Ma non c'è nulla che sia precluso, è ovvio. Un archetipo è semplicemente un modello di natura metafisica (per i non credenti nella metafisica potremo chiamarlo psichico) operante sull'inconscio di ciascuno: uno stampo con il quale siamo in qualche modo plasmati. Aderendo a questa sorta di modello cosmico si portano a compimento armonico le valenze di cui è sostanziato...lottando contro di esso si produce conflitto e inquietudine...si fa un'esperienza lontana dalla propria natura originaria che solitamente è insoddisfacente ed estraniante.
Mi rendo conto che per un iperrazionalista tutto questo non può avere valore.
Mi spiegherò in soldoni: io posso giungere ad essere anche capitano d'industria se le condizioni me lo consentono, ma se ignorerò o non darò spazio in qualche modo alla mia reale natura femminile giungerà inesorabilmente il momento della crisi, dei rimpianti, dei dubbi, del conflitto personale. La lotta contro il proprio archetipo è sempre perdente.