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Discussione: Crimini sionisti

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    Crimini di guerra sionisti in Libano





    Il terrorismo sionista assume forme molteplici per perseguire i suoi fini. I cosiddetti "israeliani" fanno uso dei metodi più brutali, dall'assassinio a sangue freddo alla strage di vite innocenti, ed hanno intensificato i loro attacchi nel corso degli anni, al punto che le carneficine di civili libanesi inermi sono diventate per loro un fatto abituale. Nello stesso tempo gli USA, che fanno di tutto per imporre ai popoli il loro "nuovo ordine mondiale", pretendono di mettere sulle stesso piano le sofferenze delle vittime innocenti ed i crimini dei carnefici. In aggiunta a tutto questo, il sedicente "stato d'Israele" vuol far credere all'opinione pubblica internazionale di essere sinceramente interessato al perseguimento della pace, nel tentativo di nascondere la sua vera natura e la sua storia sanguinaria. Ma tutti questi sforzi sono destinati a fallire, perché i sionisti non sono capaci di rinunziare al linguaggio del sangue, della violenza e del terrore, come risulta evidente dalle parole di David Levy: "Brucerà il suolo del Libano…sangue per sangue, bambino per bambino". Questo minacce, che si sono tradotte in atti criminali compiuti contro le nostre donne, i nostri vecchi e i nostri bambini, non hanno potuto e mai potranno indebolire la resistenza dei nostri uomini, che a prezzo del loro sangue hanno innalzato la bandiera della vittoria sui corpi dei nemici uccisi in battaglia. La resistenza all'aggressione sionista è l'unica garanzia per la difesa dei diritti e la salvaguardia della dignità di tutti gli arabi e di tutti i musulmani, fonte del nostro onore, luce che illumina il cielo della nostra nazione.



    MASSACRO DI SALHA, 1948, 105 morti: dopo aver costretto la popolazione a riunirsi nella moschea del villaggio, faccia contro il muro, i sionisti cominciarono a far fuoco alle spalle, sino a che il pavimento della moschea non si trasformò in un lago di sangue.

    MASSACRO DI HULA, 17 Ottobre 1949, 90 morti: questa folle carneficina di vite innocenti venne compiuta a titolo di "punizione" per avere gli abitanti del villaggio dato asilo ad un gruppo di profughi palestinesi.

    MASSACRO DI AYTURUN, 1975, 9 morti e 23 feriti: i sionisti perpetrarono la strage prima facendo esplodere una bomba "booby trap" (ordigno dall'apparenza inoffensiva, n.d.t.); dopo di che sequestrarono tre fratelli, li uccisero e ne gettarono i corpi sulla strada.

    MASSACRO DI KAWNIN, 15 Ottobre 1975, 16 morti: un carro armato sionista travolse deliberatamente un automezzo civile che trasportava 16 persone, nessuna delle quali sfuggì alla morte.

    MASSACRO DI HANIN, 16 Ottobre 1976, 20 morti: dopo averlo a lungo assediato e bombardato, i sionisti fecero irruzione nel villaggio massacrandone gli abitanti.

    MASSACRO DI BINT JIBAYL, 21 Ottobre 1976, 23 morti e 30 feriti: un improvviso bombardamento sionista fece strage tra la gente che affollava il mercato del villaggio.

    MASSACRO DI KHIAM, Marzo 1978, 100 morti: dopo un bombardamento notturno, i sionisti occuparono il villaggio, ne massacrarono gli abitanti e non lo abbandonarono se non dopo averlo completamente distrutto.

    MASSACRO DI AUSAY, 15 Marzo 1978, 26 morti e 20 feriti: durante l'invasione del 1978, aerei sionisti bombardarono il centro abitato causando morte e distruzione.

    MASSACRO DI ABBASYYAH, 15 Marzo 1978, 80 morti: sempre durante l'invasione del 1978, aerei sionisti distrussero la moschea di Abbasiyyah, facendo strage dei civili inermi che avevano cercato rifugio nel luogo sacro.

    MASSACRO DI ADLUN, 17 Marzo 1978, 17 morti: all'alba del 17 Marzo, due autoveicoli che percorrevano la strada per Beyrut vennero colpiti dal fuoco sionista. Solo un passeggero riuscì a sfuggire alla morte.

    MASSACRO DI SIDONE, 4 Aprile 1981, 20 morti, 30 feriti: l'artiglieria sionista aprì il fuoco contro uno dei quartieri residenziali di Sidone, uccidendo molti civili e danneggiando molti edifici.

    MASSACRO DI FAKHANY, 17 Giugno 1981, 150 morti, 600 feriti: gli aerei sionisti bombardarono a ondate successive alcuni quartieri residenziali di Beyrut, causando un'orribile strage.

    MASSACRO DI BEYRUT, 17 Luglio 1981, 150 morti, 600 feriti: gli aerei sionisti bombardarono a ondate successive alcuni quartieri residenziali di Beyrut, seminandovi morte e distruzione.

    MASSACRO DI SABRA E SHATILA, Settembre 1982: 3500 morti

    MASSACRO DI JIBSHIT, 27 Marzo 1984, 7 morti e 10 feriti: i blindati e gli elicotteri delle forze d'occupazione spararono sulla folla inerme.

    I° MASSACRO DI SUHMUR, 19 Settembre 1984, 13 morti e 12 feriti: le forze d'occupazione fecero irruzione nella città con blindati e truppe autotrasportate sparando sugli abitanti.

    MASSACRO DI SYR AL GARBYAH, 23 Febbraio 1985, 7 morti: la strage ebbe luogo nella moschea, dove la popolazione si era rifugiata per fuggire ai sionisti che avevano fatto irruzione nel centro abitato.

    MASSACRO DI MARAKAH, 5 Marzo 1985, 15 morti: le truppe di occupazione nascosero un ordigno esplosivo nella moschea della città, che venne fatto esplodere durante una distribuzione di aiuti a civili inermi.

    MASSACRO DI ZARARYAH, 11 Marzo 1985, 22 morti: dopo un pesante bombardamento, i sionisti occuparono il centro abitato massacrando donne, vecchi e bambini.

    MASSACRO DI HUMIN AL TAHTA, 21 Marzo 1985, 20 morti: le forze d'occupazione fecero strage di civili nella scuola del villaggio.

    MASSACRO DI JUBA, 30 Marzo 1985, 5 morti, 5 feriti: i sionisti assediarono l'abitato e fecero fuoco su di un gruppo di civili che tentava di fuggire.

    MASSACRO DI YUHMUR, 13 Aprile 1985, 10 morti: all'una di notte, i sionisti fecero irruzione nel villaggio e diedero fuoco ad alcune case; tra gli uccisi, un'intera famiglia di 6 persone.

    MASSACRO DI TIRO, 17 Agosto 1986, 4 morti e 79 feriti: i sionisti infierirono sui cadaveri delle vittime, mozzando loro mani ed orecchie.

    MASSACRO DEL CAMPO PALESTINESE DI BAHR EL BARAD, 11 Dicembre 1986, 20 morti e 22 feriti: gli aerei sionisti bombardarono il campo seminando morte e distruzione tra i rifugiati.

    MASSACRO DEL CAMPO PALESTINESE DI AIN AL HILWA, 5 Settembre 1987, 64 morti e 41 feriti: gli aerei sionisti attaccarono per tre volte il campo, uccidendo 31 persone e ferendone 41 nel corso delle prime due incursioni. Le restanti vittime furono causate da un terzo attacco, effettuato durante l'evacuazione dei morti e dei feriti.

    MASSACRO DI SIDDIQIN, 25 Luglio 1990, 3 morti: una bomba lanciata da un aereo sionista distrusse una casa. Tra le vittime, un bimbo di 4 anni.

    MASSACRO DELLA FESTA DI AID, (Beqa occidentale), 29 Dicembre 1990, 8 morti e 11 feriti: gli aerei sionisti colpirono un gruppo di bambini che stavano festeggiando la ricorrenza di Aid.

    I° MASSACRO DI KAFARARMAN, Gennaio 1991: 4 morti e 3 feriti.

    II° MASSACRO DI KAFARMAN, 29 Giugno 1992, 5 morti e 3 feriti.

    I° MASSACRO DI NABATIYYAH, 21 Marzo 1994, 4 morti e 10 feriti.

    MASSACRO DI ARAMTA, 15 Aprile 1994, 2 morti e 6 feriti: i sionisti entrarono nel paese, sparando sui civili, e deportarono uomini e donne in un campo di concentramento.

    MASSACRO DI DAYR AL ZHRANY, 5 Agosto 1994, 8 morti e 17 feriti: un aereo sionista lanciò un missile contro una casa, distruggendola.

    II° MASSACRO DI SUHMUR, 12 Aprile 1996, 8 morti: l'artiglieria sionista colpì un automezzo civile che trasportava 8 passeggeri, uccidendoli tutti.

    MASSACRO DI MANSURY, 13 Aprile 1996, 6 morti, 7 feriti: la strage fu perpetrata da un elicottero sionista che colpì un'autoambulanza che trasportava bambini.

    II° MASSACRO DI NABATIYYAH, 18 Aprile 1996, 9 morti, 7 feriti: un aereo sionista lanciò un missile contro una casa, facendola saltare in aria con tutti gli abitanti.

    MASSACRO DI QANA, 18 Aprile 1996, 106 morti, 110 feriti: i sionisti perpetrarono questa efferata carneficina colpendo con l'artiglieria un campo delle Nazioni Unite dove centinaia di civili si erano rifugiati per sfuggire ai loro bombardamenti. Pochi dei corpi carbonizzati e sfigurati potranno essere identificati.

    MASSACRO DI JANTA, 22 Dicembre 1998, 7 morti: una madre e 6 figli vengono colpiti da un aereo sionista al ritorno a casa dai campi.

  2. #2
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    APRILE E' IL MESE PIU' CRUDELE

    di Israel Shamir



    In un bellissimo giorno di primavera, quando i cieli della Terra Santa sono di un tenero azzurro e i prati sono verde brillante, i pullman con aria condizionata trasportano turisti dalla Citta' della Pianura alla Citta' delle Montagne. A poca distanza da meta' tragitto, proprio dietro la ricostruita Bab el-Wad, il Cancello della Valle, il pullman incrocia gli scheletri dipinti di rosso di alcuni veicoli blindati. Questo e' il luogo in cui la guida turistica fa il discorso di routine: "Questi veicoli sono in memoria dell'eroica battaglia degli ebrei contro la chiusura di Gerusalemme imposta dall'aggressione di nove stati arabi". Il numero di stati arabi varia a seconda dell'umore della guida e da come voglia impressionare il suo pubblico.


    La battaglia per un varco verso Gerusalemme e' uno dei punti cruciali della guerra civile del 1948 in Palestina, e si concluse con la conquista da parte dei sionisti della prospera West End di Gerusalemme, con le sue ville di pietra bianca appartenenti ad aristocratici palestinesi, e a mercanti tedeschi, greci ed armeni. Nel corso di quella battaglia, i sionisti annetterono anche i dintorni, espellendo i non ebrei con una massiccia ondata di pulizia etnica. Per poter fare cio', rasero al suolo tutti i villaggi palestinesi lungo la strada per Gerusalemme.

    I carriarmati arrugginiti non sono lo scenario adeguato per la narrazione israeliana standard, e di certo non sono qualificati per la produzione di un film realistico. E' una scena artefatta che manca del piglio di autenticita' che i registi cinematografici richiedono. La storia della chiusura e dell'aggressione e' un testo teatrale, non cinematografico. E' la performance di chiusura per i turisti che vengono indottrinati in un viaggio non stop dal Muro del Pianto al Museo dell'Olocausto.

    La guerra, su questa strada, era finita nell'aprile del 1948, settimane prima della nascita dello stato d'Israele, molto prima che le sfortunate unita' arabe entrassero in Palestina per salvare cio' che restava della popolazione nativa. Come osservo' T.S.Elliot, Aprile e' il mese piu' crudele. E cosi' fu quel fatale aprile in cui i palestinesi furono costretti ad iniziare un viaggio di 50 anni d'esilio. La sua apoteosi fu raggiunta presso l'ingresso di Gerusalemme, in cui i giardini Sacharov conducono ad un cimitero, ad un manicomio e a Deir Yassin.

    La morte ha molti nomi. I cecoslovacchi la chiamano Lidice, i francesi Oradur, i vietnamiti My Lai. Per i palestinesi, essa E' Deir Yassin. La notte del nove di aprile 1948, i gruppi terroristici ebraici Etzel e Lehi attaccarono il pacifico villaggio e ne massacrarono gli abitanti, uomini, donne e bambini. Non voglio ripetere il triste racconto di orecchi tagliati, ventri squarciati, donne violentate, uomini bruciati, corpi cementati nella pietra o la parata in trionfo dei massacratori. I massacri sono tutti uguali, da Babi Yar a Chain Gang a Deir Yassin.

    Invece, Deir Yassin e' speciale per tre motivi. Uno, e' documentato e testimoniato. Affiliati ebraici dell'Hagana e della Palmach, scouts ebrei, rappresentanti della Croce Rossa e la polizia britannica di Gerusalemme rilasciarono tutti testimonianze complete dell'evento. Esso era uno dei tanti massacri di palestinesi perpetrati dagli ebrei durante la guerra del 1948, ma nessuno ha ricevuto tanta attenzione. Cio' e' dovuto, probabilmente, al fatto che Gerusalemme, sede del Mandato britannico in Palestina, era praticamente dietro l'angolo.

    Secondo, Deir Yassin, al di la' del suo tragico destino individuale, ebbe conseguenze catastrofiche. L'orrore per il massacro facilito' l'espulsione in massa dei palestinesi dai villaggi circostanti e diede agli ebrei il pieno controllo dell'entrata occidentale di Gerusalemme. L'esodo era l'unica scelta razionale possibile per la popolazione civile. Mentre scrivo' cio', mi arrivano dalla TV le immagini dei contadini macedoni che scappano dal teatro delle operazioni belliche. La famiglia di mia madre fuggi' da una Minsk in fiamme il 22 giugno del 1941 e sopravvisse, mentre quella di mio padre rimase e peri'. Dopo la guerra, i miei genitori poterono tornare come qualsiasi altro profugo di guerra. I palestinesi, invece, non sono piu' potuti tornare, fino ad oggi.

    Terzo, le carriere dei massacratori. I comandanti delle bande Etzel e Lehi, Menahem Begin e Yitzhak Shamir, in seguito divennero capi del governo israeliano. Nessuno dei due espresse mai il minimo rimorso, e Menahem Begin visse fino all'ultimo in una casa con veduta panoramica su Deir Yassin. Nessun giudice di Norimberga, nessuna vendetta, nessuna penitenza, solo un tappeto di rose fino al Premio Nobel per la Pace. Menahem Begin era fiero dell'operazione, e, in una lettera ai killers, si congratulo' con essi per aver adempiuto ad un dovere nazionale: "Siete i creatori della storia di Israele", scrisse. Anche Yitzhak Shamir fu ringraziato per aver contribuito a realizzare il suo sogno: espellere i nochrim (i non-ebrei) dallo stato ebraico.

    Il comandante in campo dell'operazione, Judah Lapidot, ebbe anch'egli una brillante carriera. Il suo superiore, Menahem Begin, lo incarico' di condurre la campagna per convincere gli ebrei russi ad immigrare in Israele. Lui si appello' alla compassione e alla riunione familiare; orchestro' manifestazioni a New York e Londra, con il memorabile slogan: "Lasciate partire il mio popolo". Se avete sostenuto il diritto degli ebrei russi ad immigrare in Israele, probabilmente vi siete imbattuti in quest'uomo. A quel tempo, le mani insanguinate di Deir Yassin erano state presumibilmente ripulite. Per l'indottrinamento politico degli immigranti russi, aveva persino pubblicato una "versione" in russo del best-seller di Lapierre e Collins, "Oh Jerusalem", espurgato della storia di Deir Yassin.

    Ma c'e' un'altra ragione che rende questo avvenimento storicamente significativo. Deir Yassin dimostro' il vero scopo delle tattiche sioniste. Dopo che l'eccidio di massa divenne noto, la leadership ebraica diede la colpa ... agli arabi. Davide Ben Gurion, primo ministro d'Israele, annuncio' che l'eccidio era stato perpetrato da bande violente di arabi. Quando questa versione crollo' miseramente, i leaders ebraici cominciarono le procedure per arginare il pericolo. Furono inviate delle scuse all'emiro Abdallah, Ben Gurion ed il suo governo presero pubblicamente le distanze dall'orribile massacro, affermando che esso diffamava il nome di tutti gli ebrei onesti e che era il lavoro compiuto da qualche terrorista dissidente. Le sue tecniche di pubbliche relazioni rimangono una pietra miliare, fonte di orgoglio per tutti i buoni "liberali "pro-sionisti" all'estero.

    "Che storia orribile, spaventosa", mi disse un ebreo umanista quando lo accompagnai a visitare i resti di Deir Yassin, poi aggiunse: "Ma Ben Gurion condanno' i terroristi, che furono puniti esemplarmente". "Si", risposi io, "furono puniti severamente e promossi alle piu' alte cariche governative".

    Tre giorni dopo il massacro, le bande terroristiche furono incorporate nell'esercito israeliano, i comandanti ricoprirono alte posizioni e fu indetta un'amnistia generale per i loro crimini. La stessa trafila, un iniziale diniego, seguito da scuse, ed un atto finale di clemenza e promozione, fu seguita per la prima atrocita' storicamente verificabile commessa dal primo ministro Sharon. Essa avvenne nel villaggio palestinese di Qibya, dove l'unita' comandata da Sharon fece saltare in aria con la dinamite le case di Qibya con i suoi abitanti, massacrando oltre 60 tra uomini, donne e bambini. Dopo che il massacro divenne di pubblico dominio, il primo ministro Ben Gurion, dapprima accuso' le violenti bande arabe, poi gli ebrei di origine araba. Per Sharon, invece, vi fu il consueto tappeto di rose fino alla carica di primo ministro. Sembra che per diventare primo ministro, in Israele, sia estremamente utile avere almeno un massacro alle spalle.

    Anche il massacro di Kafr Kassem, in cui i soldati israeliani fecero allineare i contadini del villaggio e li abbatterono con un colpo alla nuca, fu trattato allo stesso modo. Quando l'iniziale diniego collasso', ed un giudice comunista scopri' gli orridi particolari del massacro, gli assassini furono giudicati da una corte marziale e condannati a pene severe. Prima della fine di quello stesso anno, erano gia' fuori, ed il comandante del gruppo fu promosso a capo delle Israel Bonds. Se avete mai acquistato le Bonds israeliane, probabilmente lo avrete incontrato. Sono certo che si sara' lavato le mani dal sangue di Kafr Kassem, quando avra' stretto la vostra.

    Ora, dopo 50 anni, l'establishment ebraico ha deciso, ancora una volta, di fare del "revisionismo" su Deir Yassin. La Zionist Organization of America e' pioniera nell'arte di negare la storia ed ha pubblicato, a spese dei contribuenti americani, un libercolo chiamato: Deir Yassin, Storia di una menzogna. I revisionisti della ZOA hanno utilizzato tutti i metodi dei loro avversari, "i revisionisti dell'Olocausto": hanno trascurato i racconti dei testimoni oculari e dei sopravvissuti, della Croce Rossa, della polizia britannica, degli scouts e di altri testimoni ebrei che erano presenti sulla scena del massacro. Hanno trascurato persino le scuse di Ben Gurion, dal momento che, dopo tutto, i comandanti di quelle bande divennero, l'uno dopo l'altro, primo ministro dello stato ebraico. Per la ZOA, aveva validita' solo la testimonianza dei massacratori. Questo, ovviamente, se i massacratori sono ebrei.

    Eppure, ci sono ancora dei giusti, ed e' probabilmente a causa loro che l'Onnipotente non ci ha ancora sterminati dalla faccia della terra. C'e' un'organizzazione chiamata Deir Yassin Remembered, che lotta contro tutti i tentativi di distorcere la storia. Pubblica libri, organizza incontri, e lavora ad un progetto per costruire un memoriale sulla scena del massacro, cosicche' le vittime innocenti possano avere l'ultimo conforto, e il loro nome ed il loro ricordo siano preservati per sempre (Isaia 56). Bisogna fare tutto cio', finche' i figli sopravvissuti di Deir Yassin e dei villaggi circostanti non ritornino, dai campi profughi, alla terra dei loro padri.

  3. #3
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    Deir Yassin
    aprile 1948



    "Uno dei più scabrosi atti di Terrorismo (sionista) contro la popolazione civile (palestinese) si registra, secondo fonti palestinesi ma anche secondo altre fonti, nell'aprile 1948 a Deir Yassin, un villaggio palestinese vicino a Gerusalemme.
    Un ex governatore militare israeliano di Gerusalemme scrive in proposito": 'Il 9 aprile abbiamo subito una sconfitta morale, quando le due gang Stern ed Etzel (sionisti) lanciarono un attacco immotivato contro il villaggio di Deir Yassin.
    Si trattava di un villaggio pacifico, che non aveva aiutato le truppe arabe di oltre frontiera e che non aveva mai attaccato le zone ebraiche. Le gang (sioniste) lo avevano scelto solo per ragioni politiche.
    Si è trattato di un atto di puro Terrorismo... Alle donne e ai bambini non fu dato tempo di fuggire... e molti di loro furono fra le 254 vittime assassinate, secondo l'Alto Comitato Arabo...

    Quell'evento fu un disastro in tutti i sensi... (le gang) si guadagnarono la condanna della maggioranza degli ebrei di Gerusalemme."
    Fonte ONU: La questione palestinese. Joseph, Dov, "The Faithful City" (N.Y. Simon & Schuster, 1960), pp. 71-72 "Quante atrocità furono commesse (dai sionisti) forse non si saprà mai, ma furono sufficienti a spingere l'allora Ministro israeliano dell'agricultura, Aharon Cizling, ad affermare: 'Adesso anche gli ebrei si sono comportati come nazisti e tutta la mia anima ne è scossa...Ovviamente dobbiamo nascondere al pubblico questi fatti...Ma devono essere indagati.' Fonte: ONU: La questione palestinese.
    Official records of the Security Council, Third Year, Supplement for October 1948, pp. 4-9, documents S/1018 "I villaggi ebrei furono costruiti al posto di quelli arabi, voi non conoscete i loro nomi e non ve ne faccio una colpa perchè i libri di geografia non esistono più, anzi non esistono più nè i libri nè i villaggi.
    Nahlal è sorta al posto di Mahlul, il kibbutz Gvat al posto di Jibta,il kibbutz Sarid al posto di Huenifis e Kfar Yehu'shua al posto di Tal al-Shumman.
    Non c'è un solo posto costruito in questo paese che non avesse una precedente popolazione araba" Fonte: dichiarazione di Moshe Dayan,tratto dal quotidiano"Ha'aretz", 4 Aprile 1969. "L'Assemblea Generale ha ripetutamente votato risoluzioni che criticano le azioni di Israele nei territori occupati.
    La risoluzione votata nel 1977, che riflette i toni di quelle precedenti, dichiara che l'Assemblea": 'Condanna le seguenti politiche e pratiche israeliane:
    a)... b)... c) L'evacuazione, deportazione, espulsione, e trasferimento degli abitanti arabi dei territori occupati e la negazione del loro diritto di ritorno -
    d) L'espropriazione e confisca delle proprietà arabe nei territori occupati -
    e) La distruzione e demolizione delle case (arabe) -
    f) Gli arresti di massa e i maltrattamenti della popolazione araba -
    g) I maltrattamenti e le torture dei detenuti (arabi)...' '(La Commissione dell'ONU per i Diritti Umani) deplora ancora una volta le continue violazioni da parte di Israele delle norme della legalità internazionale nei territori arabi occupati... in particolare le gravi violazioni di Israele della Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Ci! vili in stato di guerra, che sono considerate crimini di guerra e un affronto all'umanità.' Fonte: ONU: La questione palestinese.
    General Assembly resolutions 32/91 C of 13 december 1977 & Commission on Human Rights resolution 1 (XXXIII) of 15 february 1977 "Menachem Begin (allora premier di Israele) fu responsabile di non aver esercitato una maggior influenza e consapevolezza nella questione dell'introduzione dei falangisti nei campi (profughi).
    Ariel Sharon (Min. Difesa di Isr.) fu responsabile di aver ignorato il pericolo di strage e di vendetta quando diede il permesso ai falangisti di entrare nei campi (profughi), ed è anche responsabile di non aver agito per impedire la strage... la nostra conclusione è che il Ministro della Difesa è personalmente responsabile.
    Il Capo di Stato Maggiore (israeliano) Eitan non diede i giusti ordini per prevenire il massacro.
    La Commissione chiede che il Ministro della Difesa rassegni le s! ue dimissioni." Fonte: Rapporto della Commissione d'Inchiesta Kahan sugli eventi nei campi profughi di Beirut (8 febbraio 1983) "In particolare, le politiche (di Israele) e le sue azioni nei territori occupati continuano a costituire violazioni evidenti di una serie di precise norme di legalità internazionale.

    Queste norme sono:
    la Carta delle Nazioni Unite -
    la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani -
    la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Civili in stato di guerra del 12 agosto 1949 -
    la Convenzione di Ginevra per la Protezione dei Prigionieri di guerra del 12 agosto 1949...
    Le politiche di deportazione, le torture dei detenuti, gli arresti di massa, la demolizione delle case (palestinesi), i pestaggi arbitrari e gli omicidi di persone innocenti - fra cui bambini donne e anziani - oltre alle umiliazioni inflitte ai palestinesi nella loro vita quotidiana, sono state sistematicamente applicate dalle autorità israelian! e nei territori occupati.
    Tutto ciò è stato aggravato dalla crescente violenza dei coloni (ebrei) armati contro la popolazione palestinese disarmata." Fonte: ONU: La questione palestinese.
    Report of the Special Committee to Investigate Israeli practices affecting Human Rights of the population of the Occupied Territories (A/43/694), paras.499 and 619 Il Comitato Internazionale della Croce Rossa lancia le stesse accuse a Israele, aggiungendovi la condanna dell'odiosa pratica delle truppe israeliane di espellere i civili palestinesi dalle loro abitazioni e di murarne le entrate, nonché la pratica di confiscare arbitrariamente le loro terre e dichiararle proprietà di Israele.
    Fonte: ICRC Annual Reports: 1984, pp. 66-68; 1985, pp. 72-73; 1986, pp. 71-72; and 1987, pp. 83-85 "...Israele si rifiuta di permettere al Comitato Speciale di avere accesso ai territori occupati... la Commissione c! onferma la sua dichiarazione secondo cui le violazioni israeliane della Quarta Convenzione di Ginevra sono crimini di guerra e un insulto all'umanità." Fonte: ONU: La questione palestinese. 41esima Sessione a Ginevra della Commissione ONU per i Diritti Umani, febbraio 1985 "Nella risoluzione 1988/1A, la Commissione ripete la sua condanna delle politiche israeliane di violenza nei territori occupati, dove vengono spezzate le ossa ai bambini, alle donne e agli uomini, e dove le donne abortiscono a causa dei pestaggi.
    (La Commissione) condanna altre pratiche violente e sistematiche di Israele, fra cui le uccisioni, i ferimenti, gli arresti e le torture... e i rapimenti di bambini palestinesi." Fonte: ONU: La questione palestinese.
    Commissione ONU per i Diritti Umani, rapporto alla 44esima Sessione, marzo 1988 "Nel corso dell'anno (1988) Israele continuò a reprimere i palestinesi nei territori occupati... culminando con l'assassinio a Tunisi, commesso da un commando israeliano il 16 aprile, di Khalil al-Wazir, vice comandante in capo delle forze palestinesi e membro del Comitato centrale dell'OLP... Il 25 aprile il Consiglio di Sicurezza dell'ONU adottò la risoluzione 611... in cui si condanna Israele per l'aggressione contro la sovranità e l'integrità territoriale della Tunisia, in violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, della legalità internazionale e delle norme di condotta." Fonte: Consiglio di Sicurezza dell'ONU, 21-25 aprile 1988, risol. 611 "Lo Stato di Israele ha a tutti gli effetti legalizzato la tortura, nonostante sia un firmatario della Convenzione Contro la Tortura (dell'ONU).
    Israele ha fatto questo in tre modi: primo, l'uso da parte dello Shin Bet (Servizio di Sicurezza) di 'quantitativi moderati di pressioni fisiche' (sui detenuti) fu permesso dal rapporto della Commissione Landau nel 198! 7 e approvato dal governo... secondo, dall'ottobre 1994 il Comitato Ministeriale di Controllo dello Shin Bet, organo del governo di Israele, ha rinnovato il diritto di praticare (sui detenuti) un uso ancor maggiore della forza fisica... e terzo, nel 1996 la Suprema Corte di Israele ha emesso una sentenza che permette a Israele di continuare nell'uso della forza fisica contro specifici detenuti." Fonte: Amnesty International Reports, London. 53rd UN Commission on Human Rights (1997): Statements and press releases by AI

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    "Cristo ha tradito l'ebraismo, ma, opinava Nietzsche in una pagina meravigliosa di previsioni, per meglio servire l'ebraismo rovesciando la tavole dei valori tradizionali della civiltà elleno-latina." Benito Mussolini, 4 giugno 1919
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    Angry Sionismo = terrorismo

    Bastardi, sono peggio degli yankee....

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    Citazione Originariamente Scritto da SD
    Crimini di guerra sionisti in Libano





    Il terrorismo sionista assume forme molteplici per perseguire i suoi fini. I cosiddetti "israeliani" fanno uso dei metodi più brutali, dall'assassinio a sangue freddo alla strage di vite innocenti, ed hanno intensificato i loro attacchi nel corso degli anni, al punto che le carneficine di civili libanesi inermi sono diventate per loro un fatto abituale. Nello stesso tempo gli USA, che fanno di tutto per imporre ai popoli il loro "nuovo ordine mondiale", pretendono di mettere sulle stesso piano le sofferenze delle vittime innocenti ed i crimini dei carnefici. In aggiunta a tutto questo, il sedicente "stato d'Israele" vuol far credere all'opinione pubblica internazionale di essere sinceramente interessato al perseguimento della pace, nel tentativo di nascondere la sua vera natura e la sua storia sanguinaria. Ma tutti questi sforzi sono destinati a fallire, perché i sionisti non sono capaci di rinunziare al linguaggio del sangue, della violenza e del terrore, come risulta evidente dalle parole di David Levy: "Brucerà il suolo del Libano…sangue per sangue, bambino per bambino". Questo minacce, che si sono tradotte in atti criminali compiuti contro le nostre donne, i nostri vecchi e i nostri bambini, non hanno potuto e mai potranno indebolire la resistenza dei nostri uomini, che a prezzo del loro sangue hanno innalzato la bandiera della vittoria sui corpi dei nemici uccisi in battaglia. La resistenza all'aggressione sionista è l'unica garanzia per la difesa dei diritti e la salvaguardia della dignità di tutti gli arabi e di tutti i musulmani, fonte del nostro onore, luce che illumina il cielo della nostra nazione.



    MASSACRO DI SALHA, 1948, 105 morti: dopo aver costretto la popolazione a riunirsi nella moschea del villaggio, faccia contro il muro, i sionisti cominciarono a far fuoco alle spalle, sino a che il pavimento della moschea non si trasformò in un lago di sangue.

    MASSACRO DI HULA, 17 Ottobre 1949, 90 morti: questa folle carneficina di vite innocenti venne compiuta a titolo di "punizione" per avere gli abitanti del villaggio dato asilo ad un gruppo di profughi palestinesi.

    MASSACRO DI AYTURUN, 1975, 9 morti e 23 feriti: i sionisti perpetrarono la strage prima facendo esplodere una bomba "booby trap" (ordigno dall'apparenza inoffensiva, n.d.t.); dopo di che sequestrarono tre fratelli, li uccisero e ne gettarono i corpi sulla strada.

    MASSACRO DI KAWNIN, 15 Ottobre 1975, 16 morti: un carro armato sionista travolse deliberatamente un automezzo civile che trasportava 16 persone, nessuna delle quali sfuggì alla morte.

    MASSACRO DI HANIN, 16 Ottobre 1976, 20 morti: dopo averlo a lungo assediato e bombardato, i sionisti fecero irruzione nel villaggio massacrandone gli abitanti.

    MASSACRO DI BINT JIBAYL, 21 Ottobre 1976, 23 morti e 30 feriti: un improvviso bombardamento sionista fece strage tra la gente che affollava il mercato del villaggio.

    MASSACRO DI KHIAM, Marzo 1978, 100 morti: dopo un bombardamento notturno, i sionisti occuparono il villaggio, ne massacrarono gli abitanti e non lo abbandonarono se non dopo averlo completamente distrutto.

    MASSACRO DI AUSAY, 15 Marzo 1978, 26 morti e 20 feriti: durante l'invasione del 1978, aerei sionisti bombardarono il centro abitato causando morte e distruzione.

    MASSACRO DI ABBASYYAH, 15 Marzo 1978, 80 morti: sempre durante l'invasione del 1978, aerei sionisti distrussero la moschea di Abbasiyyah, facendo strage dei civili inermi che avevano cercato rifugio nel luogo sacro.

    MASSACRO DI ADLUN, 17 Marzo 1978, 17 morti: all'alba del 17 Marzo, due autoveicoli che percorrevano la strada per Beyrut vennero colpiti dal fuoco sionista. Solo un passeggero riuscì a sfuggire alla morte.

    MASSACRO DI SIDONE, 4 Aprile 1981, 20 morti, 30 feriti: l'artiglieria sionista aprì il fuoco contro uno dei quartieri residenziali di Sidone, uccidendo molti civili e danneggiando molti edifici.

    MASSACRO DI FAKHANY, 17 Giugno 1981, 150 morti, 600 feriti: gli aerei sionisti bombardarono a ondate successive alcuni quartieri residenziali di Beyrut, causando un'orribile strage.

    MASSACRO DI BEYRUT, 17 Luglio 1981, 150 morti, 600 feriti: gli aerei sionisti bombardarono a ondate successive alcuni quartieri residenziali di Beyrut, seminandovi morte e distruzione.

    MASSACRO DI SABRA E SHATILA, Settembre 1982: 3500 morti

    MASSACRO DI JIBSHIT, 27 Marzo 1984, 7 morti e 10 feriti: i blindati e gli elicotteri delle forze d'occupazione spararono sulla folla inerme.

    I° MASSACRO DI SUHMUR, 19 Settembre 1984, 13 morti e 12 feriti: le forze d'occupazione fecero irruzione nella città con blindati e truppe autotrasportate sparando sugli abitanti.

    MASSACRO DI SYR AL GARBYAH, 23 Febbraio 1985, 7 morti: la strage ebbe luogo nella moschea, dove la popolazione si era rifugiata per fuggire ai sionisti che avevano fatto irruzione nel centro abitato.

    MASSACRO DI MARAKAH, 5 Marzo 1985, 15 morti: le truppe di occupazione nascosero un ordigno esplosivo nella moschea della città, che venne fatto esplodere durante una distribuzione di aiuti a civili inermi.

    MASSACRO DI ZARARYAH, 11 Marzo 1985, 22 morti: dopo un pesante bombardamento, i sionisti occuparono il centro abitato massacrando donne, vecchi e bambini.

    MASSACRO DI HUMIN AL TAHTA, 21 Marzo 1985, 20 morti: le forze d'occupazione fecero strage di civili nella scuola del villaggio.

    MASSACRO DI JUBA, 30 Marzo 1985, 5 morti, 5 feriti: i sionisti assediarono l'abitato e fecero fuoco su di un gruppo di civili che tentava di fuggire.

    MASSACRO DI YUHMUR, 13 Aprile 1985, 10 morti: all'una di notte, i sionisti fecero irruzione nel villaggio e diedero fuoco ad alcune case; tra gli uccisi, un'intera famiglia di 6 persone.

    MASSACRO DI TIRO, 17 Agosto 1986, 4 morti e 79 feriti: i sionisti infierirono sui cadaveri delle vittime, mozzando loro mani ed orecchie.

    MASSACRO DEL CAMPO PALESTINESE DI BAHR EL BARAD, 11 Dicembre 1986, 20 morti e 22 feriti: gli aerei sionisti bombardarono il campo seminando morte e distruzione tra i rifugiati.

    MASSACRO DEL CAMPO PALESTINESE DI AIN AL HILWA, 5 Settembre 1987, 64 morti e 41 feriti: gli aerei sionisti attaccarono per tre volte il campo, uccidendo 31 persone e ferendone 41 nel corso delle prime due incursioni. Le restanti vittime furono causate da un terzo attacco, effettuato durante l'evacuazione dei morti e dei feriti.

    MASSACRO DI SIDDIQIN, 25 Luglio 1990, 3 morti: una bomba lanciata da un aereo sionista distrusse una casa. Tra le vittime, un bimbo di 4 anni.

    MASSACRO DELLA FESTA DI AID, (Beqa occidentale), 29 Dicembre 1990, 8 morti e 11 feriti: gli aerei sionisti colpirono un gruppo di bambini che stavano festeggiando la ricorrenza di Aid.

    I° MASSACRO DI KAFARARMAN, Gennaio 1991: 4 morti e 3 feriti.

    II° MASSACRO DI KAFARMAN, 29 Giugno 1992, 5 morti e 3 feriti.

    I° MASSACRO DI NABATIYYAH, 21 Marzo 1994, 4 morti e 10 feriti.

    MASSACRO DI ARAMTA, 15 Aprile 1994, 2 morti e 6 feriti: i sionisti entrarono nel paese, sparando sui civili, e deportarono uomini e donne in un campo di concentramento.

    MASSACRO DI DAYR AL ZHRANY, 5 Agosto 1994, 8 morti e 17 feriti: un aereo sionista lanciò un missile contro una casa, distruggendola.

    II° MASSACRO DI SUHMUR, 12 Aprile 1996, 8 morti: l'artiglieria sionista colpì un automezzo civile che trasportava 8 passeggeri, uccidendoli tutti.

    MASSACRO DI MANSURY, 13 Aprile 1996, 6 morti, 7 feriti: la strage fu perpetrata da un elicottero sionista che colpì un'autoambulanza che trasportava bambini.

    II° MASSACRO DI NABATIYYAH, 18 Aprile 1996, 9 morti, 7 feriti: un aereo sionista lanciò un missile contro una casa, facendola saltare in aria con tutti gli abitanti.

    MASSACRO DI QANA, 18 Aprile 1996, 106 morti, 110 feriti: i sionisti perpetrarono questa efferata carneficina colpendo con l'artiglieria un campo delle Nazioni Unite dove centinaia di civili si erano rifugiati per sfuggire ai loro bombardamenti. Pochi dei corpi carbonizzati e sfigurati potranno essere identificati.

    MASSACRO DI JANTA, 22 Dicembre 1998, 7 morti: una madre e 6 figli vengono colpiti da un aereo sionista al ritorno a casa dai campi.
    UCCIDONO LE DONNE UCCIDONO I BAMBINI
    RAZZA DEI GIUDEI RAZZA DI ASSASSINI

 

 

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