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Discussione: Fenomenale Mark Steyn!

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    Predefinito Fenomenale Mark Steyn!

    Mark Steyn ci spiega perché i liberal hanno perso ogni legame con la realtà e l’America

    Quando acquistò la sua villetta nel New Hampshire, Mark Steyn andò da un poliziotto a chiedergli che cosa avrebbe dovuto fare nel caso in cui dei ladri gli fossero entrati in casa. “Beh, puoi chiamarmi a casa. Ma è meglio se lo affronti, tu sei là, io no”. Benvenuto in un altro pianeta. Mark Steyn è considerato l’erede di Mordechai Richler. Entrambi ebrei, entrambi scorrettissimi. Richler aveva il biliardo, Steyn ha il musical, di cui è considerato un sofisticato recensore. Turki al-Faisal, ambasciatore saudita negli Stati Uniti, ha detto che “l’arroganza di Steyn non conosce limiti”. Steyn è arrogante, grasso, estroso, icastico, geniale. Per l’ex commissario europeo Chris Patten, “è meraviglioso trovare un canadese guerrafondaio”. Mark si divide fra Londra, Woodsville (New Hampshire) e il Québec. Dice divertito che sta cercando in Iraq una casa per le vacanze. Lo abbiamo intervistato sui temi caldi del momento, a cominciare dalla scelta di Samuel Alito, i liberal e l’aborto.

    Che fase attraversa il suo disprezzo per il Canada? “Non odio il Canada, sebbene ne sia ogni volta accusato. Non capisco però perché non siano i primi 470 anni del Canada, ma gli ultimi trenta, a fare di me un canadese che odia se stesso. Il Canada che onoro ha combattuto in due guerre mondiali ed era maggiormente onorato di Francia e Cina nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il suo accartocciamento mi sta affliggendo”. Il New Hampshire gli è piaciuto subito, a cominciare dal suo slogan, “Vivi libero o muori”. “La libertà è qualcosa di molto più fondamentale della sicurezza o delle elezioni. La libertà di un popolo non è definita dal suo diritto di esercitare il voto ogni cinque anni, ma da come spende il tempo che è loro concesso”. Cosa ama di più un esiliato canadese dell’esperimento americano sulla felicità? “La sua garanzia della ‘ricerca della felicità’, non la felicità stessa. Non può dartela lo stato, come si crede in Europa, esci di casa e vai a cercartela. Confido anche nell’Australia. La prima causa del declino occidentale è proprio lo stato onnipotente, più corrotto e corrosivo di un regime oppressivo come quello sovietico. Quando lo stato usurpa per ragioni apparentemente benigne le responsabilità della vita adulta, abbatte gli impulsi tradizionali della società. A quel punto pensiamo sia nostro diritto disporre di un’illimitata libertà di scelta, quando si tratta della tv via cavo o di siti porno, ma poi appaltiamo allo stato le scelte più serie. E’ il modo migliore per essere sicuri che adulti cittadini del moderno stato socialdemocratico vivano come ragazzini pieni di rughe”. Nel 2004 ha seguito la campagna di John Kerry. “E’ difficile avere a disposizione una figura più comica di Kerry, uno snob più fiacco di tutte le duchesse di Casa Windsor. L’assurdità di un uomo che viveva la sua vita con i soldi della moglie regina del ketchup, senza essere in grado di mangiare il cibo americano su cui spruzzi il ketchup. Bisognava vederlo con un hot dog in campagna elettorale. Era più estraneo al panino di re Giorgio VI, a cui Eleanor Roosevelt ne servì uno nel 1939. Questo era l’uomo che diceva di capire la classe operaia, a cui era vicino solo quando le dava qualche spicciolo all’aeroporto o davanti a un ristorante”. Potrebbe votare per i democratici? “La scorsa settimana ci sono state le elezioni in una città del New Hampshire e il candidato repubblicano era così inaccettabile che avrei votato per il democratico. Visto l’opportunismo di Michael Howard e dei Tory sull’Iraq, l’anno scorso avrei votato per i laburisti. Ma mai per un pacifista”.

    Sharon e la moglie dell’eurobanchiere Samuel Alito ha superato con coraggio l’esame della commissione Giustizia del Senato, dove i democratici sembravano parlare solo la lingua del Massachusetts. “Il problema del liberalismo americano è che le sue tre branche più dinamiche – i milionari del Senato, i media e i libertini di Hollywood – sono disconnesse dalla realtà della vita americana. I liberal hanno avuto successo nell’inventare un linguaggio evasivo per far avanzare la loro agenda, ‘aborto’ è diventato ‘scelta’”. L’hanno accusata di omofobia. “Perché ho detto che una minoranza che nemmeno esisteva fino a un secolo fa ha lavorato per annientare un’istituzione sociale universale di migliaia di anni, il matrimonio. Trent’anni fa, durante i giorni della ‘liberazione omosessuale’, ci venne chiesto che li lasciassimo vivere. E abbiamo lasciato vivere. Ma in occidente, la tolleranza è diventata intollerante, la diversità feroce conformismo. Le chiese esisteranno sempre per opporsi alla cultura dominante”. Milioni di americani sentono che la Corte suprema negli ultimi trent’anni ha fatto della libertà religiosa un principio di esclusione. La scelta di Alito può invertire la tendenza. “Nella guerra alla religione i secolaristi hanno vinto decine di battaglie – i dieci comandamenti sono stati tirati giù e alcune canzoni natalizie giudicate ‘offensive’ – ma hanno perso la guerra: nei decenni successivi alla messa al bando della preghiera dalle scuole pubbliche, la religiosità americana è diventata più fiera, evangelica e conservatrice. E’ davvero difficile capire perché non si possa essere democratici e religiosi. Tempo fa ero in fila dietro a una macchina che aveva scritto ‘invece di essere un cristiano rinato alla fede, quando crescerai?’.

    La clausola di separazione fra stato e chiesa è chiarissima: i Padri Fondatori non volevano che il presidente Washington fosse anche capo della Chiesa americana, nel modo in cui la regina lo era di quella inglese. In Europa anziché la separazione fra stato e chiesa hai lo stato come chiesa, che ovviamente non tollera l’apostasia. La Chiesa episcopale, come quella inglese, sta morendo, e adottare esotiche mascot gay lo renderà solo più evidente. Le chiese più liberal sono le più vuote. La religione che cresce di più nel Nord America e in Europa è l’islam. E le sole chiese cristiane che mostrano di aumentare sono le evangeliche, i ‘bigotti’, come li ha chiamati Richard Holloway, l’ex primate episcopaliano di Scozia. Gli islamisti arabi disprezzano l’America per la lap-dance e le linee telefoniche gay; i secolaristi europei perché è born-again sull’aborto. Entrambi sono nel giusto. Il libero mercato ha fatto prosperare Hustler e la religione. Da quando la chiesa episcopale è diventata post-cristiana ed è degenerata in un gruppo di dubitatori e mezze calzette, gli americani sono andati altrove. Quando la chiesa d’Inghilterra attraversa un declino simile, gli inglesi lasciano per sempre la religione. Chesterton diceva che ‘quando l’uomo cessa di credere in Dio, non crede in niente, crede a tutto’”.

    La testa di Rumsfeld e quella di Nick Berg Perché detesta il welfare state? “Perché è una minaccia alla mia vita. I principali terroristi islamici – i ragazzi dell’11 settembre, il bombarolo delle scarpe e quelli della metrò di Londra – sono passati dai sistemi sociali continentali. Il governo ha finanziato i loro studi del jihad. E’ solo un esempio del perché il welfare incoraggia le nostre peggiori inclinazioni”. Cosa ha significato lo sgozzamento di van Gogh per l’Europa? “La morte di Theo è una strategia niente male per i musulmani. Se uccidi centinaia di persone sui treni o gli aerei, persino gli euro-appeasers senza spina dorsale capiscono che qualcosa non va e che devono agire. Ma se ne uccidi uno, non metti a tacere solo il morto, ma anche tutti gli altri, come è successo in Olanda. Li costringi al silenzio e a vivere sotto scorta. La gente allora pensa che è meglio abbassare la testa e fare una vita più tiepida. In Olanda la gente crede che il proprio paese non sia più salvabile. Chi difenderà l’Europa dalla guerra civile che seguirà all’immigrazione-invasione delle culture non occidentali? L’Europa? Difenderà se stessa? Dov’è la volontà?”. Perché gli europei non si svegliano? “Perché la loro identità moderna è stata costruita sull’evoluzione sociale di uno stato perfetto. Avendo solo da poco rifiutato le forme tradizionali di nazionalismo, gli europei non concepiscono che la loro Eutopia sia molto più instabile dei vecchi stati-nazione”. Ha a che fare con il multiculturalismo? “Sì, perché è un fenomeno uniculturale. In Arabia Saudita, dove i segnali autostradali istruiscono gli infedeli ad uscire alla prossima fermata, la Mecca, e dove il sito web del governo dice ‘no agli ebrei’, nessuno si preoccupa di essere culturalmente insensibile. Nella mente bacata del progressista non ci sono nemici, ma solo amici le cui richieste non sono state ancora esaudite. L’ideologia della sinistra occidentale non è il socialismo o il comunismo, ma il poter dimostrare la propria virtù e sofisticatezza stando sempre, ogni volta, dalla parte dell’altro. I radioamatori di Hollywood – i senatori Kennedy, Levin, Leahy, Harkin – hanno chiesto ‘la testa di Rumsfeld’ nel momento in cui i nemici dell’America avevano già preso quella di Nick Berg”.

    Cosa intende la sinistra quando parla di dialogo con l’islam? “Significa questo: congratularsi con se stessi della propria superiorità morale mentre ti arrendi a coloro che vogliono distruggerti. Ti girano davvero le palle vedere a Londra, Parigi e nelle altre città europee musulmani assieme a donne europee col capo coperto. Ci sarà un significativo numero di convertiti prima dell’islamizzazione dell’Europa”. In Italia non muore mai il mito delle due Americhe. “Non sanno che un liberal di uno stato come il Vermont è certamente più vicino al Mississipi che non al Belgio? Le élite liberal pensano gli stati blu come membri onorari dell’Unione europea”. Torniamo ad Alito. Come si è comportato sull’aborto? “Contro l’assolutismo abortista. I democratici sono ormai il partito delle vecchie donne. Ah, ok, donne ‘mature’. Alle elezioni del 2002 persero tutti i candidati appoggiati dalla National Organization of Women. Perché? Perché le donne americane non vogliono sentir parlare dei ‘diritti delle donne’. Quando le femministe parlano di ‘diritti riproduttivi delle donne’, intendono il diritto della donna a non riprodursi. Bene. Ma lo stato non ha interesse nel promuoverli. Il feticismo abortista e il nostro tasso di crescita sono i sintomi della perdita della confidenza dell’occidente, come le dimostrazioni saddamite nel weekend e le conferenze stampa di Schröder. L’Europa, eliminando le gravidanze ‘indesiderate’, sta eliminando se stessa”. Cosa farà Bush sulle limitazioni ai fondi pubblici nella ricerca sull’embrione? “Terrà duro, perché l’unico interesse dei democratici non è il potenziale medico delle staminali. Ma la possibilità di trasformare in legge l’idea che il feto è solo una palla di materia”. Alito ha parlato anche di Terri Schiavo… “Fu disgustoso il modo in cui una corte di giustizia decise l’esecuzione pubblica di una donna. Schiavo non era più suo marito, aveva fatto dei figli con un’altra donna. Bene. Quando un uomo fa sesso con un’altra donna quell’uomo dovrebbe perdere sulla precedente compagna il diritto legale nel metterla a morte. Dovrebbe dire questo la legge”.

    Qual è oggi la vera “questione femminile”? “Per alcuni ancora il sacro diritto costituzionale di avvalersi dell’aborto ‘a nascita parziale’. Per altri la guerra al terrore. C’è una cosa che distingue i valori occidentali dal fascismo islamico ed è il trattamento delle donne. Immagina se non puoi andare a scuola o lasciare casa da sola. Immagina se lo stato decide quali abiti devi indossare. Immagina che tu non possa sentire il sole sulla tua faccia. Dico che votare per le persone che liberano le donne dalla teocrazia fascista è la ‘questione femminile’. In un’Europa postcristiana – dove le donne fertili che un po’ di tempo fa avrebbero avuto tre bambini a 24 anni oggi ne hanno uno ‘su misura’ a 39, dove i programmi del welfare dipendono dalla crescita della popolazione, dove le principali risorse dell’immigrazione provengono da una cultura che disprezza il secolarismo come miope narcisismo – la smemoratezza sociale non è un fenomeno che passa. In questa situazione, i cristiani fondamentalisti, i fanatici di Gesù Cristo, i born again dell’America sono i razionalisti. E’ l’iperrazionalismo dell’Europa secolare che vive in una fede cieca”.

    La sua dipartita dal Canada ha a che fare con la Francia? “Amo la Francia, preferirei sempre stare in Plaza-Athenee che in un albergo di Washington. Amo le donne francesi, il cibo francese e i film francesi, esclusi gli ultimi trent’anni. Sfortunatamente c’è un prezzo, l’appeasement, l’arroganza e la stupidità. Ho trascorso metà della mia vita in una provincia che parlava francese, il Quebec. E sarò molto triste il giorno in cui la cultura francese si sarà estinta nel cuore dell’Europa. Ma ho paura che abbiamo passato il punto di non ritorno. La Francia ha un ministro degli Esteri che crede nella cospirazione dell’internazionale ebraica e uno scrittore best seller che dice che l’aereo che si è schiantato sul Pentagono non è mai esistito”.

    I principali stati europei a rischio islamizzazione sono gli stessi da cui nel 1943 partirono più ebrei verso i campi della morte. “Gli ebrei sono canarini in una miniera di carbone. E in questo senso l’antisemitismo è il primo indicatore di altre disfunzioni. L’ironia del vecchio continente è che oggi sono loro gli ebrei. Hanno bisogno di vedere in Israele l’aggressore. E’ questo il motivo per cui quella signora di ampie vedute sposata all’eurobanchiere ha paragonato Ariel Sharon a Hitler e il Likud ai nazisti. E’ un modo per chiudere ai punti, ‘certo, noi abbiamo avuto Hitler, tu hai Sharon; noi Auschwitz, voi Jenin”. Che cos’è diventata l’Unione europea? “E’ sempre stata una soluzione degli anni Settanta per problemi degli anni Quaranta. I cittadini del Vermont sono molto diversi dai texani, ma sono pur sempre americani. I greci invece non hanno niente in comune con gli scozzesi. L’identità europea serve solo a burocratizzare ogni aspetto della vita umana. In Europa un uomo come Rocco Buttiglione è risultato inaccettabile, in America forse lo avrebbero eletto presidente. Mentre il Dio cristiano viene deriso, i secolaristi europei sono più delicati quando trattano con Allah”. Perché era importante andare in Iraq? “Perché gli americani non avevano finito il lavoro. Lasciare Saddam Hussein al potere significava lanciare al mondo il segnale che l’America non aveva preso seriamente in considerazione l’11 settembre. E fare dell’Iraq la base per la destabilizzazione dell’intero medio oriente. La pace sulla bocca dei pacifisti è come l’offerta di George Galloway a Saddam Hussein, una scatola delle migliori caramelle inglesi”.

    Giulio Meotti

    Il Foglio Quotidianno, Martedi 17 Gennaio 2006

  2. #2
    Leoni in guerra e agnelli pieni di dolcezza nelle nostre case
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    Predefinito

    Condivido ogni parola di Mark Steyn, splendida penna conservatrice. Consiglio vivamente di leggerlo, ne vale la pena.
    www.interamala.it - Visitatelo che ci tengo

  3. #3
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    Predefinito Un Altro Splendido Articolo Di Mark Steyn

    LA STRANA MORTE DELL’OCCIDENTE PROGRESSISTA
    di Mark Steyn
    The Telegraph, 22 marzo 2005

    http://web.venet.net/libridelponte/d...colo.asp?ID=94

    Assolutamente da leggere anche questo!

 

 

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