IN EUROPA UN PLURINGUISMO DI FACCIATA
Il sistema linguistico dell'Unione Europea ufficialmente si chiama "plurilinguismo", ma praticamente esso conduce all'egemonia di una sola lingua: l'inglese. Il rapporto di François Grin, inviato da poco tempo al Consiglio superiore per la valutazione del sistema scolastico francese, secondo la richiesta del Ministero della istruzione nazionale della Francia misura il costo finanziario di questa situazione linguistica per l'Unione.
- Il Regno Unito risparmia al netto ogni anno come minimo dieci miliardi di euro a causa dell'attuale superiorità della lingua inglese.
- Se si aggiungono gli effetti collaterali questa somma annuale aumenta fino a 17/18 miliardi.
- Questa cifra non comprende le diverse ricadute simboliche (ad esempio il vantaggio di cui godono coloro che hanno come lingua madre la lingua egemone in ogni tipo di contrattazione o di disputa che si svolga nella loro lingua). Anche questi effetti simbolici hanno senza dubbio conseguenze materiali e finanziarie.
A fronte di queste considerazioni sull'ingiustizia linguistica, l'Unione Europea deve considerare le raccomandazioni dell'Unesco favorevoli all'esperanto, ed anche le conclusioni del rapporto del Professor Grin, secondo cui "lo scenario 'esperanto'sembra il più vantaggioso, tanto che esso si tradurrebbe in un risparmio monetario per la Francia di circa 5,4 miliardi di euro all'anno, e per tutta l'Europa di un risparmio netto annuo di circa 25 miliardi di euro. . . . l'85% degli abitanti dell'Europa ha pertanto un evidente ed immediato interesse economico, indipendentemente dai rischi politici e culturali connesssi con l'egemonia linguistica."
UNA LINGUA GIUSTA PER UNA GIUSTA POLITICA.
Il movimento per la lingua internazionale esperanto propone tre linee di condotta, che rendono possibile un vero plurilinguismo ed un approccio alla diversità culturale per tutti gli europei:
1. La diversità delle culture non deve soffrire per le barriere linguistiche. L'esperanto è una lingua di cultura, ma è anche una lingua che permette un approccio contemporaneo a tutte le culture.
2. Gli europei non siano privati della possibilita' di comunicare internazionalmente. E' evidente il bisogno di una lingua ponte in un' Europa che presto avra' 23 lingue ufficiali. Allo stesso modo di quanto avviene in Ungheria, tutti i cittadini dell'Unione Europea dovrebbero avere la possibilità di studiare l'esperanto, una lingua acquisibile pienamente da tutti ed apprendibile dieci volte più rapidamente dell'inglese.
3. Un vero plurilinguismo è possibile. La promozione della diversità linguistica non deve essere limitata allo studio di due lingue straniere di cui una sia obbligatoriamente l'inglese. La prima lingua straniera studiata è utile anche come modello per le lingue straniere che si studieranno successivamente. In questo ruolo di lingua di transizione, le qualità dell'esperanto sono riconosciute. La sua rapidità di apprendimento e la sua regolarità rendono possibile affrontare senza timore le altre lingue ed impararle più rapidamente.