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  1. #161
    destracristiana
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  2. #162
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    Citazione Originariamente Scritto da alfonso
    appunto, non è ammissibile che l'a.d. si faccia gli affari suoi., e dei bond unipol , vedi grillo, che ne dici?
    Quello che intendo è che non ci sono collegamenti, al momento, tra Unipol e Antonveneta; ci sono tra Consorte e Fiorani.
    Persone fisiche; che, se accertati, dovranno rispondere di reati per i quali la legge dice che la responsabilità è personale.
    Sembrano certi i profitti che Consorte ha tratto dai "favori" (illeciti) fattigli da Fiorani; ricambiati da Consorte con i finanziamenti Unipol ai quali accenni.
    Mallaffare, delinquenza. Responsabilità penale PERSONALE o, al limite, in concorso.
    Infatti, tra i capi d'imputazione c'è anche l'associazione a delinquere.

    In questo quadro, chi ha trescato ANCHE con la politica e le istituzioni?
    Al momento Fiorani.
    Staremo a vedere.

  3. #163
    morena
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da MrBojangles
    non ci sono collegamenti, al momento, tra Unipol e Antonveneta; ci sono tra Consorte e Fiorani.
    Persone fisiche; che, se accertati, dovranno rispondere di reati per i quali la legge dice che la responsabilità è personale.
    consorte è si una persona fisica ma anche responsabile di unipol e chi ti dice che quello che ha fatto (sempre che abbia fatto qualcosa) non l'abbia fatto in nome e per conto di unipol???
    chissà che partendo da unipol questa volta non si arrivi a trovare tanto altro lerciume!!
    non per niente unipol è stata fondata dall'ex pci!!

  4. #164
    morena
    Ospite

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    Con i soldi dei piccoli azionisti di Unipol si finanzia il PCI




    LA FONTE:
    Verbale del Consiglio di amministrazione di UNIPOL FINANZIARIA del 25.10.1990
    (per l'esame dei risultati del secondo semestre e le proiezioni di fine esercizio) dal Libro sociale obbligatorio dei Verbali del Consiglio di Amministrazione di UNIPOL FINANZIARIA.



    IL FATTO:
    L'Amministratore Delegato di UNIPOL FINANZIARIA, GILBERTO PAZZESCHI propone al Consiglio di Amministrazione di approvare seduta stante un prefinanziamento di 5 miliardi a favore del PCI NAZIONALE, quale anticipo su un mutuo ipotecario di 7 miliardi già concesso al PCI da UNIPOL il 18.10.1990.
    Da notare che questo finanziamento, come i precedenti e come i successivi fatti al PCI, non verrà mai rimborsato e sarà, con tutta una serie di acrobazie contabili, scaricato sugli azionisti di UNIPOL ASSICURAZIONI.


    NOTIZIE UTILI:
    UNIPOL FINANZIARIA, già UNIFINASS e successivamente FINSOE, è la controllante, dal 1989, della COMPAGNIA DI ASSICURAZIONI UNIPOL di cui detiene la maggioranza assoluta delle azioni ordinarie.
    A sua volta UNIPOL FINANZIARIA è controllata da un gruppo di Cooperative rosse, tutte aderenti alla Lega delle cooperative, tra cui in primo luogo FINCOOPER.



    MODALITÀ (ESPEDIENTI) DI ESECUZIONE:
    Una delle società del PCI, l' "UNIONE IMMOBILIARE SECONDA", fornisce la garanzia, con i suoi immobili di Via dei Polacchi in Roma, su cui vengono iscritte le seguenti ipoteche:


    UNA di 1° grado per £ 9,935 miliardi a favore della COMPAGNIA ASSICURATRICE UNIPOL (Ipoteca iscritta il 23.10.1990 al numero d'ordine 86618 ed al numero particolare 18279)

    ED UNA di 2° grado a favore dei UNIPOL FINANZIARIA (Ipoteca iscritta il 5.2.1987 al numero d'ordine 13544 ed al numero particolare 2413).


    Da notare che questa seconda ipoteca, ridotta per opportunità dai 6 miliardi iniziali agli attuali 1,5 miliardi (pur restando fermo il precedente debito di 5 miliardi tuttora insoluto) si riferiva ad un altro finanziamento concesso da UNIPOL FINANZIARIA (all'epoca UNIFINASS) sempre al PCI NAZIONALE che, dal 5.2.1987, data della erogazione, fino a quel momento non ha mai pagato interessi né restituito una lira del capitale.



    COME È FINITO IL TUTTO:
    Successivamente UNIPOL ASSICURAZIONI ammette in un Verbale del proprio Consiglio di Amministrazione, che UNIONE IMMOBILIARE SECONDA (la società del PCI) è ORMAI UN DEBITORE MOROSO per cui viene deliberato di far intervenire una sua (di UNIPOL) controllata al 100%, la SOFIRCOOP, il cui capitale era stato già abbattuto per perdite e che, per l'occasione, viene prima ricostituito e poi portato a 9 miliardi.
    SOFIRCOOP incredibilmente si assume l'intero debito di UNIONE IMMOBILIARE SECONDA ammontante a quasi 10 miliardi e, come se questa generosità non bastasse, subito dopo acquista, sempre da UNIONE IMMOBILIARE SECONDA, l'immobile di Via dei Polacchi per altri 9 miliardi.
    SOFIRCOOP spende così una somma pari all'intero recente aumento di capitale pagato dai piccoli azionisti di UNIPOL ASSICURAZIONI.
    Per completare questa operazione di FINANZIAMENTO ILLECITO AL PCI, divenuto nel frattempo PDS, con verbale del 14.7.1995 il Consiglio di UNIPOL ASSICURAZIONI delibera di acquistare da SOFIRCOOP (posseduta al 100% da UNIPOL) l'immobile in Roma di Via dei Polacchi per 11,8 miliardi naturalmente con i soldi dei piccoli azionisti di UNIPOL ASSICURAZIONI.



    IL RISULTATO
    Con queste acrobazie contabili il PCI/PDS riesce ad estinguere il vecchio debito di 6 miliardi verso UNIFINASS, ora UNIPOL FINANZIARIA, il più recente debito di quasi 10 miliardi verso UNIPOL ASSICURAZIONI, ad incassare altri 9 miliardi attraverso la sua società UNIONE IMMOBILIARE SECONDA ed infine a liberare tutto il complesso immobiliare di quest'ultima dalle ipoteche che vi gravavano.
    UNIPOL ASSICURAZIONI, a sua volta, ha fatto pagare i debiti che il PCI/PDS aveva contratto nei suoi confronti ed in quelli di UNIFINASS/UNIPOL FINANZIARIA, proprio da SOFIRCOOP, ciò da una società che appartiene al 100% ad UNIPOL ASSICURAZIONI.
    In pratica UNIPOL ASSICURAZIONI ha saldato con i soldi dei suoi azionisti, dei debiti del PCI/PDS, subendo una perdita di almeno 16 miliardi (10 miliardi UNIPOL e 6 miliardi UNIFINASS) che è stata scaricata sui soliti ignari piccoli azionisti di UNIPOL ASSICURAZIONI.
    Infine con l'acquisto finale degli immobili del PCI/PDS a Roma in Via dei Polacchi, UNIPOL ha versato altri 11,8 miliardi per dei beni che in pratica erano già suoi in quanto gravati da ipoteche di cui la stessa UNIPOL ASSICURAZIONI si era trovata ad essere contemporaneamente sia beneficiaria sia debitrice. C'è infine da notare che nei bilanci di UNIPOL ASSICURAZIONI e che sono stati tutti regolarmente certificati da una primaria Società di revisione, queste perdite figurano come dei crediti e sono quindi portate nell'attivo.
    Anche l'acquisto di Via dei Polacchi (cioè l'acquisto simulato di un bene già proprio) risulta come un incremento patrimoniale.



    INTERVENTI DEGLI ORGANI DI CONTROLLO
    Né la CONSOB che esercita un controllo pubblico, né l'ISVAP che esercita un controllo di categoria, hanno rilevato qualcosa di pregiudizievole nei confronti dei piccoli azionisti.

    Una interrogazione parlamentare presentata in materia dall'on. MAURIZIO GASPARRI ha ricevuto una insoddisfacente risposta da parte del Governo.



    INTERVENTI DELLA AUTORITÀ GIUDIZIARIA
    Nessuno.



    COMMENTI
    Nessuno da parte nostra. Gradiremmo riceverne da chi ci legge.



    SUGGERIMENTI
    Se siete a conoscenza di altri fatti interessanti in proposito comunicateceli citando le fonti.


    Giuliano Peruzzi

    http://www.associttadini.org/Unipol/...20rossa/5.html

  5. #165
    morena
    Ospite

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    Lo scaricabarili dei debiti da Unifinass a Unipol Assicurazioni




    LA FONTE
    Verbale del 15/10/1986 tratto dal Libro sociale obbligatorio dei verbali del Consiglio di Amministrazione di UNIFINASS S.p.A.



    NOTIZIE UTILI
    Nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 15/10/1986 di UNIFINASS vengono stipulate convenzioni con alcune Centrali sindacali per finanziamenti garantiti da rilascio di DELEGHE ALL'INCASSO DEI CONTRIBUTI INPS (e cioè quei contributi che un referendum disatteso ha voluto abolire).
    D'altra parte tutto il gruppo ha il compito, soprattutto, di procurare soldi ai sindacati, alle cooperative rosse ed al PCI, tanto è vero che anche la stessa capogruppo UNIPOL concede mensilmente mutui a queste organizzazioni con la garanzia di ipoteche che dopo qualche tempo vengono o cancellate o quanto meno ridotte per permettere una ulteriore concessione di nuovi mutui.
    E per alimentare questa attività finanziaria UNIFINASS deve approvvigionarsi, in modo oneroso, presso il sistema bancario, indebitandosi paurosamente tanto che nel giro di pochi anni raggiungerà un totale di oltre 800 miliardi di debiti con le Banche.



    IL FATTO
    Nella riunione del 15/10/86 l'Amministratore Delegato GILBERTO PAZZESCHI ed il Presidente CINZIO ZAMBELLI comunicano al Consiglio che NAGRAFIN (la finanziaria della Banca Nazionale dell'Agricoltura) ha organizzato tramite INTERBANCA (Banca per finanziamenti a medio e lungo termine) un finanziamento di 10 miliardi a favore di UNIFINASS ma garantito da una LETTERA DI PATRONAGE RILASCIATA DA PARTE DI UNIPOL ASSICURAZIONI.
    Il Consiglio approva con entusiasmo non rendendosi affatto conto che, così facendo, sta coinvolgendo nei debiti contratti da UNIFINASS anche la controllante UNIPOL S.p.A. che per la sua natura di società assicuratrice non può assumere rischi, senza comunicare gli stessi alle competenti autorità di controllo.



    OSSERVAZIONI
    Forse sarebbe più esatto dire che se ne rendevano conto molto bene, in quanto i vertici di UNIFINASS erano gli stessi vertici di UNIPOL ASSICURAZIONI, ma che non se ne preoccupavano affatto dato che quei finanziamenti a medio e lungo termine erano destinati o al movimento cooperativo o al P.C.I. oppure alle centrali sindacali. Erano cioè finanziamenti dovuti per fede.
    Comunque l'ostacolo del rilascio di lettere di patronage da parte di UNIPOL ASSICURAZIONI senza informarne preventivamente gli organi di controllo, non era in realtà preoccupante.
    Infatti secondo una consolidata prassi all'interno della Lega delle cooperative rosse si supera sempre qualsiasi difficoltà limitandosi semplicemente a nascondere il fatto illecito. Infatti in nessun bilancio di UNIPOL ASSICURAZIONI si accenna neppure di sfuggita a queste lettere di patronage tanto che, almeno formalmente queste lettere di patronage o meglio queste fidejussioni non sembrano neppure esistere.



    RISULTATO
    I vertici di UNIPOL ASSICURAZIONI che sono gli stessi anche di UNIFINASS, rilasciando di nascosto quelle lettere di patronage, oltre a commettere deliberatamente un "FALSO IN BILANCIO" per evidenti ragioni politiche, mettono tranquillamente a rischio la copertura patrimoniale delle polizze assicurative di UNIPOL con grave pregiudizio dei suoi incauti clienti.



    INTERVENTI DEGLI ORGANI DI CONTROLLO
    Nessuno. Infatti né la CONSOB né l'ISVAP si prendono certo la briga di studiare dei libri sociali che, nell'interesse dei piccoli azionisti di UNIPOL, avrebbero dovuto quanto meno, di quando in quando, sfogliare.



    COMMENTI
    Nessuno da parte nostra. Gradiremmo riceverne da chi ci legge.



    SUGGERIMENTI
    Se siete a conoscenza di altri fatti interessanti in proposito comunicateceli citando le fonti.


    Giuliano Peruzzi
    http://www.associttadini.org/Unipol/...20rossa/8.html

  6. #166
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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    consorte è si una persona fisica ma anche responsabile di unipol e chi ti dice che quello che ha fatto (sempre che abbia fatto qualcosa) non l'abbia fatto in nome e per conto di unipol???
    chissà che partendo da unipol questa volta non si arrivi a trovare tanto altro lerciume!!
    non per niente unipol è stata fondata dall'ex pci!!
    Ma, è intelligibile l'italiano per te?
    I rapporti finanziari (illeciti, se provati) tra Consorte e Fiorani sono PERSONALI.
    I conti correnti di Consorte in Bpi sono PERSONALI.
    Gli stessi finanziamenti ottenuti da Fiorani tramite Consorte erano destinati a speculazioni immobiliari PERSONALI.

    E' chiaro il termine?

  7. #167
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    Ottime le documentazioni di associttadini; molto interessanti.

    Sarebbe ALTRETTANTO interessante vedere ALMENO UNA VOLTA un bananas profondere le stesse energie nella ricerca e denuncia di "altri" falsi in bilancio e di "altri" illeciti finanziari e societari.

  8. #168
    morena
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da MrBojangles
    Ottime le documentazioni di associttadini; molto interessanti.

    Sarebbe ALTRETTANTO interessante vedere ALMENO UNA VOLTA un bananas profondere le stesse energie nella ricerca e denuncia di "altri" falsi in bilancio e di "altri" illeciti finanziari e societari.
    per "gli altri" ci hanno già pensato i giudici che pero' non non si sono affaticati tanto per altri!!

  9. #169
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    Citazione Originariamente Scritto da morena
    per "gli altri" ci hanno già pensato i giudici che pero' non non si sono affaticati tanto per altri!!
    ...

    I Giudici non indagano; i Giudici giudicano.
    Sono le Procure ad indagare, ed A SEGUITO di notizie di reato; in base ALLE QUALI chiedono il rinvio a giudizio dei (presunti) rei.
    Per non essere indagati, rinviati e giudicati; è sufficiente NON commettere reati.
    E se si è a conoscenza di reati (perseguibili), li si denuncia alla più vicina Procura.

  10. #170
    morena
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da MrBojangles
    Ma, è intelligibile l'italiano per te?
    I rapporti finanziari (illeciti, se provati) tra Consorte e Fiorani sono PERSONALI.
    I conti correnti di Consorte in Bpi sono PERSONALI.
    Gli stessi finanziamenti ottenuti da Fiorani tramite Consorte erano destinati a speculazioni immobiliari PERSONALI.

    E' chiaro il termine?
    e queste sarebbero le questioni personali??


    LIBERTA' di venerdì 16 dicembre 2005 > Interni Esteri


    Si muove la Procura di Roma dopo una denuncia del Banco di Bilbao, il concorrente battuto nella contesa per la banca italiana
    Consorte indagato per la scalata alla Bnl
    Le accuse: aggiotaggio, manipolazione del mercato, ostacolo alla vigilanza

    --------------------------------------------------------------------------------
    ROMA - Tempi duri per l'Unipol e il suo presidente, Giovanni Consorte. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, ieri si è avuta conferma che la procura ha iscritto Consorte nel registro degli indagati con le accuse di aggiotaggio informativo, manipolazione del mercato e ostacolo all'attività di vigilanza. Nei giorni scorsi si era saputo dell'indagine perché la procura aveva trasmesso al Csm (Consiglio superiore della magistratura) una informativa in merito al colloquio fra Consorte e il giudice milanese Francesco Castellano, nel quale si faceva riferimento a un presunto interessamento dello stesso Castellano presso i giudici romani titolari dell'inchiesta su Bnl.
    L'inchiesta, condotta dal pm Perla Lori, è stata avviata dopo una denuncia del Banco di Bilbao, la banca spagnola che ha visto fallita la sua scalata alla Bnl in quanto l'Opa non ha raccolto le sufficienti adesioni. Però il Banco di Bilbao non si è arreso e, tramite gli avvocati, chiede alla procura di verificare se i suoi "nemici" di Unipol (come noto la compagnia di assicurazioni ha in corso un'analoga offerta sui titoli Bnl) avessero o no i requisiti per lanciare un'Opa sulla Banca nazionale del lavoro. Per questo motivo i magistrati di piazzale Clodio hanno esaminato le norme del diritto societario al fine di accertare se la compagnia di assicurazioni, in base alle norme che tutelano i propri assicurati, possa estendere la propria vocazione imprenditoriale.
    Ieri nell'ambito dell'inchiesta sono stati sentiti gli ispettori di Bankitalia Giovanni Castaldi, Claudio Clemente e Nicola Stabile (tutti appartenenti al settore vigilanza).
    In effetti la Banca d'Italia deve pronunciarsi (entro Natale) sul via libera all'Unipol. A questo punto sembra di capire che via Nazionale chiederà «ulteriori e sostanziali chiarimenti» in modo da non decidere e mettere l'Unipol nella condizione di aspettare ancora molti mesi.
    E questo perché, con le normative che andranno in vigore, la compagnia di assicurazioni dovrà rifare il prospetto informativo e la vicenda potrebbe slittare alla tarda primavera. Non solo, ma Bankitalia potrebbe anche entrare nella sostanza del problema e sollevare dubbi sugli aspetti patrimoniali dell'operazione.
    E dopo Bankitalia toccherà alla Consob dare il parere.
    Davanti a questi scenari, non aiuta la notizia che Consorte sia indagato. A Milano c'è sotto inchiesta l'Unipol come società «per aver partecipato alla scalata ad Antonveneta acquisendo ulteriori azioni della banca veneta, oltre a quelle già possedute, sino a raggiungere il 3,5%». Inoltre, sempre a Milano, Consorte è indagato di aggiotaggio sul titolo Antonveneta e poi risulta fra i clienti privilegiati di Fiorani (avrebbe ottenuto un fido di 4 milioni di euro senza garanzia).A Roma, invece, l'accusa di aggiotaggio è da mettere in relazione ai comunicati Unipol che, a fronte del rastrellamento di azioni Bnl, sostenevano che Unipol «voleva solo difendere la sua partecipazione in Bnl Vita».A fianco di Unipol è schierata la Lega delle cooperative, che sollecita il sì della Banca d'Italia e poi sostiene che «bisogna riportare l'attenzione sulla validità imprenditoiale dell'operazione».
    Ieri sera Consorte non è intervenuto direttamente, ma in ambienti a lui vicini si sostiene che «il continuo stillicidio di notizie mira a far ritardare i processi autorizzativi che mancano al lancio dell'Opa su Bnl» Diffficile dire che cosa succederà nei prossimi giorni.
    Fonti finanziarie sostengono che il Banco di Bilbao «vuole farsi trovare pronto qualora le circostanze lo consentissero». In Piazza Affari sono in tanti a pensare che la partita su Bnl non sia affatto chiusa.
    Gigi Furini
    Vai all'articolo su LIBERTA'

    affari personali!!!!!

 

 
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