio di voler pagare: lo portai da Bauer un ristorante minuscolo quanto caro. Lesse: Trueffel ProGramm. "Il programma del Tartufo!" esultò. E giù a portate, ricoperte di veli di tartufo.
Peccato non avesse notato che all'estremo margine destro di quel Trueffel ProGramm, ci fosse scritto ...60,-: significava Tartufo al grammo 60 Scellini.
Non ricordo se la cena gli rimase indigesta (io dormii alla grande). Ricordo solo il suo volto quando tornò a tavola, dopo aver pagato il conto: era pallido come uno straccio!

Io ritengo che qualsiasi programma sia una dichiarazione finalizzata al consenso dei partiti e non serva a raccogliere adesioni. Da una corrispondenza con il forumista Antonio Mansi (che - forumisticamente parlando - mi pare scomparso prematuramente), ho tirato fuori alcuni concetti vagliati con gli studenti della Betriebsuniversitaet di Vienna, consegnati quella sera a quel mio amico, poi impallidito per il conto salato.
Erano ipotesi del 1995, ma credo valgano ancora oggi, se si vuole intraprendere strade coraggiose. Eccone alcune in sintesi:
- abolire gli albi professionali;
- prescrivere un minimo di 3000 residenti, per costituire un Comune;
- eliminare le Province (per le competenze delle quali c'è tutto un capitolo che vi risparmio);
- chiudere le Comunità Montane (competenze: come sopra);
- liberalizzare la vendita della benzina e del gasolio (agricolo, industriale e per autotrazione);
- vietare (vietare, yes baby!), la vendita di cerotti, aspirine ed altri prodotti da banco nelle farmacie;
- allargare a 5 anni la scuola media statale, con obbligo di frequenza;
- prescrivere concorsi nella PA a mezzo computer, su testi indicati e poi valutati dalle università;
- abolire la professione di notaio (competenze affidate ai Comuni).

Noto con soddisfazione che si parlava allora di privatizzare le municipalizzate, l'ENEL, l'ENI e la STET, provvedendo alla liberalizzazione dei settori.

Informauro