Antiliberale, anti-imperialista e « antisemita »? Il presidente venezuelano Hugo Chavez, eroe della sinistra radicale latinoamericana ha identificato i “padroni del mondo”. “Sono i discendenti di coloro che hanno crocefisso Gesù Cristo”. Questa minoranza “si è impadronita delle ricchezze del mondo”. Dichiarazioni risalenti al 24 dicembre e passate inosservate che preoccupano però la piccola comunità ebraica venezuelana (0,1% della popolazione). La vigila di Natale Hugo Chavez, in visita ad un centro di accoglienza e di reinserimento di senza tetto a mirando, nello stato di Zulia, parlando con la direttrice e con gli ospiti del centro, si è scagliato contro l’imperialismo. Chavez ha celebrato “Gesù, il comandante dei comandanti dei popoli, Gesù il giustiziere, il Cristo rivoluzionario, il Cristo socialista” “Più che mai il Cristo ci manca. Ma una minoranza, quella dei discendenti di coloro che hanno crocefisso il Cristo, s’è impadronita delle ricchezze del mondo e ha concentrato quelle ricchezze in poche mani”.
“Nelle sue parole convergono due argomenti centrali dell’antisemitismo” – ha replicato la delegazione del centro Simon Wisenthal per l’America latina in Argentina – “quello che accusa gli ebrei di avere ucciso Gesù e quella che li associa alle ricchezze”. Il comunicato prosegue così: “È particolarmente paradossale che il presidente di un paese che tra pochi giorni sarà anfitrione di uno dei convegni del pensiero progressista, il Fourum sociale mondiale, utilizzi una retorica reazionaria e medioevaleggiante”:
Il centro Simon Wiesenthal pretende delle “pubbliche scuse” “Il silenzio potrà essere interpretato solo come la riaffermazione di un pensiero razzista”.
Non sembra plausibile che queste scuse intervengano visto che il testo integrale della sera di Natale di Hugo Chavez si trova ancora in linea sul sito ufficiale della Comunicazione e dell’informazione venezuelana.
Già il 29 novembre la comunità ebraica venezuelana si era preoccupata quando 25 agenti di polizia armati erano entrati nel Centro ebraico di Caracas per cercare indizi su di un attentato all’auto-bomba che aveva dilaniato il procuratore incaricato dell’inchiesta sul colpo di stato del 12 aprile 2002 che aveva rovesciato Chavez ma solo per due giorni. Alcuni giornali venezuelani avevano sostenuto che il Mossad si trovasse dietro quell’assassinio e che la Cia lo avesse pianificato.
Negli anni Novanta Hugo Chavez fu a lungo consigliato e ispirato da Norberto Ceresole, e particolarmente sul tema preferito dal presidente venezuelano, il legami fra Esercito, Caudillo e Popolo, che è anche il titolo di un libro di questo ideologo argentino che già era stato consigliere del dittatore militare di “sinistra” Juan Velazco Alvarado, in Perù dal 1968 al 1975. Norberto Ceresole è un revisionista dichiarato che diceva di se stesso: “io non sono certamente antisemita né nazista, appartengo a un altro genere di revisionismo che vuol dimostrare che una parte importante del racconto della deportazione e della morte degli ebrei sotto il nazismo è stata arrangiata a mo’ di mito”.