Schiamazzi notturni...

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A Napoli in questi giorni sono stati chiusi dalla magistratura temporaneamente 3 locali notturni ubicati nella stessa zona per schiamazzi notturni,dopo le lamentele dei residenti della zona che si sono rivolti al tribunale.
In realtà però la decisione è un po' strana,perchè il baccano era più che altro esterno rispetto al locale e fatto dai ragazzi che si fermavano fuori al locale,a chiacchierare ,a fumare una sigaretta,etc.

Voi che ne pensate?Da che parte state?
Pensate che debba prevalere sempre e comunque il diritto alla tranquillità dei residenti di una determinata zona?
Oppure credete che non si possa arrivare a chiudere dei locali notturni,perchè sono parte di una città(del resto nelle città spagnole ce ne sono a catena,e aperti tutta la notte)?
Oppure pensare che si debba trovare in questi casi una situazione di compromesso?

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Manifestazione di protesta con volantini, bavagli, tappi nelle orecchie e candele accese ieri sera del popolo della notte a Chiaia. Chiesta la riapertura dei tre locali - Farinella, 66 e Le Chandelier - chiusi su provvedimento del gip per «troppo rumore». Dopo la presa di posizione del Comune, anche la Provincia si schiera con i gestori. Farinella ha già presentato ricorso al tribunale del Riesame. Ma i residenti non ci stanno e chiedono rispetto: «Qui la notte non si riesce più a dormire, dobbiamo chiamare il 113». Conferenze stampa di mattina, manifesti nel pomeriggio, volantini di sera; bavagli davanti alla bocca, tappi nelle orecchie e candele accese di notte. Si mobilita il popolo del by night contro la chiusura del Farinella, del Bar 66 e del Le Chandelier disposta dalla magistratura napoletana per disturbo della quiete pubblica. Intanto ieri mattina gli avvocati dei titolari dei tre locali di Chiaia hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame. «Personalmente - spiega l’avvocato Alfonso Furgiuele, che difende Farinella - abbiamo introdotto elementi nuovi anche all’attenzione del gip Ciambellini». Ovvero un provvedimento amministrativo nei confronti dell’impianto acustico del locale. «Un particolare di cui il gip - continua Furgiuele - non era stato avvisato. Al di là del fatto mi sembra particolare che non siano mai stati ascoltati dal pm i titolari dei locali e che il provvedimento giudiziario sia arrivato a sorpresa. Qui stiamo parlando di una contravvenzione oblabile non di un delitto. Non c’era motivo di agire a sorpresa in questa maniera». Nei prossimi giorni il gip valuterà, altrimenti si dovrà attendere la decisione del Riesame per la quale dovrà passare almeno tutta la prossima settimana. Una giornata ricca di appuntamenti quella di ieri, con la mobilitazione di associazioni, lavoratori del settore, semplici cittadini. Appuntamento tra le stradine del by night, tra via Alabardieri e via Bisignano affollate di gente. «La notte in... bianco» come l’hanno presentata i promotori, titolari e gestori dei locali della movida. «Abbiamo invitato anche i residenti - dice Paolo D’Angelo, direttore creativo di Farinella - perché vogliamo trovare un accordo». L’iniziativa ha visto l’adesione di diversi politici. Dall’assessore al turismo Luca Esposito, fuori città, al collega della Provincia Francesco Borrelli che ha presenziato alla manifestazione. In prima linea artisti come Edoardo Bennato («Gli unici schiamazzi che conosco e che mi danno fastidio - spiega - sono quelli dei cani»), Principe e Socio M., Marco Fasano, Maurizio Merolla; c’è anche tempo per uno scambio di battute con i residenti, che dopo la «rivolta» contro i rumori molesti sembrano adesso pronti a riaprire il dialogo con il popolo del by night. «La chiusura dei locali è stata una botta tremenda - dice Giorgio Nugnes, capogruppo al consiglio comunale della Margherita - auspichiamo una pronta riapertura, sempre nel rispetto dei cittadini. Detto questo ci aspettiamo anche un impegno maggiore di Tecce a favore del by night rispetto a quanto prefissato». Intanto lo stesso presidente di Chiaia, Fabio Chiosi, invita le parti, compreso l’assessore al commercio, a un tavolo da tenere in circoscrizione per trovare una soluzione. In serata Telefono Blu si è fatta promotrice di un volantinaggio a piazza dei Martiri. «Abbiamo ribadito - dice il presidente Antonio Pariante - l’invito alla necessaria dicussione per rivedere le regole sui tempi e orari della citta». «La polemica sui locali di Chiaia mi coinvolge in prima persona perché li frequento e perché abito in zona - dice Benedetta Sciannimanica, segretario nazionale della Confederazione degli studenti - è importante trovare un punto di accordo con i residenti che non vogliono la chiusura di tutti i locali perché si ritroverebbero a vivere in una zona isolata dal resto della città sin dalle prime ore della sera». A schierarsi al fianco dei gestori anche Antonio Pace, presidente della Federazione pubblici esercizi e vice presidente provinciale dell'Ascom con delega per il turismo. «Siamo favorevoli al rispetto delle regole ma non possiamo essere d'accordo con il compito che ci assegna il questore di educatori della clientela».


"I residenti :Qui da tre anni non viviamo più»



LUISA MARADEI Nel giorno in cui la protesta dei locali chiusi in via Bisignano e via Alabardieri si fa più forte e attraversa tutto il quartiere, i residenti della zona spiegano le loro ragioni. Bruno Calò, 43 anni, abita in via Bisignano 59 e ha la camera da letto proprio sopra lo Chandelier e il 66. «Da tre anni non dormo più - dice - ho chiamato l’Asl, il 113 e i vigili urbani. Solo da qualche giorno riesco a riposare, non mi sembra vero». Anche la signora Giuliana Marotta, residente nello stesso palazzo conferma il fastidio. «Mi alzo tutte le mattine alle 6 e 30, dopo aver dormito solo due ore» - dice la signora che abita al primo piano sopra i locali chiusi e che denuncia l’aumento del volume delle musica proprio dopo la mezzanotte. «Sono andata addirittura da un medico che mi dato dei tranquillanti per poter dormire - continua - la musica mi svegliava, mi innervosiva e non riuscivo più a prendere sonno. Solo da due giorni sono tranquilla». Di fronte, in via Bisignano 11, c’è il palazzo Rodinò, al primo piano abita la signora Caterina che mostra con esasperazione i due locali chiusi. «Non siamo contro il commercio, ma non mi sembra giusto pagare le tasse per avere un passo carrabile e non riuscire ad entrare con l’auto nel proprio palazzo - lamenta la signora Rodinò -. Qui da tre anni non si vive più e da più di un anno abbiamo assunto un guardiano notturno per sorvegliare il palazzo durante i fine settimana». E non si ferma qui la protesta. «Per non sentire la musica e il brusìo che viene da fuori e che copre addirittura il rumore della televisione - continua - metto un cd, almeno dormo con la musica che piace a me». La signora Rodinò e gli altri abitanti dello storico palazzo chiedono una maggiore presenza dei vigili urbani e per ridare vivibilità alla strada hanno costituito, più di un anno fa, un comitato di residenti a cui hanno aderito anche gli altri condomini di via Bisignano: il 4, il 24 e il 59. Una ventina di famiglie che, guidate dall’avvocato Domenico Ducci, hanno presentato formale esposto alla magistratura. Vezio Palmieri, 55 anni, ha un negozio di antiquariato nella via della Movida ed è fratello dell’altro antiquario che, chiudendo, ha ceduto il locale allo Chandelier. «Non si riesce a camminare nemmeno a piedi. I miei clienti, se possono, non vengono mai durante il fine settimana». E Giuseppe Pascale, psicologo di Pompei, trasferitosi qui solo da quattro mesi dice: «Certo che ci sono problemi. Una sera ho trovato sei moto parcheggiate davanti al mio portone, ho aspettato più di mezz’ora in macchina prima di poter entrare in casa mia». E un po’ più lontano, in via Carlo Poerio, Maria Scognamiglio dice: «Hanno fatto bene a chiuderli. Qui non si dorme più e la mattina troviamo bottiglie e bicchieri dovunque, per non parlare di chi scambia i nostri portoni con i bagni pubblici. Abbiamo cambiato già due volte le serrature».

[Il_Grigio]

Il diritto al sonno è sacrosanto, se mi devo alzare alle 7 la mattina non posso stare sveglio fino alle 3, mi pare logico.

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Il diritto al sonno è sacrosanto, se mi devo alzare alle 7 la mattina non posso stare sveglio fino alle 3, mi pare logico.

quindi sei per la chiusura anche quando il rumore viene fatto FUORI dai locali?
è una domanda..non una polemica

[Dreyer]

Sono per la chiusura, ovviamente.

Poi si scopre che fra quelli che vogliono la riapertura c'è qualcuno di quelli che si lamentano che le campane lo disturbano alla domenica mattina

[Il_Grigio]

quindi sei per la chiusura anche quando il rumore viene fatto FUORI dai locali?
è una domanda..non una polemica

Non vedo come potrei costringere la gente a stare dentro, ed è un rimpianto....

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Non vedo come potrei costringere la gente a stare dentro, ed è un rimpianto....

appunto,ma io non credo che i locali debbano rispondere di quello che avviene all'esterno

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Sono per la chiusura, ovviamente.

Poi si scopre che fra quelli che vogliono la riapertura c'è qualcuno di quelli che si lamentano che le campane lo disturbano alla domenica mattina

anno nuovo dreyer vecchio...

[Il_Grigio]

appunto,ma io non credo che i locali debbano rispondere di quello che avviene all'esterno

Mah, sai, la musica alta cui fanno riferimento le lamentele della gente che tu hai postato è certamente da addebitare ai locali.
La maleducazione dei clienti, d'altra parte, non lo è ma è innegabile che sia dovuta e legata al locale stesso.

Io abito sul lungomare della mia città e ti garantisco che è snervante non poter dormire con le finestre aperte o essere svegliati dagli ululati sguaiati di un ragazzino alle 3 di notte, quindi temo di essere di parte.

Ps

Bennato non sa di cosa parla, populista e nient'altro....

[Dreyer]

anno nuovo dreyer vecchio...

io sono un vino d'annata