Originariamente Scritto da
Liutprando
Bisanzio si scorda sempre più della tradizione romana e sempre più si afferma greca, quasi rivendicando la grecità preesistente alla conquista romana del mondo mediterraneo.
Il contrasto viene sempre più nettamente sentito, col tempo; ce ne. offre testimonianza perspicua, nel sec. X Liutprando da Cremona, con la sua Relatio de Legatione Costantinopolitana (968) Qui, certo, traspare ancora, in un momento, una differenza di altra natura, nell’Occidente stesso, fra Germani cioè e Romani: ed è quando Niceforo Foca inveisce contro Liutprando ed i suoi, dicendogli «voi non siete Romani, siete Longobardi». Al che Liutprando ribatte che «noi», cioè Longobardi, Sassoni, ecc., i Germani in genere, abbiamo in tanto sdegno i Romani che quando siamo in collera, per offendere i nostri nemici, ci basta chiamarli «Romano», comprendendo in esso, cioè nell’appellativo «Romano» tutta l’ignobilità, la timidezza, l’avidità, la lussuria, la menzogna ; in una parola, tutti i vizi esistenti; che è, ancora, la contrapposizione di una coscienza «germanica» ad una «romana».
La citazione esatta:
Liutprando da Cremona (920 circa-972)
"Provocati da un nostro avversario, noi non troviamo offesa peggiore del dirgli ROMANO! Intendendo così condensare ogni forma possibile di ignobiltà.
Romani, da Romolo, fratricida e adulterino. Raccoglitore di ladri, fuggiaschi, assassini, e gente simile, li chiamò romani, e voi li chiamate imperatori"?
(Relatio de legatione, II, 12)
Aggiungo io: non mi sembra sia cambiato molto da allora.....